XIV Settimana tempo Ordinario
Iniziamo la giornata Pregando (Inno delle lodi)
Sapremo scoprire, Signore, che tu sei presente fra noi? Sapremo vedere l’amore nei doni che vengon da te? Chi può trasformare in un canto i pesi portati nel cuore? Tu solo il Vivente e il Santo che fai rifiorire il dolore. I gemiti e i pianti segreti dal cuore risalgono al cielo con grida di santi e profeti diventano il cantico nuovo. L’Agnello da sempre immolato le lacrime asciuga dagli occhi col vino che in croce ha pigiato ci riempie la coppa di nozze. O unico Amante dell’uomo o unico Amato in eterno o unico Amore fedele ricevi la gloria per sempre. Amen
Elisabetta di Portogallo
Nacque a Saragozza nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, a 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma Elisabetta svolse opera pacificatrice in famiglia e, da consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Rimasta vedova donò i suoi averi a poveri e monasteri, e si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei fondato. Morì nel 1336. Oggi si ricorda anche S. PIERGIORGIO FRASSATI (1901-1925)
Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 9,18-26)
In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà». Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che soffriva d’emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell’istante la donna guarì. Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: «Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme». Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in tutta quella regione.
La Riflessione del Giorno (La Preghiera della rana)
Il sultano Akbar era a caccia nella foresta: all’ora della preghiera della sera, si inginocchiò a pregare come tutti i bravi musulmani del mondo. In quel momento una contadina, sconvolta per la scomparsa del marito, passò di lì di corsa alla ricerca disperata del consorte. Era così preoccupata che non si accorse dell’imperatore inginocchiato e vi incespicò e, senza una parola di scusa, corse nel fitto della foresta. Akbar fu seccato dell’interruzione ma osservò la regola che proibiva di parlare durante il namaaz. Aveva quasi finito di pregare, che la donna ritornò tutta felice, insieme al consorte ritrovato e, alla vista dell’imperatore e del suo seguito, fu sorpresa e spaventata. Akbar sfogò contro di lei la sua collera, urlando: “Giustifica la tua condotta o sarai punita!” La donna piena di coraggio gli rispose: “Vostra Maestà, ero così assorta dal pensiero di mio marito che non vi ho visto, neppure quando, come dite, sono inciampata su di voi. Durante il namaaz voi eravate assorto in Uno infinitamente più prezioso di mio marito, come mai vi siete accorto di me?” Il re tacque pieno di vergogna e in seguito confidò ai suoi amici che una donna di campagna gli aveva insegnato il significato della preghiera.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i ragazzi dei Cre parrocchiali e per i loro organizzatori e volontari
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.