mercoledì 22 gennaio ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto Harald Sohlberg

     

    Proverbio del Giorno:

    EST MODUS IN REBUS (c’è una misura nelle cose)

     

    Iniziamo la giornata pregando (Preghiera per l’unità)

    Signore Gesù, che alla vigilia della tua passione hai pregato perché i tuoi discepoli fossero uniti come tu nel Padre e il Padre in te, fa’ che noi sentiamo il male delle nostre divisioni e possiamo scoprire e sradicare da noi i sentimenti d’indifferenza, diffidenza e mutua astiosità. Concedici la grazia di poter incontrare in te, affinché dal nostro cuore si elevi la preghiera per l’unità dei cristiani. In te che sei carità perfetta, fa’ che troviamo la via che conduce all’unità nel tuo amore e nella tua verità. Amen.

     

    VINCENZO, diacono della Chiesa di Saragozza (Spagna)

    offrì a Cristo il sacrificio della vita con il suo vescovo Valerio (Valenza, c. 304). E’ patrono secondario della Chiesa di Bergamo.

     

    La Parola di Dio del giorno Marco 3,1-6.

    Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo con la mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!». Poi domandò loro: «E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

    Il Patronato S. V. riesce ad andare avanti grazie alla misteriosa Provvidenza divina, che è concreta ed efficace sempre, ma che a Natale si fa incontenibile, perché la gioia di Dio per la nascita del Figlio contagia tutti e il contagio genera infiniti gesti di amore e solidarietà. Ne raccontiamo tre che racchiudono tutti gli altri. Due fratellini con un salvadanaio di terracotta: “Sono i nostri risparmi di un anno, per i poveri”. E’ pesante per le monetine rosse e gialle, poche le monete da 50 cent e da 1 euro…ma sommano un piccolo grande tesoro lungo 365 giorni. Domenica 29-12 S. Messa degli africani: fra le elemosine spicca una busta con scritto “Tithe of my first salary” (decima del mio 1° salario). Sono 115 euro che un giovane africano ha donato per ringraziare Dio e aiutare i connazionali bisognosi. La coppia italo-marocchina con i loro 4 bambini più uno in arrivo, da tempo vive separata: lui al Patronato e lei coi bimbi in una comunità protetta. A Natale la svolta: il sì mille volte sperato e mille volte negato arriva “La casa c’è”. Il papà è islamico, ma sorride dicendo: “E’ il più bel Natale della mia vita”. Sono piccole cose che “hanno l’aria di niente, ma danno la pace. Sono come i fiori dei campi. Li si crede senza profumo, ma tutti insieme profumano l’aria” (Georges Bernanos).      

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti gli aderenti alla Chiesa Metodista mondiale.

     

    EVENTO DELL’ANNO 20 DI OGNI SECOLO: SEC. XII – ANNO 1120

    Nel Concilio di Nablus, assemblea di prelati e nobili del crociato Regno di Gerusalemme si stabiliscono le prime leggi scritte ed emettono i voti monastici i Cavalieri templari, dinanzi al patriarca di Gerusalemme. E’ la nascita di quest’ordine cavalleresco. A Roma fa il suo ingresso il Papa legittimo Callisto II (162° nella lista di successione) e mette fuga l’Antipapa Gregorio VIII che si rifugia a Sutri. Il 25/11 dello stesso anno fa naufragio la Nave Bianca nel canale della Manica: muoiono 300 nobili, tra cui Guglielmo Adelin, erede al trono d’Inghilterra.

    Don’t forget

    22-01-2007: muore ABBÉ PIERRE nato a Lione nel 1912, fu fondatore nel 1949 dei cosiddetti Compagnons de Emmaus a favore di poveri e rifugiati

     

    “Santi della carità”:

    Adolph kolping (1813 – 1865)

     

    Adolph Kolping, 4° dei cinque figli di Peter Kolping e Anna Maria Zurheyden, nacque a Kerpen (Colonia) in Germania l’8-12-1813. Il padre, pastore e agricoltore, a stento riusciva a mantenere la famiglia, ma volle che i figli avessero un’istruzione. Dopo le elementari e non ancora tredicenne, Adolph fu mandato a lavorare presso alcuni laboratori artigiani, finché riuscì a entrare come operaio fisso in una calzoleria di Colonia; era un posto ambito nella miseria dell’epoca, ma Adolph ricorderà l’ambiente dissoluto in cui vivevano i ragazzi di bottega di quel tempo. Nonostante tutto, maturò la vocazione sacerdotale e dal 1837 a 24 anni, aiutato da benefattori, prese a frequentare il Margellen-Gymnasium di Colonia, dove nel 1841 conseguì la maturità classica; nello stesso 1841 si iscrisse alla Facoltà di Teologia di Monaco di Baviera, passando poi a quella di Bonn. Fu ordinato sacerdote il 13-4-1845 a Colonia. Ebbe l’incarico di cappellano e catechista nella parrocchia di S. Lorenzo, nella città di Elberfeld (Wuppertal) dove i cattolici erano minoranza, qui poté conoscere il mondo del lavoro artigianale. “L’artigianato e la classe operaia in fondo sono migliori di quanto si creda e l’accesso al loro cuore è più facile che altrove”. A Elberfeld conobbe l’Associazione Artigiani fondata da Johann Gregor Breuer.

    L’esperienza di assistente religioso in questa comunità, unita alla personale esperienza di ex artigiano e alla conoscenza delle problematiche del modo del lavoro, gli diede l’impulso a realizzare un progetto più vasto a favore del mondo giovanile artigiano. Nel 1846, fondò il primo “Gesellenverein” (Casa di assistenza e di insegnamento professionale) del quale nel 1847 divenne preside. Il motto dell’Associazione era “Pregare, imparare, lavorare, con serietà, ma anche in allegria”. Nominato viceparroco del Duomo di Colonia, fondò nel 1849 anche qui un “Gesellenverein”, che poi diventò il centro mondiale di tutte le organizzazioni di giovani operai e di tutte le numerose associazioni da lui fondate in seguito. Gli scopi culturali del Kolping erano: il cristiano impegnato, l’artigiano valente, il buon padre di famiglia e il cittadino responsabile; animato da grande amore per gli artigiani, esercitò un’intensa attività non solo caritativa, ma anche evangelizzatrice, interessandosi della pastorale del mondo del lavoro. Fu anche apostolo nel giornalismo, fondò e diresse alcuni settimanali a sfondo popolare e abbastanza diffusi; con l’edizione di calendari e riviste sotto il motto “Religione e lavoro sono il terreno aureo del popolo”, esercitava un’opera di educazione e pastorale e garantiva l’introito per sostenere i ‘Gesellenverein’. Adolph Kolping fu molto stimato dal popolo, dai vescovi e dallo stesso papa Pio IX.

    L’esercizio simultaneo di tre professioni al servizio della Chiesa e della società e la sua scarsa salute fin dalla giovane età, lo estenuarono, e consumato dalle fatiche si spense a Colonia il 4-12-1865 a soli 52 anni. Lasciò una comunità di 24.000 soci in 400 località; il re di Prussia Guglielmo I, autorizzò il trasferimento dei suoi resti mortali alla Minoritenkirche di Colonia, la chiesa da lui prediletta; il sepolcro è diventato meta di pellegrinaggi provenienti da tutto il mondo. Padre Adolfo Kolping, è stato proclamato Beato da papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre 1991.   

     

     

     

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