Martedì di Pasqua
Accadde il 2 aprile…
1513 – Juan Ponce de León è il primo europeo a sbarcare sul territorio della futura Florida.
1948 – Il Congresso degli Stati Uniti d’America approva il piano Marshall.
1982 – L’Argentina invade le Isole Falkland, a controllo britannico: inizia la guerra delle Falkland.
1989 – Yasser Arafat viene proclamato presidente della Palestina.
2005 – Alle 21:37 italiane muore papa Giovanni Paolo II.
2015 – Kenya: strage nell’università a Garissa, nell’est del paese, che causa 150 morti e 79 feriti.
Aforisma di S. Agostino
Nel tuo corpo in un posto vedi e in un altro ascolti; nel tuo cuore dove vedi, ascolti!
Preghiera
O Dio, che ci hai donato i sacramenti pasquali, assisti questo popolo con la tua grazia, perché, raggiunta la libertà perfetta, possa godere in cielo quella gioia che ora pregusta sulla terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
B. Elisabetta Vendramini
Nata a Bassano del Grappa (VI) il 9-4-1790 da famiglia benestante, Elisabetta Vendramini è figura significativa nella chiesa italiana del XIX secolo. Esercitò la sua opera educativa e caritativa prima nella città natale e poi a Padova, dove nel 1828 fondò la Congregazione delle suore terziarie francescane elisabettine.
La sua vita fu spesa nel seguire Cristo crocifisso, amandolo e soccorrendolo nei poveri e nei bisognosi, diffondendo la carità che ardeva nel suo cuore perché non mancasse agli emarginati e agli ultimi una presenza di servizio e di amore. Morì a Padova il 2-4-1860 e fu beatificata da Giovanni Paolo II il 4-11-1990.
Parola di Dio del giorno Giovanni 20,11-18
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Riflessione di don Primo Mazzolari
Chiedeteci: Che cosa vi proponete di essere per Cristo? Vi risponderemo: “Vogliamo essere qualcuno per lui, come Egli è più che qualcuno per noi. Come e quando si arrivi a sentire questa scelta di Gesù nessuno può saperlo o imporlo. Ci possiamo arrivare come Nicodemo, come Zaccheo, come Pietro o Paolo o il Buon ladrone. Egli ci attende e ci raggiunge, ci rimprovera e ci consola, sta all’avanguardia e alla retroguardia, a seconda del nostro camminare a ritroso in armonia con noi stessi.
Prendere impegno con Lui e la sua amicizia non vuol dire affatto metterlo dalla nostra parte, adattarlo al nostro passo, misurarlo con il nostro metro, obbligarlo alle nostre strade. Egli cammina con ciascuno su tutte le nostre strade, ma non per questo le nostre strade sono le sue. Egli cammina sui campi di battaglia, ma nessuno oserà dire che egli li ha voluti. Ci impegniamo a seguirlo, non a farci seguire…Questa è amicizia. Non è necessario chiedergli che Lui ci conosca fino in fondo, come facciamo o pretendiamo tra di noi nelle nostre, a volte, futili amicizie: una conoscenza che tante volte si rivela un vuoto d’anima.
Lui ci conosce eccome…ma con amore, mai con giudizio. Siamo noi che dobbiamo chiedere a Lui di farci conoscere le immense profondità del cuore del Padre, che è un vero abisso di amore. Se ci tiene dietro, è con il cuore del Buon Pastore che ci tiene dietro: e quando siamo smarriti egli nel suo amore viene sulle nostre tracce (“Impegno con Cristo”). Non resta che rispondere a questo punto all’offerta di Cristo “Vi chiamo miei amici”, se siamo entrati nel cuore di questa rivelazione o no. È questione non solo di amore, ma di felicità. Abbiamo bisogno della sua amicizia.
Intenzione di preghiera
Preghiamo affinché Dio ci aiuti a comprendere che la felicità vera e completa che riempie di senso la vita consiste solo nel fidarci di Uno più grande e buono di noi e nell’amarlo senza limiti.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
PAUL GAUGUIN: IL CRISTO GIALLO
1889, Olio su tela, 92,1 x 73 cm
Galleria d’arte Albright-Knox, Buffalo. USA
Il Cristo giallo è un dipinto di Paul Gauguin (1848-1903) che qui si confronta con un tema religioso che ha affascinato e continua ad affascinare migliaia di artisti: la crocifissione di Gesù. Ma mentre i Vangeli dicono che il supplizio di Gesù Cristo sulla croce avvenne sul piccolo rilevo del Golgota a nord di Gerusalemme, nel suo quadro Gauguin opera una trasposizione spazio-temporale, e riconduce l’evento alla dimensione della Bretagna ottocentesca dove egli risiedeva sin dal 1886. Riprendendo il commento dello stesso Gauguin, l’opera raffigura «un Cristo pietoso e selvaggio imbrattato di giallo» sullo sfondo di «una campagna affogata nel giallo».
Mai descrizione poteva essere più veritiera: le campagne bretoni, costellate qua e là di alberi, si tingono infatti di un giallo intensissimo, ripreso e variato nell’incarnato del Cristo, crocifisso in primo piano e circoscritto da un contorno nero e verde. Gauguin per il suo Gesù si ispira alle fattezze del proprio volto e a un crocifisso ligneo policromo tardomedievale che vide nella cappella di Trémalo, frazione di Pont-Aven.
Tutt’intorno alla croce il pittore dispone alcune contadine bretoni abbigliate con i loro vestiti tradizionali, a rappresentare le pie donne evangeliche. Paul Gauguin limita la tavolozza ai tre colori primari, riproducendo un effetto simile a quello apprezzabile osservando le vetrate gotiche delle chiese di Bretagna; altre fonti di ispirazione sono poi stati gli smalti medievali e le numerose stampe orientali che avevano iniziato a circolare in Europa.
Nel complesso, Le Christ jaune è un’opera potente ed emotivamente carica che dimostra l’uso innovativo del colore e l’interesse di Gauguin per i temi spirituali e mistici. È considerata una delle sue opere più significative e un esempio chiave del suo stile post-impressionista.
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