mercoledì 22 giugno ’16

    XII Settimana tempo Ordinario

     

     

     

    Iniziamo la giornata Pregando – preghiera del mattino chiesa Ortodossa

    Destatomi dal sonno ti ringrazio, o Trinità Santa, perché per la tua grande bontà e pazienza non ti sei adirata con me indolente e peccatore e non mi hai fatto perire per le mie iniquità, ma ti sei mostrata amica degli uomini, sollevandomi dalla disperazione, per farmi fin dal mattino glorificare la tua potenza. E ora illumina gli occhi della mia mente ed apri le mie labbra perché studi le tue parole, comprenda i tuoi comandamenti, adempia la tua volontà, canti a te nella confessione del cuore e inneggi al tuo Nome, ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen

     

    PAOLINO DA NOLA

    Nacque nel 355 a Bordeaux, dove il padre era funzionario imperiale e favorito nella carriera politica da amicizie altolocate, divenne governatore della Campania. Dal vescovo Ambrogio e dal giovane Agostino fu avviato alla fede cristiana. Ricevuto il battesimo, in Spagna conobbe e sposò Therasia. Dopo la morte dell’unico figlioletto, Celso, si dedicarono interamente all’ascesi cristiana, distribuirono le ricchezze ai poveri e si ritirarono in Catalogna, deve fu ordinato prete. A Nola eresse un ospizio per i poveri destinandone il primo piano a monastero, dove si ritirò con Therasia e amici. Eletto vescovo di Nola, morì a 76 anni, nel 431.

    Oggi si ricordano anche S. TOMMASO MORO (1478-1535) martire e S. GIOVANNI FISCHER (1469-1535) Vescovo e martire

     

    Parola di Dio del giorno – Matteo 7,15-20

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    Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere».

     

    Riflessione Per Il Giorno – Frasi di Tommaso Moro

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    Tommaso Moro

    “Gli uomini: se qualcuno gioca loro un brutto tiro lo scrivono sul marmo, ma se si fa loro un favore, lo scrivono sulla sabbia”.

    “Umiltà, quella bassa, dolce radice, dalla quale tutte le virtù celestiali hanno origine”.

    “E’ attraverso la ragione che le anime mortali si elevano fino ad amare ed adorare la maestà di Dio, alla quale siamo debitori non soltanto della nostra esistenza ma di qualsiasi felicità”.

    “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere”.

    “L’anima è immortale e destinata per volontà di Dio alla felicità”.

     

    Intenzione del giorno

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    Preghiamo perché sappiamo sempre rispettare tutti gli altri come vorremmo esserlo noi

     

    131° QUADRO: “1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO”

     

     

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    ANDREA DEL SARTO: MADONNA DELLE ARPIE. 1517 – TEMPERA SU TAVOLA – 207 X 178 CM UFFIZI – FIRENZE

    Andrea del Sarto, pseudonimo di Andrea d’Agnolo del Migliore Vannucchi (Firenze, 1486 – Firenze, 1530) fu definito da G. Vasari pittore “senza errori” per la perfezione formale, la rapidità e sicurezza d’esecuzione. Fu maestro dell’intera prima generazione di “eccentrici” (Pontormo e Rosso Fiorentino, ecc), ma non usò le loro spregiudicatezze audaci e polemiche, rinnovando il repertorio tradizionale in modo garbato, conferendo monumentalità alle figure, con variazione della cromia e della tecnica e con l’uso degli spunti più moderni reperibili. Nel 1515 le monache di S. Francesco de’ Macci a Firenze stipularono con lui il contratto per la pala d’altare della loro chiesa. Il titolo tradizionale della pala risale a Vasari, che lesse le figure scolpite sugli spigoli del piedistallo come arpie. Qui si legge “AND [rea del] SAR [to] FLOR [entinus] FAC [iebat] / AD SUMMA REGINA TRONA DEFERTUR IN ALTUM MDXVII.”.

    In una nicchia calata in una calda penombra, Maria si leva su un piedistallo, col Bambino in braccio: regge un libro appoggiato alla coscia, mentre due putti la sostengono in basso. Ai lati i santi Francesco, col crocifisso, e Giovanni evangelista, che con un gesto di michelangiolesca memoria tiene aperto un libro e con la mano pare indicarne un punto. I due santi guardano lo spettatore, mentre Maria e Gesù hanno lo sguardo diretto in basso. Il critico Antonio Natali propose un’interpretazione legata al cap. IX dell’Apocalisse: le figure del basamento non sarebbero arpie, ma “locuste” portatrici di calamità e distruzione. Ciò apparirebbe confermato da fumo che si leva dal piedistallo, già notato da Vasari e tornato in evidenza con l’ultimo restauro, che sarebbe quello salente dal “pozzo dell’Abisso”, a oscurare il sole e l’atmosfera. Maria quindi sarebbe rappresentata nel momento in cui sottomette Satana, chiudendone simbolicamente il pozzo infernale. I due santi a loro volta rappresentano l’autore dell’Apocalisse e il modello (Francesco) a cui ispirarsi e da imitare per evitare i tormenti del male. Le figure sono disposte nel classico schema piramidale, col risultato di una grande armonia e di piena padronanza del disegno. Un vero capolavoro, insomma.

     

    Don’t forget!

    Paul VI 1966

    21-06-1963: Il Cardinale G. Battista Montini è eletto Papa col nome di Paolo VI.

    gingol

     

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