martedì 16 febbraio ’21

     

    nell’immagine un dipinto di David Inshaw

     

     

     

    VIa Settimana Tempo Ordinario

     

     

    Proverbio del giorno

    1000 proverbi della Bibbia

    “L’egoista che ha fretta di arricchirsi non sa che lo insegue la miseria

     

    Iniziamo la giornata pregando

    Signore della gioia, getta manciate di coriandoli sui nostri giorni: colorali di speranza, illuminali di fede e nutrili di carità. Non farci mai mancare ore felici, momenti da ricordare, manciate di allegria per far lievitare la pasta informe del quotidiano. Avvolgici di spensieratezza, di tanto in tanto, invitaci alla festa del cuore, aprici la porta del sorriso, spalanca le finestre dell’euforia. Aiutaci a coniugare la gioia con la pazienza e la costante dedizione affinché diventi pace profonda e gioia dell’anima. Amen

     

    GIUSEPPE ALLAMANO

    Ebbe don Bosco come insegnante e S. Giuseppe Cafasso per zio. Ordinato prete a Torino a 22 anni – era nato nel 1851- fu rettore del santuario della Consolata.

    Volle fondare un istituto dedicato all’annuncio «ad gentes»: nacquero così nel 1901 i Missionari della Consolata e nel 1909 le suore. Denunciò a Pio X l’insensibilità sulla missione e chiese l’istituzione di una giornata missionaria. Lo farà Pio XI nel 1927, un anno dopo la sua morte.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Mc 8,14-21)

    In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

     

     

    Riflessione per il giorno – buone notizie

    Grazie ad un dispositivo italiano che si chiama “Green Plasma” i rifiuti raccolti in mare verranno trasformati in energia pulita. Due mesi fa è stato presentato nel porto di Ancona un nuovo dispositivo, progettato da IRIS dell’Università di Torino in collaborazione col Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle March. La macchina è in grado di produrre energia elettrica Green, dai rifiuti inquinanti raccolti in mare e di trasformare ogni giorno fino a 100 kg di plastica. L’apparecchio è abbastanza compatto il che gli consente di essere caricato sulle imbarcazioni ed essere calato in mare per raccogliere i rifiuti e trasformarli con il vantaggio di rendere più pulite e meno inquinate le coste e i porti. Tutto questo grazie all’utilizzo della tecnologia di conversione termochimica che raggiungendo temperature estremamente elevate, fino a 5000° gradi, consente di trasformare in gas il composto organico, separandolo dalla matrice inorganica ovvero di trasformare la plastica raccolta in mare in un gas ricco di idrogeno che può facilmente essere convertito in energia elettrica. Studi condotti da ricercatori a bordo dei pescherecci hanno mostrato che sui fondali adriatici sono depositate migliaia di tonnellate di rifiuti, plastica soprattutto. Il dispositivo rappresenta la possibilità di bonificare i nostri fondali e di rimuovere e valorizzare rifiuti plastici che rischiano di finire sulle nostre tavole…

     

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti coloro che si impegnano a rendere il nostro mondo più pulito e abitabile

     

     

    Don’t forget! – “1.000 quadri più belli del mondo”

    Quest’opera fu eseguita dal più grande pittore del barocco spagnolo FRANCISCO JOSÉ DE GOYA Y LUCIENTES (1746-1828) per un compenso basso, segno che l’opera fu sottostimata…Nel cartone sono rappresentati due giovani intenti a un innocente gioco amoroso. La maja (ragazza del popolo) è elegantemente vestita e un cagnolino (segno di fedeltà) le si accovaccia sopra, mentre il fidanzato le fa ombra con il parasole. Le due figure sono disposte secondo un impianto piramidale, e lo sfondo alle loro spalle è privo di profondità, a tal punto da sembrare un proscenio paesaggistico. Il soggetto, di per sé banale, è trattato dall’artista con grande raffinatezza cromatica e visiva.

    Goya, infatti, applica il colore con grande spontaneità, in campiture larghe e squillanti e con una luminosità vivificata dai rossi, gialli e azzurri. Il quadro è impregnato di grande joie de vivre. Particolare interessante di questo cartone è l’uso del rosso puro: l’impiego di un colore primario direttamente sulla tela, senza alcuna preparazione sulla tavolozza, prelude ai futuri sviluppi della pittura romantica, se non anticipa addirittura quella impressionista. Goya ha dipinto quest’opera in un momento particolare della sua vita: quando cioè sposa Josefa, sorella di Francisco Bayeu, che faceva parte dell’Accademia Reale delle Belle Arti. Un matrimonio, con la sorella di Bayeu, che assicurò all’artista nuovi contratti di lavoro.

     

     

     

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