III Settimana Tempo Ordinario
Avvenne il 28 gennaio…
1521 – Inizia la dieta di Worms, che durerà fino al 25 maggio.
1855 – La prima locomotiva corre, lungo la Panama Railway, dall’Oceano Atlantico al Pacifico.
1871 – La Francia si arrende e mette fine alla guerra franco-prussiana.
1932 – La marina imperiale giapponese bombarda Shanghai.
1935 – L’Islanda diventa la prima nazione a legalizzare l’aborto.
1986 – Lo Space Shuttle Challenger si distrugge in un incidente in fase di lancio.
2006 – Il crollo del tetto della fiera di Katowice provoca 65 morti.
Aforisma dal libro del Siracide
“Figlio, nella tua attività sii modesto, sarai amato dall’uomo gradito a Dio. Quanto più sei grande, tanto più umiliati; così troverai grazia davanti al Signore.”
Preghiera
O Dio, che hai reso grande san Tommaso d’Aquino per la ricerca della santità di vita e la passione per la sacra dottrina, donaci di comprendere i suoi insegnamenti e di imitare i suoi esempi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

San Tommaso d’Aquino rappresenta una delle colonne del pensiero filosofico occidentale e offre l’esempio di un ricercatore che ha saputo vivere intensamente ciò che stava al centro dei suoi studi: il messaggio di Cristo.
Per questo egli è ancora oggi un testimone profetico, che ci ricorda come parola e azioni debbano sempre corrispondere.
Tommaso è noto per la monumentale opera teologica e filosofica, in particolare per quel prezioso lavoro di intessitura tra i classici del pensiero e la tradizione cristiana che è la Summa Teologica. La sua eredità di fatto è diventata parte integrante del patrimonio di fede e ha contribuito a modellare il volto della Chiesa.
Nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone) e divenuto domenicano nel 1244, studiò a Montecassino, Napoli, Colonia, Parigi dove iniziò l’impegno dell’insegnamento. Morì a Fossanova nel 1274.
Parola di Dio del giorno Marco 3,31-35
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Riflessione
La parola di Gesù “Voi siete la luce del mondo” si può applicare a molte vocazioni cristiane ma è particolarmente adatta a un santo come Tommaso d’Aquino i cui scritti illuminano ancora oggi il pensiero cristiano e il pensiero umano. Per poter essere luce del mondo si deve prima di tutto mettere la propria intelligenza in relazione con Dio: “Alla tua luce vedremo la luce” dice il salmo.
Ecco perché non esiste vera sapienza senza preghiera: “Pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo spirito della sapienza” (Sapienza 7,7). Tommaso d’Aquino fu un santo contemplativo: il suo ideale era trasmettere agli altri le cose che egli aveva contemplato cioè capito nella preghiera, nel rapporto con Dio.
L’aspirazione alla verità, alla libertà, alla fraternità sono idee cristiane e virtù evangeliche ma se si cerca di soddisfarle senza il legame vivo con Dio, il risultato è quello di mettere negli uomini una specie di febbre che impedisce di trovare il giusto equilibrio e spinge a tutti gli eccessi: le rivoluzioni violente, i turbamenti continui…Invece Tommaso d’Aquino è sempre rimasto unito a Dio, ha pregato per ottenere quell’intelligenza vera, dinamica, equilibrata che proviene dal creatore; per questo ha potuto accogliere anche idee pagane.
Non ha avuto paura di studiare Aristotele e di cercare nelle sue opere luce per capire meglio il mondo creato da Dio. Ed è riuscito a rendere sapienti le idee pagane: “Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza e di pensare in modo degno dei doni ricevuti” dice il Libro della Sapienza 7, 15. Il rapporto con Dio non rimpicciolisce il cuore, non rattrappisce l’intelligenza, anzi dà il gusto di penetrare in tutti gli splendori della creazione.
Nella Chiesa ci sono molte vocazioni: alcuni sono chiamati a insistere fino al paradosso sul rifiuto della sapienza umana; S. Paolo per esempio ha dei passi addirittura violenti contro la filosofia: la sua vocazione era insistere sul messaggio cristiano fino a farlo sembrare incompatibile con la filosofia umana. Altri come Tommaso d’Aquino hanno la vocazione di far vedere che tra loro è possibile una profonda conciliazione che avviene quando si è rinunciato all’autonomia umana per darsi tutto a Dio: si è all’unisono col creatore ed egli ci mette profondamente in accordo con la creazione.
Bisogna chiedere a Dio che apra il nostro spirito ad accogliere in pieno la sua luce in modo da poter attirare quelli che ne sono in ricerca; che siamo davvero anime viventi del rapporto con Dio e proprio per questo capaci di orientarci verso tutte le ricchezze dell’universo.
Intenzione di preghiera
I malati di lebbra nel mondo sono più di 180.000, in aumento rispetto agli anni precedenti: preghiamo.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
ALBERT ANKER: NATURA MORTA CON VINO E CASTAGNE
1897 – olio su tela 39 x 45 cm. Collezione privata
Negli anni ’60 dell’ottocento molti artisti svizzeri lavoravano nei principali paesi europei e avevano una carriera avviata all’estero. Anche il pittore realista Albert Anker (1831-1910) si era trasferito a Parigi nel 1854 e quasi tutti i suoi dipinti, pur essendo essenzialmente “svizzeri” non sarebbero fuori luogo accanto a quelli degli artisti della scuola francese di Barbizon o a quelli dell’arte vittoriana inglese.
Il quadro che oggi presentiamo “Natura morta con vino e castagne” ha una resa quasi analitica delle superfici e degli oggetti, riuscendo così a restituirci il potere espressivo delle cose quotidiane. Lo sfondo oscuro serve a mettere bene in risalto la luminosa caraffa e il bicchiere di vino. In primo piano il piatto di castagne spicca sulla tovaglia di lino. Senza alcun artificio, il maestro esplora con maestria le proprietà della luce e dei volumi ed evidenzia le influenze sulla sua pittura dei maestri olandesi e di Caravaggio.
Tra gli altri tratti tipici si notano il formalismo asciutto, il senso dell’artigianato e l’ingenuità visiva. Come genere, la natura morta può essere considerata il punto di partenza per lo sviluppo dell’analisi del rapporto tra allegoria e naturalismo. Le nature morte di Anker in un certo modo annunciano l’espressionismo dell’arte tedesca del XX secolo.
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