XXXII settimana del tempo ordinario
nell’immagine una fotografia di Martin Parr
Proverbio del Giorno
«Un coltello non taglierà mai il proprio manico (Iran)»
Iniziamo la giornata Pregando
O Dio, tu ti riveli a coloro che non ti rifiutano la loro fiducia. Aprendo un poco il cuore, vi affluisce un mondo d’amore. Concedimi il dono della sapienza, affinché io possegga il desiderio e l’oggetto del desiderio, affinché io scelga e sia scelto. La mia volontà divenga la tua volontà, non per timore, o per forza, ma nell’intelligenza delle tue vie in partecipazione luminosa al tuo consiglio divino. Amen
Serapio Martire D’origine inglese
Serapio, nacque nel 1179. Partecipò alla crociata in Terra Santa nel 1217 e in seguito andò in Spagna a combattere contro i mori. Qui conobbe S. Pietro Nolasco e chiese di ricevere l’abito come cavaliere laico dell’Ordine. Nominato maestro dei novizi, insegnò più con la vita, che con le parole. Realizzò varie redenzioni di schiavi dai saraceni e sebbene non fosse sacerdote, riuscì a portarne moltissimi a Cristo. Nell’ultima redenzione che compì ad Algeri, dovette restare in pegno per alcuni schiavi, ma la somma per il riscatto non arrivò in tempo e i mori lo inchiodarono alla croce e lo squartarono crudelmente. Era il 14-11-1240
La Parola di Dio del giorno Luca 17,7-10.
Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».
Riflessione Per Il Giorno (Enzo Bianchi: la Spiritualità 2.a parte)
L’esperienza spirituale è esperienza di essere preceduti: è Dio che ci precede, ci cerca, ci chiama, ci previene. Noi non inventiamo il Dio con cui vogliamo entrare in relazione: Egli è già là! E l’esperienza di Dio è necessariamente mediata dal Cristo: «nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» dice Gesù (Giovanni 14,6). Cioè l’esperienza spirituale è anche esperienza filiale. Lo Spirito santo è la luce con cui Dio ci previene e orienta il nostro cammino verso la santificazione, cammino che è sequela del Figlio: l’esperienza spirituale diviene così la risposta di fede, speranza e carità al Dio Padre che nel battesimo rivolge all’uomo la parola costitutiva: «Tu sei mio figlio!». Sì, figli nel Figlio Gesù Cristo: questa la promessa e questo il cammino dischiusi dal battesimo! Come diceva Ireneo di Lione, lo Spirito e il Figlio sono come le due mani con cui Dio plasma le nostre esistenze in vite di libertà nell’obbedienza, in eventi di relazione e di comunione con Lui stesso e con gli altri.
Intenzione del giorno
Preghiamo per chi si dedica al riscatto degli ultimi e alla restituzione della dignità ad ogni uomo
Don’t forget!
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