martedì 8 settembre ’20

     

    nell’immagine un dipinto di August Macke

     

     

    XXIIIa Settimana Tempo Ordinario

     

    Proverbio del giorno

    Guarda sempre nella direzione del sole che sorge e non potrai mai vedere l’ombra dietro di te.

     

    Iniziamo la giornata Pregando 

    Donaci, Signore, i tesori della tua misericordia e poiché la maternità della Vergine ha segnato l’inizio della nostra salvezza, la festa della sua Natività ci faccia crescere nell’unità e nella pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

     

    Natività B. Vergine Maria

    esattamente nove mesi dopo la festa dell’Immacolata Concezione di Maria (08-12) cade la festa della sua nascita, festa che ha origine in Oriente e fu importata in occidente sotto il papato di Papa Sergio I (687-701).

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 1,18-23)

    Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Commento Vangelo)

    Oggi le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita di Maria, la madre del Signore. La fonte che racconta l’evento è il Protovangelo di Giacomo secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente da Sergio I. «Quelli che Dio da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati»: Dante sembra quasi parafrasare il versetto di S. Paolo quando definisce Maria «termine fisso d’eterno consiglio». Dall’eternità, Il Padre opera per la preparazione della Tutta Santa, di Colei che doveva divenire la madre del Figlio suo, il tempio dello Spirito Santo. La genealogia di Gesù proposta dal Vangelo di Matteo culmina nell’espressione «Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo». Con Maria è venuta l’ora del Messia, della instaurazione piena del regno di Dio. Con la sua nascita inoltre prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio perché si compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le conferenze S. Vincenzo e ringraziamo il Signore per il bene che fanno per gli ultimi

     

    Don’t forget! Giornata mondiale dell’alfabetizzazione.

     

    “1.000 quadri più belli del mondo”

     

    HYACINTHE RIGAUD : RITRATTO DI LUIGI XIV 1702 –olio su tela – 277 x 194 cm –Museo del Louvre Parigi

    HYACINTHE RIGAUD : RITRATTO DI LUIGI XIV 1702 –olio su tela – 277 x 194 cm –Museo del Louvre Parigi

     

    Hyacinthe Rigaud (dall’incredibile nome completo: Híacint Francesc Honrat Mathias Pere Martyr Andreu Joan Rigau-Ros y Serra) nato a Perpignano nel 1659 e morto a Parigi nel 1743, è un pittore francese di origini catalane. Divenne famoso per aver ritratto il Re Sole nel Ritratto di Luigi XIV con gli abiti dell’incoronazione che gli valse la nomina a pittore della corte di Francia. È considerato tra i principali ritrattisti del periodo barocco insieme a Rubens, Van Dyck, Rembrandt e Tiziano. Firmato e datato alla base della colonna nel riquadro dove è rappresentata la dea della Giustizia che tiene una bilancia nella mano destra, questo ritratto rappresenta il re nella maturità (63 anni) e all’apice della sua gloria. Il re è rappresentato a figura intera, in piedi, di tre quarti a sinistra, con una posa calcolata a mostrare la maggior parte della sua persona come simbolo del potere; occupa lo spazio centrale del dipinto la cui composizione è su linee verticali (la colonna, il re, il trono) ed ha una forma piramidale di cui egli è la cima.

    La solennità della scena è accentuata dalla presenza del drappeggio che “scopre il personaggio del monarca al centro. La colonna di marmo è simbolo del potere infatti rappresenta la stabilità, l’asse del mondo che unisce i poteri terreni con quelli divini, e sostiene la composizione a sinistra. In piedi di fronte al trono coperto di stoffa blu e gigli d’oro (simbolo araldico dei Borbone), il re è sulla pedana sovrastata dal baldacchino in seta porpora (il colore del potere e della ricchezza)e incarna la maestà regale dal momento che non indossa la corona e gli altri gioielli, con la sola eccezione dello scettro a cui il re si appoggia come a un bastone e della spada di Carlo Magno con il suo ricco fodero. Il monarca è rivestito di un mantello foderato di ermellino e ha la veste di corte con pizzi, merletti, fiocchi, diamanti alle scarpe e calze di seta, con le insegne dell’Ordine dello Spirito Santo. La gamba sinistra, leggermente in avanti, contribuisce a dare dinamismo e movimento all’opera e consente di mettere in evidenza la figura vigorosa e ancora elegante del monarca, sotto la goffaggine del pesante mantello da cerimonia. Inoltre la posizione della gamba suggerisce un passo di danza, una delle passioni di Luigi XIV e simbolo di eleganza aristocratica (saper danzare era una delle doti richieste alla nobiltà). Il ritratto è la perfetta rappresentazione del potere assoluto del XVIII sec. e di ogni epoca del mondo. 

     

     

     

     

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