XXXIV Settimana Tempo Ordinario
Accadde il 28 – 11 – …
1443 – Giorgio Castriota Scanderbeg conquista la fortezza di Croia e si proclama vendicatore della sua famiglia e dell’Albania
1520 – L’esploratore portoghese Ferdinando Magellano raggiunge l’Oceano Pacifico passando per lo stretto che prenderà il suo nome
1919 – Lady Astor viene eletta come prima donna membro del Parlamento del Regno Unito
1982 – L’Opus Dei diventa Prelatura personale, la prima della Chiesa cattolica
Aforisma di C.S. Lewis
“Che cosa vogliono dire quelli che proclamano: «Non ho paura di Dio, perché so che è buono»? Non sono mai stati da un dentista?”
Preghiera del giorno
Ridesta, Signore, la volontà dei tuoi fedeli perché, collaborando con impegno alla tua opera di salvezza, ottengano in misura sempre più abbondante i doni della tua misericordia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
San Giacomo della Marca
Nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394, fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale ricevette a 22 anni il saio francescano. Come il maestro, anch’egli si diede alla predicazione, in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e in Ungheria dove si recò per ordine del Papa. Oratore ardente, si scagliò soprattutto contro i vizi dell’avarizia e dell’usura.
Proprio per combattere quest’ultima, san Giacomo della Marca ideò i Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai ma ad un interesse minimo.
Già debilitato per la vita di penitenza e colpito da coliche fortissime, morì a Napoli, nel 1476. Le sue ultime parole furono: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù».
Parola di Dio del giorno Luca 21,5-11
Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».
Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.».
Riflessione di C.S. Lewis
Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale.
Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile.
L’unico luogo, a parte il cielo, dove [il tuo cuore] può essere perfettamente salvo da tutti i pericoli e perturbazioni dell’amore è l’inferno. C’è poco altro da aggiungere a queste parole del famoso scrittore inglese, a parte una breve e incisiva affermazione di un altro scrittore, francese stavolta, Georges Bernanos: “L’inferno è non amare più”.
Intenzione di Preghiera del giorno
Preghiamo per i malati, gli infermi e tutti coloro che soffrono nel corpo o nello spirito.
Don’t Forget! I 1000 quadri più belli del mondo: Pittori impressionisti
EDGAR DEGAS: LEZIONE DI DANZA
1875 olio su tela 85 x 75 cm Museo d’Orsay – Parigi, Francia
La lezione di danza è tra i dipinti più celebri di Edgar Degas (1834-1917) uno dei principali esponenti dell’impressionismo francese, anche se preferiva essere definito pittore realista. Amante del balletto, Degas realizzò molti dipinti con il medesimo tema, rendendolo uno dei soggetti più fortunati della sua produzione artistica. Grazie a un amico musicista ebbe l’opportunità di ritrarre le ballerine in una situazione privilegiata, dietro le quinte, mentre attendevano di esibirsi sul palco dell’Opera di Parigi.
Il quadro fu realizzato proprio in una di queste occasioni. Ciò che si vede in primo piano è un leggio, dietro al quale stanno in piedi due ballerine, una intenta a sistemare il vestito all’altra. Alle loro spalle c’è un dispiegamento di 24 figure femminili: le danzatrici sono tutte in tutù bianco ma ognuna intenta a compiere un’azione diversa. Le ballerine sono riunite attorno al maestro Jules Perrot, vero fulcro della scena, il quale con sguardo attento osserva una di loro impegnata in una variazione classica.
Il maestro è poggiato a un bastone, forse utilizzato per battere il tempo dei passi. Le altre ballerine sono disposte in semicerchio e sembrano non prestare attenzione al maestro, parlando tra loro con fare quasi annoiato. La scena ha taglio fotografico: le linee oblique del parquet accentuano la profondità della sala e rendono la scena dinamica e realistica.
Nonostante la naturalezza del dipinto, i dettagli che a prima vista possono sembrare marginali, in realtà sono frutto di mesi di studio. Degas non rinunciò mai alla ricerca plastica e alla profondità prospettica ma come impressionista costruì il colore sui giochi di luce per esaltare le figure e renderle più vere e vibranti.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.