Sesta Settimana di Pasqua
Proverbio del giorno (Grazia Deledda)
Il non lavorare ammazza più di qualunque fatica.
Preghiera del giorno (David M.Turoldo)
Che attendi a riprendere in tua mano, Signore, il governo dei giorni?
Si aprano i tuoi occhi sulle vittime ignude; tu navighi sul fiume delle nostre lacrime.
Dio della vita, padre dei deboli, non abbiamo più ali che ci coprono a sera.
Almeno la tua casa sia salva e libera: in essa almeno trovi scampo questa disperazione.
Amen
Santo del giorno
NEREO E ACHILLEO, E PANCRAZIO. La memoria dei santi Nereo e Achilleo e la memoria di san Pancrazio vengono celebrate insieme.
La storia di Pancrazio, morto giovane sotto Diocleziano, è stata arricchita di tanti elementi leggendari, ma rimane uno dei santi più popolari non solo a Roma e in Italia, ma anche all’estero: è patrono dei Giovani di Azione Cattolica.
A lui sono stati dedicati chiese e monasteri. Nereo e Achilleo erano due militari conquistati alla fede dalla fortezza dei martiri cristiani.
Decapitati a Roma sotto Diocleziano (304), furono sepolti nel cimitero di Domitilla e onorati in una basilica presso le terme di Caracalla.
La Parola di Dio del giorno – Giovanni 16,12-15
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Riflessione del giorno (S. Gregorio Magno)
In due modi portiamo la croce del Signore:
1) quando con la rinuncia domiamo la carne
2) quando, per vera compassione del prossimo, sentiamo i suoi bisogni come fossero nostri.
Chi soffre personalmente quando il prossimo è ammalato, porta la croce del Signore. Ma si sappia bene: vi sono alcuni uomini che domano con gran rigore la loro carne non per la volontà di Dio, ma solo per futile vanagloria.
E ve ne sono altri, e molti, che hanno compassione del prossimo non in modo spirituale, ma solo carnale; e questa compassione non è una virtù, ma piuttosto vizio, per la loro esagerata tenerezza.
Tutti costoro sembra che portino la croce del Signore, ma essi non seguono il Signore. Per questo la Verità dice: “Chi non porta la mia croce e mi segue, non può essere mio discepolo”.
Infatti, portare la croce e seguire il Signore significa rinunciare completamente ai piaceri carnali e aver compassione del prossimo per vero zelo della beatitudine.
Chi fa ciò solo con fine umano, porta la croce, ma non segue il Signore.
Intenzione di preghiera del giorno
Perché l’esempio del giudice Rosario Livatino martire della mafia, ci aiuti a testimoniare con coraggio l’amore alla giustizia e alla verità
Don’t Forget! – LA SECONDA CROCIATA 1147-1150
Nel 1144 l’emiro di Mossul s’impadronì di Edessa, città con tradizione di cristianità tra le più antiche e minacciò di invadere la Palestina; il re di Gerusalemme, invocò l’aiuto dell’Europa.
Incitata da Bernardo di Chiaravalle, la crociata fu bandita a Vézelay (1146) da Luigi VII, re di Francia e a Spira dall’imperatore Corrado III di Svevia.
La 2.a Crociata subì un primo grande rovescio prima ancora di raggiungere la Terra Santa, poiché l’esercito franco-tedesco, invase il territorio dei Turchi Danishmendidi.
I tedeschi di Corrado III, che formavano la retroguardia dell’armata cristiana, caddero in due diverse imboscate: la prima nell’ottobre 1147 presso Dorileo e la seconda nel gennaio 1148 in Pisidia, presso Antiochia.
In queste due azioni i tedeschi vennero praticamente massacrati. Giunti separatamente in Palestina, osteggiati dall’imperatore bizantino Manuele I (che tramò contro di loro, alleandosi in segreto con i musulmani) e decimati da epidemie e attacchi turchi, gli eserciti dei due sovrani rinunciarono così alla riconquista di Edessa e, dopo uno sconsiderato attacco alla città di Damasco, rinunciarono alla sua occupazione, sancendo di fatto il fallimento della seconda crociata.
La 1.a crociata aveva creato il Regno di Gerusalemme (vedi cartina sopra) con Goffredo di Buglione «Difensore del Santo Sepolcro»; gli succede il fratello Baldovino, Re di Gerusalemme.
Stati vassalli sono il Principato di Antiochia, le Contee di Edessa e di Tripoli; Antiochia e Gerusalemme sono sedi di patriarcati latini.
Le Crociate porranno sempre in primo piano la difesa di questi territori: a questo fine sorge un nuovo tipo di monaco, monaco e guerriero insieme il cui compito è la difesa dei Luoghi Santi, la protezione degli oppressi e la guerra agli infedeli.
Il voto è quello monastico: povertà, castità, obbedienza.
1) I CAVALIERI di S. GIOVANNI sorti dalla confraternita dell’Ospedale di Gerusalemme, si trasformano in Ordine dal 1120 sotto Raimond du Puy.
I loro compiti sono la cura degli infermi e la difesa della fede. Mantello nero con croce bianca, in guerra giubba rossa. Nel 1530 l’Ordine è trasferito a Malta, da cui il nome di «Cavalieri di Malta».
2) I TEMPLARI sorgono nel 1120 ad opera di Hugo de Payns allo scopo di proteggere in armi la Terra Santa e i pellegrini. Mantello bianco con croce rossa. Nel 1312 l’Ordine è soppresso dal Papa.
3) L’ORDINE TEUTONICO fondato a S. Giovanni d’Acri come confraternita per la cura degli infermi, diventa Ordine cavalleresco nel 1198. Mantello bianco con croce nera.
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