mercoledì 10 aprile ’19

    4a settimana di Quaresima

     

     

    nell’immagine un dipinto di Frans Snyders

     

     

    La Frase del giorno (Marcel Proust)

    Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.

    Preghiera del giorno (Preghiera di S. Francesco)

    Mio Signore, tu hai soffiato sulla mia lampada ed eccomi immerso nelle tenebre. Ascolta, o Signore, la mia supplica! Accendi nel mio cuore una nuova fiamma. Rivolgi verso di me la Tua faccia, perché la luce della Tua aurora riprenda a risplendermi in viso. Abbi pietà di me, Signore. Amen

     

    Terenzio e compagni Martiri di Cartagine

    Terenzio è il capo di un gruppo di martiri uccisi a Cartagine, al tempo dell’imperatore Decio che aveva emanato un decreto di persecuzione contro coloro che non avessero rinnegato il Cristianesimo. Terenzio e altri 39 compagni decisero di non cedere: non lasciarono la loro fede, anzi Terenzio rispose per tutti, con pubblica professione di fede.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 8,31-42)

    Gesù disse ai Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

     

    Riflessione per il Giorno (Frammenti di vita)

    Nella Messa avevo parlato sul perdono (“Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette”) e a fine celebrazione la signora aveva insistito per parlarmi. Era una latinoamericana di mezz’età in Italia da anni: “Ogni volta che ascolto questa parola di Dio –aveva esordito- sto male, perché non so perdonare”. Quand’era ancora nel suo paese, una sera avevano trovato suo marito agonizzante lungo la via di casa: soccorso, era morto nel tragitto all’ospedale. Le investigazioni della polizia avevano accertato che, dopo aver bevuto, si era azzuffato con un vicino di casa ubriaco a sua volta, che l’aveva colpito fino a ucciderlo. Lei, vedova con 4 figli piccoli e senza mezzi di sussistenza, non essendo riuscita a ottenere né giustizia né risarcimenti, aveva venduto le poche proprietà e si era trasferita in Italia “per lasciarmi tutto alle spalle e ricominciare una nuova vita. Ai miei figli ho detto che il loro papà era morto di incidente: non volevo che coltivassero rancore, perché è meglio soffrire per la povertà, che per l’odio. Io però fatico a dimenticare…potrà Dio perdonarmi per questo?” Non ricordo cosa le ho detto, ma non ho più dimenticato ciò che lei ha detto a me.

     

    Intenzione del giorno

    Perché chi ha un potere materiale, politico o spirituale non si lasci dominare dalla corruzione.

     

    Don’t forget!

    Leonardo Murialdo nasce a Torino nel 1828 da un’agiata famiglia: il padre Leonardo è agente di cambio. Resta presto orfano di padre (1833) e per questo è mandato nel 1836 in collegio a Savona dagli Scolopi. Dopo un periodo di sbandamento giovanile ritorna a Torino ed intraprende gli studi di filosofia e teologia, diventando sacerdote nel 1851. Da prete il suo primo campo di azione sono gli oratori (anche in collaborazione con S. Giovanni Bosco) e le iniziative in favore della gioventù della periferia torinese: carcerati, giovani lavoratori, ragazzi di strada e altri giovani in difficoltà. Tra le iniziative a favore dei giovani studenti ed operai Murialdo promuove l’apertura di una casa-famiglia per ospitare chi non ha la possibilità di pagarsi una camera in albergo. Fonda inoltre la colonia agricola di Rivoli, per la formazione cristiana e professionale dei giovani agricoltori. Lavora in un’epoca segnata da forti contrasti sociali, creati dall’industrializzazione nascente e dovuti al disagio delle classi sociali più povere, soprattutto dei giovani. Nel 1866 diventa rettore del Collegio Artigianelli di Torino, un’istituzione religiosa per l’assistenza di ragazzi poveri ed abbandonati. Tra gravi difficoltà economiche, sarà questa la sua principale attività fino alla morte. Nel 1873 fonda la Congregazione di S. Giuseppe per dare continuità alla sua azione sociale ed educativa. Il fine della congregazione è l’educazione della gioventù, specialmente di quella povera ed abbandonata. Collabora a molte iniziative in campo sociale in difesa dei giovani, degli operai e dei più poveri. Il papa Paolo VI lo ha proclamato beato nel 1963 e santo il 3 maggio 1970. Nel calendario dei santi viene ricordato al giorno 18 maggio. Le sue spoglie riposano nella chiesa di Nostra Signora della Salute a Torino. Un’attività intensa come quella del Murialdo trovava forza nella preghiera e nella consapevolezza di essere amati da Dio. Scrisse: “l’uomo che prega è il più potente del mondo”, “la preghiera è l’anima e la forza dell’uomo. Sia fatta con umiltà, confidenza, perseveranza. Non basta, però, pregare, bisogna pregare bene, cioè con il cuore”. “Carità è guardare e dire il bello di ognuno, perdonare di cuore, avere serenità di volto, affabilità, dolcezza. Come senza fede non si piace a Dio, così senza dolcezza non si piace al prossimo”. Fu grande devoto della Madonna: “Maria, Madre nostra, è la più amante, la più affettuosa delle madri. E’ madre di Dio, quindi ottiene tutto”. Possediamo un ricco epistolario che è una fonte preziosa per conoscere l’attività degli Artigianelli, le continue preoccupazioni economiche affrontate con una grande fiducia nella Provvidenza di Dio, i contatti con molte personalità italiane e straniere.

     

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