Lunedì 4 dicembre 2023

     

    1a Domenica di Avvento anno b

     

    Avvenne il 4-12-…

    1110 – I crociati conquistano Sidone.

    1532 – La Sacra Sindone viene gravemente danneggiata da un incendio

    1563 – Si tiene l’ultima sessione del Concilio di Trento.

    1945 – Il Senato degli Stati Uniti d’America approva la partecipazione degli stessi all’ONU.

    1977 – Jean-Bedel Bokassa, presidente della Repubblica Centrafricana, si incorona imperatore dell’Impero Centrafricano e assume il nome di Bokassa I.

     

    Aforisma d’africa

    La saggezza è come un baobab; nessun singolo individuo può abbracciarla.

     

    Preghiera del giorno

    Il tuo aiuto, o Padre, ci renda perseveranti nel bene in attesa di Cristo tuo Figlio; quando egli verrà e busserà alla porta, ci trovi vigilanti nella preghiera, operosi nella carità fraterna ed esultanti nella lode. Egli è Dio, e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che la qualificarono come «barbara», cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo.

    La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l’ira di Dioscoro. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2-12-290 Barbara difese il suo credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana il che le costò dolorose torture.

    Il 4-12 infine, fu decapitata dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 8,5-11

    Entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò».

    Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».

    Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

     

    Riflessione aneddoti dei santi

    I coniugi Ozanam (genitori del celebre Federico, fondatore delle Conferenze di San Vincenzo), arrivati alle soglie della vecchiaia sentirono il peso delle fatiche che la carità, da loro costantemente praticata nelle soffitte e nei tuguri di Parigi, aveva loro imposto per tanti anni.

    Così si diedero dei limiti, secondo le loro forze e si promisero a vicenda che non sarebbero andati a visitare se non malati del primo, o al massimo, del secondo piano. Un giorno, papà Ozanam, che era medico, si trovava presso alcuni poveretti al pian terreno e gli parlarono di un malato abbandonato da tutti al quarto piano. Il bravo dottore tentennò un po’, poi finì col dire: “Ci vado, ma, per amor del cielo, non ditelo a mia moglie, le ho promesso che non avrei mai superato il secondo piano”.

    E va su, col fiato grosso, con grande fatica. Entra dall’ammalato a cui una donna stava dando da bere. Quando si avvicinò, la donna si voltò: era sua moglie. Si guardarono in faccia arrossendo, poveri vecchietti, ancora ansanti per quelle scale. Ma si sorrisero, felici.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per le persone che in questo tempo di freddo dormiranno per strada o in rifugi di fortuna perché senza dimora, affinché trovino la possibilità di un alloggio.

     

    Don’t forget! Grandi personaggi cristiani

    GIOVANNI PAPINI

    (1881–1956)

    SCRITTORE, POETA, SAGGISTA ITALIANO

    Giovanni Papini nato a Firenze nel 1881, era figlio di un venditore di mobili e divenne insegnante per breve tempo e poi bibliotecario. Fortemente attratto dall’ambiente letterario, fondò nel 1903 la rivista “Leonardo”, per un tempo organo della pragmatica. Diventò anche redattore di “Il Regno”. Iniziò a pubblicare saggi, polemiche e racconti a ritmo serrato, fortemente influenzato da grandi filosofi come Lato, Hegel, Compte, Spencer, Schopenhauer e Nietzsche. Per qualche tempo si avvicinò al futurismo e ad altri movimenti modernisti.

    Nel 1912 scrisse una notevole autobiografia intellettuale: “Un uomo finito”. Durante Prima guerra mondiale scrisse diverse raccolte di poesie molto apprezzate. Papini raggiunse fama internazionale con il suo romanzo Storia di Cristo (Il Cristo), del 1921. Mentre in precedenza rifiutasse qualsiasi forma di religione, con quest’opera proclama poeticamente una nuova forma di cattolicesimo, basato sull’amore. In uno stile semplice ma pieno di energia, raccontò la sua personale versione del “vero” Cristo, che conquistò il cuore di tutti con una passione ardente.

    Negli anni ’30 Papini divenne sostenitore di Mussolini e del fascismo e non si fece problemi nel manifestare le sue idee antisemite. Nel 1935 insegnò presso l’Università di Bologna e successivamente ricoprì posizioni di rilievo nel mondo accademico. Papini fu anche vicepresidente del Associazione degli scrittori europei dal 1942. Nel 1943, dopo armistizio dell’8 settembre, nel pieno del secondo conflitto mondiale, si rifugiò nel convento della Verna nella diocesi di Arezzo, e nel 1944 si fece terziario francescano laico con il nome di fra’ Bonaventura.

    Fino alla fine della sua vita continuò a scrivere saggi, spesso di tono cupo e tragico e pubblicò anche una biografia di Michelangelo. Morì nel 1956, a 75 anni. È sepolto sul cimitero delle Porte Sante a Firenze. Intellettuale controverso e discusso, ma anche ammirato per il suo stile di scrittura, fu studioso di filosofia e religione, critico letterario e acceso polemista, narratore e poeta, uno dei primi e più entusiasti rappresentanti e promotori del pragmatismo in Italia, oltreché coinvolto coi movimenti delle avanguardie storiche come il futurismo e il post-decadentismo.

    Rimosso dalla grande letteratura dopo la sua scomparsa, a causa delle sue scelte ideologiche, fu in seguito rivalutato e riapprezzato: nel 1975 lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, che lo incluse nella sua collana La biblioteca di Babele, definì Papini un autore “immeritatamente dimenticato”. Il libro Storia di Cristo è stato inserito nel saggio 1001 libri da leggere prima di morire a cura di Peter Boxall. Nella prefazione al suo libro Gesù di Nazareth, Papa Benedetto XVI ha definito la Storia di Cristo uno dei «libri più entusiasmanti» che siano mai stati scritti sulla figura di Gesù.

     

     

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