mercoledì 28 febbraio ’18

    2.a settimana di Quaresima

     

    nell’immagine il dettaglio di un dipinto di Albrecht Durer

     

    Proverbio del giorno (Dal Libro dei Proverbi)

    Chi chiude un occhio causa dolore, chi riprende a viso aperto procura pace.

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Fin dal risveglio, prima che gli affanni del giorno mi assalgano, il mio pensiero si volge a te, mio Dio. Grazie per il riposo che mi hai concesso, per le forze che ho ritrovato e che vorrei mettere al tuo servizio. In questo giorno mi appoggerò a te che nessuna catastrofe colpisce, che il peccato degli uomini può offendere ma non allontanare, a te che nulla sorprende, poiché tu sei la provvidenza del mondo. In te pongo la mia fiducia. Serviti di me perché si compia il bene. Questo giorno è tuo. Fa’ che io lo trascorra facendo la tua volontà. Amen

     

    DANIELE ALESSIO BROTTIER

    Nato nel 1876 a La Ferté-Saint Cyr, divenne prete a 23 anni. Nel 1902 partì per il Senegal, ma rientrò dopo soli tre anni per motivi di salute. Ripresosi tornò nel paese africano, ma i problemi di salute lo costrinsero a tornare definitivamente in patria. Allora, in Francia, fondò l’opera «Souvenir Africain». Cappellano militare nella 1.a Guerra mondiale, fondò l’Unione nazionale combattenti e l’Opera degli orfani apprendisti. Morì nel 1936.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 20,17-28)

    Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio». Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Pirandello: “Ciàula scopre la luna”)

    Ciàula restò – appena sbucato all’aperto – sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d’argento. Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna. Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva. Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna… C’era la Luna! la Luna! E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché non abusiamo della pazienza di Dio e ci impegniamo a cambiare vita

     

    E…don’t forget

    GIORNATA MONDIALE DELLE MALATTIE RARE

     

    204° quadro de “i 1.000 quadri più belli del mondo”

    BICHITR: L’IMPERATORE JAHANGIR PREFERISCE L’UMILE MULLAH AL RE Ca. 1615/17 – Acquarello su carta – Freer Gallery of Art Washington USA

     

    La produzione artistica del pittore Bichitr (attivo fra 1615 e 1650) fiorì sotto l’imperatore moghul Jahangir  (l’impero moghul o mogol fiorì in India fra il 1525 e il 1707). Questo bellissimo dipinto segna uno sviluppo senza precedenti nella ritrattistica moghul: costituisce infatti il primo caso in cui un pittore (Bichitr in basso a sinistra, col cappello rosso) abbia osato accostare la propria immagine a quella del sovrano. Quest’ultimo è seduto come su un trono, sopra una clessidra sproporzionata che simboleggia la sua mortalità, così come quella delle altre persone raffigurate. Ciò non impedisce a due angioletti di scrivere in persiano sulla clessidra l’augurio: “Oh Shah, che la durata della tua vita sia di mille anni”.

    La sproporzione della figura di Jahangir rispetto agli altri personaggi, unita all’aureola, consolida ulteriormente il modo in cui questo imperatore Moghul si considera sovrano mondiale. Inoltre la disposizione degli altri personaggi rivela un preciso ordine gerarchico: in alto il mullah sufi riceve dal re un libro sacro a sottolineare la preferenza accordata dal gran Mogol all’aspetto spirituale rispetto a quello politico o mondano. Lo segue il sultano turco ottomano Ibrahim I e più in basso il re Giacomo I d’Inghilterra in abiti europei, l’unico che guarda non al re, ma in direzione dello spettatore. Infine ultimo è il pittore con un quadro in mano. Bichitr fu un abile ritrattista e un pittore capace di rappresentare le grandi occasioni, con tecnica impeccabile. In questa sua opera egli fonde almeno tre stili: quello moghul, quello persiano e quello occidentale e il risultato finale è davvero pregevole.

     

     

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