lunedì 30 maggio ’16

    IX Settimana tempo Ordinario

     

     

     

    Iniziamo La Giornata Pregando (Preghiere di Bose)

    Sii porto di rifugio per l’afflitto, sostenitore e difensore per la vittima dell’oppressione, casa per il forestiero, balsamo per il sofferente. Sii porto di rifugio per l’afflitto, sostenitore e difensore per la vittima dell’oppressione, casa per il forestiero,  balsamo per il sofferente,  torre per il fuggitivo.

     

    Giovanna d’Arco

    Figlia di contadini, analfabeta, lasciò giovanissima la casa paterna per seguire il volere di Dio, secondo cui avrebbe dovuto liberare la Francia dagli Inglesi. Presentatasi alla corte di Carlo VII, ottenne di poter cavalcare alla testa di un’armata e riuscì a liberare Orleans e a riportare la vittoria di Patay. Lasciata sola, Giovanna non poté condurre a termine la lotta contro gli Anglo-Borgognoni; ferita alle porte di Parigi, fu fatta prigioniera dai Borgognoni, che la cedettero agli Inglesi. Tradotta a Rouen, dopo estenuanti interrogatori fu condannata per eresia ed arsa viva.

     

    Vangelo del giorno (Marco 11,27-33.)

    Gesù si mise a parlare con parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l’erede; su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra. E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»?  Allora cercarono di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. E, lasciatolo, se ne andarono.

     

    Riflessione per il Giorno (Ravasi: Mattutino)

    Non avrebbe continuato neanche un giorno a fare il pastore, se non ci fossero stati nella Bibbia “i versetti della gioia”. Papà li chiamava così. Sono tutti quelli che cominciano con “State sempre lieti”, “Gioite nel Signore”, “Cantate canti di gioia”. Un giorno papà era triste e si mise a contarli. Sono 800! Diceva che se Dio si era dato pena di esortarci per 800 volte ad essere contenti, doveva essere importante. È una citazione dal romanzo popolare pubblicato nel 1912 da Eleonora Porter, “Polyanna”, storia di una bambina, orfana a 11 anni, affidata a una zia di matrice puritana. Spesso si ha la convinzione che la Bibbia sia così seria da tollerare a malapena la gioia. Nel Medio Evo di Gesù si diceva: flevisse lego, risisse numquam, «leggo che egli pianse, mai che egli rise». In realtà l’annunzio di Cristo è il “Vangelo” che in greco significa “bella, buona notizia” e la pagina ultima della storia di Gesù è quella festosa della Pasqua; e la speranza cristiana è tutta nell’ultima pagina dell’Apocalisse con Dio che cancella le lacrime dai nostri occhi. Perciò «rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi!» (Fil 4,4).

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i cristiani siano testimoni della gioia donata da Dio al suo popolo

     

    Don’t forget! …Ricorda!

    30/05/1953: 63° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Tullio Pelis

    gingol

     

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