mercoledì 2 gennaio ’19

    Tempo di Natale

     

    nell’immagine un dipinto di Luca Giordano

     

    Proverbio del giorno

    «Il cielo parla talvolta per bocca dei folli, degli ebbri e dei bambini (India)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Nel primo chiarore del giorno, vestite di luce e silenzio, le cose si destano dal buio, com’era al principio del mondo. E noi che di notte vegliammo, attenti alla fede del mondo, protesi al ritorno di Cristo, or verso la luce guardiamo. O Cristo, splendore del Padre, vivissima luce divina, in Te ci vestiamo di speranza, viviamo di gioia e d’amore. Al Padre cantiamo la lode, al Figlio che è luce da luce; e gloria allo Spirito Santo, che regna nei secoli. Amen.

     

    BASILIO e GREGORIO NAZIANZENO

    Basilio nacque intorno al 330 a Cesarea. Dopo gli studi, si dedicò all’ascetica, costruì un monastero, compose 2 regole: per questo è considerato organizzatore della vita monastica. Il suo vescovo lo volle come collaboratore e alla sua morte venne chiamato a succedergli. Basilio diede un contributo decisivo alla precisazione del dogma trinitario; denunciò gli abusi, lottò contro la miseria e organizzò istituzioni di beneficenza aperte a tutti. Gregorio di Nazianzo, a Basilio legato da amicizia, amore allo studio e dignità episcopale, era poco dotato per il governo. Viene chiamato “il teologo” per il profondo senso del mistero di Dio

     

    La Parola di Dio del giorno (Gv 1,19-28)

    Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No». Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Essi erano stati mandati da parte dei farisei. Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    “Nel deserto una voce grida: Preparate la via del Signore”. Fratelli, dobbiamo prima di tutto riflettere sulla grazia della solitudine, sulla beatitudine del deserto che, fin dall’inizio dell’era della salvezza, ha meritato di essere consacrato al riposo dei santi. Certo, il deserto è stato santificato per noi dalla voce del profeta, di colui che gridava nel deserto, che vi predicava e vi donava il battesimo di conversione. Già prima di lui i più grandi profeti avevano sempre avuto la solitudine per amica, in quanto essa è collaboratrice dello Spirito. (Beato Guerrico d’Igny ca 1080-1157)

     

    Riflessione del Giorno (Berlicche)

    “Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”. Così il “Magnificat”, il cantico che i Vangeli dicono Maria incinta di Gesù abbia pronunciato quando ha incontrato sua cugina Elisabetta. Mi sono domandato spesso che significato abbia questa frase. Guardando all’esperienza, sono giunto alla conclusione che quando uno è superbo, quando pensa che tutto gli sia dovuto, è convinto di possedere la verità, si dis-perde. Non sa più dove si trovi realmente, vive in uno mondo suo dove è l’unico re-dio. Quel mondo sono le sue convinzioni, le sue architetture mentali, le città e i palazzi di un cuore che non ascolta altro che se stesso. I superbi non vanno lontano: sono prigionieri di quello che sono, perduti e smarriti anche quando sembrano invincibili, fanno carriera, hanno successo. E’ un triste regno il loro. Cos’è l’opposto della superbia? L’umiltà. Il cuore che ascolta. Il cuore di una ragazza di Nazareth che, poco più di venti secoli fa, ha scelto di essere serva, e ora è davvero Regina.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché durante questo anno possiamo diventare strumenti di pace e di consolazione

     

    Don’t forget – 248 quadro de “1.000 quadri più belli del mondo

    SAMUEL VAN HOOGSTRATEN: INTERNO CON PANTOFOLE (View of a Corridor) 1670 – OLIO SU TELA – CM 103 X 70 – MUSEO DEL LOUVRE PARIGI

    Il pittore olandese SAMUEL DIRKSZ VAN HOOGSTRATEN (1627–1678) fu dapprima allievo del padre durante la permanenza a Dordrecht fino al 1640. Dopo la morte di lui, si trasferì ad Amsterdam dove divenne allievo di Rembrandt. Poco dopo, tenne egli stesso scuola e si dedicò alla pittura ritrattistica e oltre che pittore, fu anche poeta e scrittore. Maestro della prospettiva, egli in questo come in altri quadri fa un sapiente uso del pavimento piastrellato per accentuare la profondità: dal differente tipo di piastrelle, notiamo che vengono ritratti tre ambienti successivi e man mano sempre più luminosi. In primissimo piano la porta aperta invita lo spettatore dentro la scena che sembra non avere nessun soggetto evidente. Ma i dettagli fanno intuire ben altro: la scopa abbandonata in primo piano, le pantofole sulla soglia della stanza più interna, il libro chiuso sul tavolo dalla tovaglia dorata, il mazzo di chiavi nella toppa, ci fanno capire che dietro la porta semiaperta della stanza probabilmente si sta consumando un incontro amoroso.

    Il quadro appeso alla parete ricorda poi il pittore Gerard Ter Borch con la sua opera famosa che abbiamo presentato recentemente e che parla di amori furtivi…Così che dietro all’abilità straordinaria del pittore nel rendere gli interni domestici, si nasconde un intento moralizzatore che i contemporanei coglievano senza problemi. Quest’opera nell’alveo della tradizione pittorica fiamminga descrive ogni dettaglio, ma si limita ad alludere all’evento principale della scena rendendo ancor più intrigante ed efficace il messaggio che il pittore intende comunicare.

     

     

     

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