martedì 10 agosto ’21

     

    19.a Settimana Tempo Ordinario

     

    Proverbio

    Perseveranza, audacia, coraggio, saggezza, forza e valore. Dove sono questi sei, c’è Dio.

     

    Preghiera di S. Serapione

    Ti preghiamo o Dio, per tutte le autorità; il loro governo sia pacifico per la tranquillità della società e della Chiesa. Ti preghiamo, Dio delle misericordie, per i liberi e per gli schiavi, per gli uomini e per le donne, i vecchi ed i fanciulli, i poveri ed i ricchi; mostra a tutti la tua benevolenza, su tutti stendi la tua bontà; di tutti abbi pietà e dirigi la loro strada verso di te. Ti preghiamo per quelli che soffrono, per i prigionieri e i bisognosi; fortificali tutti; liberali dalle catene, dalla miseria; confortali tutti, tu che sei il sollievo e la consolazione. Amen

     

    SAN LORENZO

    Era uno dei sette diaconi di Roma, città nella quale morì martire nel 258, a causa delle persecuzioni dell’imperatore romano Valeriano. Scarse sono le notizie sulla sua vita: d’origine spagnola, studiò a teologia a Saragozza dove conobbe il futuro Papa Sisto II che insegnava li. Tra i due nacque complicità, stima e amicizia, e insieme si trasferirono a Roma, centro della cristianità. Quando Sisto fu eletto Papa nel 257 affidò a Lorenzo l’incarico di responsabile delle attività caritative della diocesi: doveva amministrare i beni, accettare le offerte e custodirle, provvedere ai bisognosi, orfani e vedove. Ma nell’agosto del 258 l’imperatore Valeriano emanò un editto secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte. Papa Sisto II sorpreso durante la l’Eucarestia nelle catacombe di S. Callisto fu ucciso il 6 agosto; il 10 agosto fu martirizzato anche Lorenzo (la tradizione dice che fu bruciato su una graticola). Lorenzo iniziò ad essere venerato già a partire dal IV secolo e il suo culto si è diffuso in tutto il mondo.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 12,24-26

    Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».

     

    Frammenti di vita del Patronato

    Ha le mani ridotte a moncherini: in una non ci son più le dita e nell’altra è rimasto solo qualcosa del pollice: “Ho avuto un incidente da ragazzo e da allora ho imparato ad arrangiarmi con quel che mi è rimasto”. Ma se la cava bene vista la disinvoltura con la quale usa il cellulare. “In questi giorni ho avuto il permesso di soggiorno e sto cercando un lavoro”. E’ un latino americano di mezz’età, ha la faccia da buono, ma chi lo prenderà con le mani ridotte in quello stato? Gli propongo: “Si potrebbe tentare di ottenere una pensione di invalidità…”, ma mi interrompe subito: “Nel mio paese facevo il saldatore e ho sempre lavorato”. “Perché non è rimasto giù allora?”. La domanda è indelicata, ma lui non sembra farci caso: “Il covid19 mi ha portato via i genitori e sono rimasto solo: i miei fratelli sono a Bergamo e mi hanno invitato a raggiungerli, ma non voglio pesare su di loro…”. L’ho portato in un laboratorio di saldatura: “Come facevi a saldare con quelle mani?” gli hanno chiesto: “Mi legavano un ferro speciale all’avambraccio e con quello facevo sia la saldatura ad arco che con le bombole”. Ma finora nessuno gli ha dato la possibilità di dimostrare le sue capacità e lui sembra amareggiato più per questo, che per il suo handicap.   

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Per le donne vittime di violenza: siano protette dalla società e sia insegnato il rispetto loro dovuto.

     

    Don’t Forget! – 1000 quadri più belli del mondo

    WILLIAM HOGARTH: LA RAGAZZA COL CESTO DI GAMBERETTI circa 1740-1745 – pittura ad olio- 63 x 52 cm - National Gallery Londra UK

    WILLIAM HOGARTH: LA RAGAZZA COL CESTO DI GAMBERETTI circa 1740-1745 – pittura ad olio- 63 x 52 cm – National Gallery Londra UK

    Il quadro che oggi presentiamo è un’opera relativamente tarda di Hogarth, uno dei suoi tanti dipinti in cui il pittore inglese ha sperimentato con un movimento quasi impressionista la capacità di ritrarre la realtà. Il soggetto del quadro è tolto dal mondo dei venditori ambulanti e dei commercianti così popolari a quei tempi e raffigura una giovane donna sorridente che vende crostacei per le strade di Londra, lavoro tipico delle mogli e figlie di pescivendoli che possedevano bancarelle nei mercati. La donna (non sappiamo chi sia) tiene in equilibrio sulla testa un grande cesto, con gamberetti e cozze, insieme a un bicchiere di peltro da mezzo litro che serviva da misura. Le dimensioni del quadro fanno pensare a un ritratto su commissione, piuttosto che uno schizzo per un’opera più grande. Si tratta di un felicissimo abbozzo con cromatismi d’eccezionale freschezza, che secondo Whistler “è davvero l’opera di un precursore”: Hogarth infatti sembra anticipare in quest’opera traguardi che saranno raggiunti dalla grande e rivoluzionaria pittura impressionista soltanto un secolo dopo.

     

     

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