martedì 17 marzo ’15

    EVENTI IN DIOCESI

     

    1)      SCUOLA DI TELOGIA DEL SEMINARIO – Convegno di studio 19-21 marzo 2015

    2)      ISSR – Giornata di studio del 26 marzo 2015

    3)      AGESC Bergamo – Camminata scuole cattoliche 12 aprile 2015

    4)      PARROCCHIA DI PREMOLO – 70° Anniversario della morte di don Antonio Seghezzi e reliquie di San Giovanni Bosco 13 – 26 aprile 2015

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    1 – 2 ) SCUOLA DI TELOGIA DEL SEMINARIO e ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE

    a) Convegno di studio della Scuola di Teologia del Seminario “La natura e la tecnica. Ripensare l’umano” dal 19-21 marzo
    Scarica il depliant

     b) Giornata di studio dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Testimoniare l’umanità della fede” del 26 marzo 20
    Scarica il dépliant

    Entrambi gli eventi si collocano all’interno del cammino verso il Convegno ecclesiale nazionale di Firenze.

    3) AGESC BERGAMO – CAMMINATA SCUOLE CATTOLICHE

    Scarica il volantino della 34ª camminata delle scuole cattoliche del 12 aprile 2015

    4) PARROCCHIA DI PREMOLO – Anniversario della morte di don Antonio Seghezzi e reliquie di San Giovanni Bosco

    Scarica dal seguente link la lettera di don Gianluca Colpani, parroco di Premolo

     

    IV.a Settimana di Quaresima

    S. PATRIZIO

    Nasce nel 385 in Britannia; a 16 anni è rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane 6 anni: fuggito, torna in patria dove si prepara a diventare prete. A 40 anni sente la nostalgia dell’isola verde e si fa il suo nome come vescovo: qui predica, battezza, conferma, celebra, ordina preti, consacra monaci. Il successo è grande, ma non mancano assalti di nemici e malignità di cristiani. Muore verso il 461. È patrono d’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.

    La Parola di Dio del giorno (Giovanni 5,1-16)

    V’è a Gerusalemme una piscina, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Gesù vedendo un paralitico disteso, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». E sull’istante quell’uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo guarito: «E’ sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio». Egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

    Il Quadro della Settimana – 58° quadro della serie “ i mille quadri più belli del mondo”

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    FILIPPO LIPPI: INCORONAZIONE VERGINE 1439-’47- tempera su tavola – cm 200×287 – Uffizi – Firenze

     
    Fra Filippo di Tommaso Lippi (Firenze 1406 c.a – Spoleto 1469) con Beato Angelico e Domenico Veneziano, fu il principale pittore attivo nella Firenze del dopo Masaccio. Verso il 1430 aveva lasciato il convento del Carmine per aprire una sua bottega di artista; nel 1439 gli fu commissionata la pala dal canonico Francesco Maringhi, che morendo, aveva destinato i suoi averi per l’opera che fu terminata nel 1446 e istallata in S. Ambrogio. La pala, che doveva valorizzare l’Immacolata Concezione e il Miracolo eucaristico di Firenze, avvenuto proprio in Sant’Ambrogio nel 1233,  è composta da un unico pannello diviso in 3 archi, che riprendono il trittico tradizionale. I tondi tra gli archi raffigurano l’Angelo e la Vergine. La scena principale presenta un affollamento di figure, tra angeli, santi e personaggi biblici in atteggiamenti informali e fisionomie caratterizzate come veri e propri ritratti. La scena è ambientata in paradiso: non c’è più l’arcaico fondo oro, ma un cielo a strisce che ricorda i sette cieli. Al centro in alto Dio Padre e la Madonna  che sta per essere incoronata, in un trono marmoreo.

    Quattro angeli reggono un nastro dorato; sotto, una santi inginocchiati, sulla pedana che li separa dai due gruppi di angeli e santi, a destra e a sinistra. Tra le figure al centro si riconoscono la Maddalena, S. Eustachio, titolare di un altare della chiesa, coi due figli Teofisto e Agapio e la moglie Teofista, dal volto dolce e aggraziato che guarda lo spettatore. Un altro santo riconoscibile dall’iscrizione nella veste vescovile è Martino di Tours; dietro di lui, Giobbe. Inginocchiati ai lati si trovano a destra il committente, davanti a un angelo con lo scritto IS PERFECIT OPUS (“costui portò a termine l’opera”) e a sinistra si un autoritratto di Filippo Lippi in abito da monaco carmelitano. In piedi ai lati i santi titolari della chiesa e della cappella: S. Ambrogio (sinistra) e S. Giovanni Battista (destra). L’austera e plastica monumentalità delle figure rivela lo studio delle opere di Masaccio, del quale il Lippi fu un prosecutore, anche se in questa fase la sua pittura si era ormai orientata verso un maggiore senso della linea ritmica nei contorni, con una luce più avvolgente che, tramite il chiaroscuro più profondo, dà una maggiore morbidezza al rilievo dei personaggi.

    La Preghiera del giorno (Preghiera di quaresima)

    Troppe volte ci capita, Gesù, di vivere pensando di mettere in pratica la Tua Parola. Troppe volte però corriamo il rischio, talora inconsapevolmente, di vivere “interpretando” la Tua Parola nel modo in cui ci sembra più giusto o conveniente. Quanto poco Ti conosciamo, Signore…Dacci forza di non smettere mai di cercare la Verità nella nostra vita e, con la nostra lingua e le nostre azioni, rendici testimoni del Vangelo”

    L’intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti coloro che si sono raccomandati alle nostre preghiere

    Don’t forget! …Ricorda – Montagne bergamasche

    Orobie: così sono dette le montagne Bergamasche. Esse derivano il nome dalla popolazione che abitava le valli bergamasche, lecchesi e comasche in epoca preistorica. Plinio il Vecchio scrive: Catone attesta che Como e Bergamo…sono della stirpe degli Orobii, ma ignora l’origine di questa popolazione, che invece Cornelio Alessandro insegna essere originaria della Grecia, mentre il nome significa “popolazioni vivono tra i monti”. In questo luogo scomparve Parra (=Parre), luogo più famoso che fortunato…

     

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