Mercoledì 25 gennaio 2023

     

    3a settimana tempo ordinario  

     

    Aforisma del giorno di N. Gomez Dàvila

    Essere cristiani è trovarsi di fronte a colui cui non possiamo nasconderci, di fronte a cui non possiamo mascherarci. È assumersi il peso di dire la verità anche quando offende.

     

    Preghiera del giorno di D. Bonhoeffer

    Al cominciar del giorno, Dio, ti chiamo. Aiutami a pregare e a raccogliere i miei pensieri su di te; da solo non sono capace.

    C’è buio in me, in te invece c’è luce; sono solo, ma tu non m’abbandoni; non ho coraggio, ma tu mi sei d’aiuto; sono inquieto, ma in te c’è la pace; c’è amarezza in me, in te pazienza; non capisco le tue vie, ma tu sai qual è la mia strada.

    Padre del cielo, siano lode e grazie a te per la quiete della notte, siano lode e grazie a te per il nuovo giorno. Signore, qualunque cosa rechi questo giorno, il tuo nome sia lodato! Amen.

     

    Santo del giorno

    Conversione di S. Paolo

    Convertirsi, o, secondo l’etimologia, invertire la direzione. Eppure san Paolo, in cammino tra Gerusalemme e Damasco alla caccia dei cristiani, che considerava eretici, non è tornato indietro. 

    Una luce, una voce, l’umiliazione della caduta – gli Atti degli Apostoli narrano l’evento al capitolo 9 – e poi la cecità: Saulo divenne così un uomo nuovo. Eppure continuò sulla strada e raggiunse la sua meta, Damasco. Ma non come aveva immaginato e sperato, perché vi fu condotto come un infermo.

     La strada rimase quella ma gli occhi di Paolo ne vedevano una diversa, una nuova: quella vecchia lo portava verso l’odio, quella nuova verso la luce. Allora forse, convertirsi significa non tanto cambiare strada, ma “trasformare” la propria strada.

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    Parola di Dio del giorno Marco 16,15-18

    In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.

    Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

     

    Riflessione del giorno dalle omelie di S. Giovanni Crisostomo

    Godere dell’amore di Cristo era il culmine delle aspirazioni di S. Paolo e, godendo di questo suo tesoro, si sentiva più felice di tutti. Preferiva essere l’ultimo di tutti, anzi un condannato, però con l’amore di Cristo, piuttosto che trovarsi fra i più grandi e i più potenti del mondo, ma privo di quel tesoro.

    Il più grande ed unico tormento per lui sarebbe stato perdere questo amore. Ciò sarebbe stato per lui l’unica sola pena, il più grande e il più insopportabile dei supplizi. Il godere dell’amore di Cristo era per Paolo, tutto: vita, mondo, condizione angelica, presente, futuro, e ogni altro bene.

    All’infuori di questo, niente reputava bello, niente gioioso. Ecco perché guardava alle cose sensibili come a paglia. Gli stessi tiranni e le rivoluzioni di popoli perdevano ogni mordente. Pensava infine che la morte, la sofferenza e mille supplizi diventassero come giochi da bambini quando si trattava di sopportarli per Cristo.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo perché noi cristiani formiamo una sola famiglia, nell’unità di una sola fede e di un solo battesimo e cresciamo nell’ardore della carità.

     

    Don’t Forget! Santi e beati della carità

    Biagio Conte Missionario laico

    Nato 16-9-1963 – Morto 12-01-2023

    Nato a Palermo il 16-9-1963 da famiglia agiata (i suoi erano imprenditori edili), Biagio ha iniziato il suo cammino di fede rifugiandosi nel silenzio: «La Missione nasce dall’esperienza di chi ha cercato la verità, la libertà e la pace, distaccandosi dal mondo materialistico e consumistico. 

    Stanco della vita mondana che conducevo, ho sentito nel cuore di lasciare tutto e tutti; me ne andai via dalla casa paterna il 5 maggio 1990 a 26 anni, con l’intenzione di non tornare più a Palermo, perché questa città e società mi avevano tanto ferito e deluso. Mi addentrai tra la natura e le montagne della Sicilia, iniziando un’esperienza di eremitaggio tra montagne, laghi, fiumi, sotto il sole, la luna e le stelle. 

    Poi cominciai a sentire che Gesù mi portava con lui per fare un’esperienza che avrebbe stravolto la mia vita; ho camminato molto, nel silenzio e nella meditazione mi sentivo sempre più libero e pieno di pace, non avevo nulla con me, eppure era come se avessi tutto»

    La sua vita fu pellegrinaggio non solo in senso metaforico, ma anche in senso proprio. «Come spinto da un vento impetuoso», annotò, «ho iniziato a camminare, da pellegrino, attraverso le regioni dell’Italia fino ad arrivare ad Assisi, da S. Francesco, a cui ho tanto sentito di ispirarmi per la sua profonda umiltà e semplicità e per l’aver donato la sua vita per Gesù e per il nostro prossimo.

    Durante il lungo viaggio ho incontrato diversi poveri e trasandati che mi riportarono alla mente quei volti poveri e sofferenti che vedevo nella città di Palermo. Pian piano, cominciai a capire il progetto “Missione”: dedicare la mia vita per i più poveri dei poveri».

    Uomo di Dio che ha lottato per “gli ultimi”, ecco chi fu Biagio Conte. Per essi ha fatto digiuni perché ci fosse solidarietà per i poveri, a volte ricevendo disprezzo e critiche.  Per Palermo, la sua persona rimane un punto di rifermento forte. Insieme a don Pino Vitrano, suo braccio destro e soprattutto fratello e amico, ha iniziato la Missione di Speranza e Carità.

    Biagio è morto a 59 anni alle 7 del 12-01-2023 tra i volontari e gli ospiti della Comunità da lui fondata, che ha tre centri nel capoluogo siciliano. Era malato da diversi mesi: un tumore al pancreas non gli ha dato scampo, provandolo nel fisico, ma lasciandolo sempre vigile e attento. La sua testimonianza ha toccato milioni di persone e continuerà a guidare quanti hanno colto la presenza di Biagio come un vero cristiano, amico e servitore del prossimo.

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