Lunedì 5 giugno 2023

     

    V settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Marcel Proust 1871-1922

    “Quando si fa quel che si può, si fa quel che si deve.”

     

    Preghiera alla SS. Trinità

    O Trinità beata, luce, sapienza, amore, vesti del tuo splendore il giorno che declina. Te lodiamo al mattino, Te nel vespro imploriamo, Te canteremo unanimi nel giorno che non muore. Oceano di pace, la Chiesa a Te consacra la sua lode perenne.

    Padre d’immensa gloria, Verbo d’eterna luce, Spirito di sapienza e carità perfetta. Roveto inestinguibile di verità e d’amore; ravviva in noi la gioia dell’agape fraterna. O principio e sorgente della vita immortale, rivelaci il tuo volto nella gloria dei cieli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Senza l’opera missionaria di Bonifacio non sarebbe stata possibile l’organizzazione politica e sociale europea di Carlo Magno. Bonifacio o Winfrid sembra appartenesse a una nobile famiglia inglese del Devonshire, dove nacque nel 673 (o 680).

    Professò la regola monastica nell’abbazia di Exeter e di Nurslig, prima di dare inizio all’evangelizzazione delle popolazioni germaniche oltre il Reno. Dopo le prime difficoltà in tre anni percorse gran parte del territorio germanico. Convocato a Roma, fu ordinato Vescovo dal papa e ricevette il nuovo nome di Bonifacio.

    Prima di organizzare la Chiesa sulla riva destra del Reno pensò alla fondazione, tra le regioni di Hessen e Turingia, di un’abbazia, che divenisse il centro propulsore della spiritualità e della cultura religiosa della Germania. Nacque così la celebre abbazia di Fulda. Come sede arcivescovile scelse la città di Magonza. Morì nel 754.

     

    Parola di dio del giorno Marco 12,1-12

    Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna.

    Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”.

    Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».

    E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

     

    Riflessione frammenti di vita

    Innamorati del Trentino, i due amici bergamaschi avevano deciso di acquistare una vecchia stalla per ristrutturarla affinché servisse da rifugio per gli weekend e le vacanze delle loro famiglie. Avevano affidato i lavori a una piccola, ma affidabile impresa edile con a capo un egiziano e con dipendenti magrebini.

    Il giorno del via ai lavori i due soci si erano recati in Trentino per gli ultimi accordi: “Che facciamo con la nicchia della Madonnina sulla facciata?” aveva chiesto l’egiziano. E i due: “È troppo malandata e un restauro non conviene”. Il capomastro li aveva guardati perplessi e si era limitato a dire: “Vedremo il da farsi in corso d’opera”.

    Impegni di lavoro avevano impedito ai due di recarsi in loco per settimane, ma quando riuscirono a ritagliarsi un giorno libero si stupirono non solo del veloce stato di avanzamento dei lavori, ma anche del fatto che la nicchia era stata restaurata e la statua della Madonnina aveva riacquistato tutto il suo onore. “Ma t’avevamo detto che…”.

    L’egiziano, islamico convinto, non li lasciò finire e rispose: “Il restauro è stato fatto da noi senza costi aggiuntivi per voi. L’abbiamo deciso insieme perché nessuno di noi se l’è sentita di eliminare la casetta di Maria”. 

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché la contemplazione e la preghiera alla SS. Trinità aiuti la Chiesa a vivere più autenticamente la vita cristiana

     

    Don’t forget! Grandi personaggi credenti

    CORMAC MCCARTHY

    Scrittore americano Nato nel 1933

    Cormac McCarthy nasce a Providence, nel Rhode Island il 20-7-1933. Terzo di sei figli, cresce in Tennessee, dove la famiglia si trasferisce nel 1937 per seguire il lavoro del padre avvocato. A Knoxville frequenta una scuola cattolica e a 18 anni s’iscrive all’Università, ma la lascia dopo due anni per arruolarsi nell’Air Force.

    Rimane nell’aviazione 4 anni, due dei quali trascorsi in Alaska. Nel 1957, ritorna nel Tennessee e riprende l’università. Risalgono a questi anni la scrittura di due racconti pubblicati in un giornale di studenti. Nel 1961 sposa Lee Holleman, da cui ha un figlio: Cullen. Non si laurea neppure questa volta e lascia gli studi per trasferirsi con la famiglia a Chicago, ma al ritorno nel Tennessee il matrimonio va in frantumi.

    È di questo periodo il suo primo romanzo, Il guardiano del frutteto. Nel 1965, grazie a una borsa di studio s’imbarca per l’Irlanda e nel viaggio, si innamora di Anne De Lisle, la cantante della nave e l’anno successivo la sposa. In seguito a una nuova borsa di studio può fare altri viaggi e a Ibiza conclude il secondo romanzo, Il buio fuori (Outer Dark), prima di tornare negli USA, nel 1968, dove il manoscritto ha il consenso della critica. Nel 1969 torna nel Tennessee, a Louisville. Compra un fienile e scrive Figlio di Dio, romanzo pubblicato poi nel 1973.

    Nel 1976 si separa anche da Anne De Lisle e si trasferisce a El Paso, in Texas. Nel 1979 pubblica Suttree, romanzo considerato da diversi critici il vero capolavoro di McCarthy e si arriva al 1985 con Meridiano di sangue. Dal 1992 al 1998 lavora alla cosiddetta Trilogia della frontiera con i romanzi Cavalli Selvaggi, Oltre il confine e Città della pianura. Ma è con l’uscita del romanzo Non è un paese per vecchi e della sua trasposizione cinematografica che McCarthy si fa conoscere a un pubblico più ampio, fuori anche dai confini nazionali.

    L’ultimo suo lavoro è del 2007: La strada. Un romanzo scritto con lo stesso stile usato nelle storie degli anni ‘90, ma questa volta l’ambientazione vira verso una narrazione fantascientifico-catastrofica. Sempre lo stesso anno il romanzo vince il Premio Pulitzer per la narrativa e nel 2009 viene realizzato un adattamento per il grande schermo.

    Ora McCarthy vive in New Mexico, a Tesuque, con la terza moglie Jennifer Winkley e il figlio John ed è molto attivo nella comunità locale di Santa Fe e soprattutto nel “Santa Fe Institute”, fondato dal suo amico Murray Gell-Mann. Mantiene un certo distacco con il mondo letterario e mondano, cosa rara per uno scrittore di grande fama. Il noto critico statunitense Harold Bloom ritiene che Cormac McCarthy faccia parte dei magnifici 4 della narrativa americana contemporanea con Don De Lillo, Thomas Pynchon e Philip Roth.

    Leggendo i suoi romanzi, vengono in mente William Faulkener e Flannery O’ Connor sia per la forza descrittiva, l’ambiente e la violenza delle avventure narrate, sia per la presenza dei temi esistenziali. In realtà, negli sfondi dei suoi romanzi, abitati da personaggi di ogni tipo e pieni di violenza, di miseria e di orrore, non è difficile intravedere l’eterna lotta tra il bene e il male, la vita e la morte, Dio e il nulla, la libertà e la fatalità.

     

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