XXXIV Settimana del tempo ordinario
nell’immagine un dipinto di Frans Hals
Aforisma del giorno (G. Bernanos)
Non si guarda all’avvenire come le mucche guardano passare un treno. L’avvenire si fa.
Iniziamo la Giornata Pregando (salmo 10)
Loderò il Signore con tutto il cuore e annunzierò tutte le tue meraviglie. Gioisco in te ed esulto, canto inni al tuo nome, o Altissimo. Mentre i miei nemici retrocedono, davanti a te inciampano e periscono, perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; siedi in trono giudice giusto. Amen
Giacomo della Marca Religioso e sacerdote
Nato a Monteprandone (Ascoli Piceno) nel 1394, fu discepolo di san Bernardino da Siena e come il maestro, si diede alla predicazione in Italia, Polonia, Boemia, Bosnia e Ungheria dove si recò per ordine del Papa. Oratore ardente, si scagliò soprattutto contro i vizi dell’avarizia e dell’usura. Per combattere quest’ultima, ideò i Monti di Pietà, dove i poveri potevano impegnare le proprie cose, non più all’esoso tasso preteso dai privati usurai ma ad un interesse minimo. Debilitato per la vita di penitenza e colpito da coliche fortissime, morì a Napoli, nel 1476. Le sue ultime parole furono: «Gesù, Maria. Benedetta la Passione di Gesù»
Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Lc 21,12-19
Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».
BREVE COMMENTO AL VANGELO (Costituzioni Apostoliche 380 d.C.)
Gesù nostro maestro, è stato colpito a causa nostra, ha sopportato calunnie e oltraggi, è stato coperto di sputi, schiaffeggiato, pestato; è stato inchiodato sulla croce, gli hanno fatto bere l’aceto e il fiele, e ha detto a Dio suo Padre: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito” (Lc 23,48). Perciò chi chiede di essere suo discepolo, cerchi di lottare come lui, imiti la sua pazienza, sapendo bene che, qualunque cosa egli sopporti, sarà ricompensato da Dio se crede all’unico e solo vero Dio.
Riflessione del giorno (Mattutino di Mons. Ravasi)
Ci sono difetti che sembrano oggi concepiti già nel ventre delle madri: parlo dell’infatuazione per la gente dello spettacolo, per le auto e i calciatori. Quanto tempo può concedere agli studi un animo assediato e preso da questi pensieri? E dove troviamo un giovane che parli di qualcos’altro a casa sua? E se entriamo in una scuola, che altri discorsi possiamo sentire tra i ragazzi? Persino i maestri non parlano d’altro! I lettori diranno: ecco un’altra scontata lamentela sulla superficialità dei nostri giorni! E, invece, c’è una sorpresa: ho sostituito tre parole – attori, auto e calciatori – a un testo di Tacito, I secolo d.C., nel dialogo De oratoribus. Solo che lo storico romano aveva l’equivalente di allora: “istrioni, cavalli e gladiatori”. Il che prova due cose: 1) l’importanza di leggere i classici a partire dalla Bibbia. 2) E’ spontanea la riflessione sulla costante debolezza della creatura umana. La storia «non è “magistra” di niente per quel che ci riguarda», scriveva Montale. Eppure non ci si deve stancare di ribadire che l’uomo è libero e può andare controcorrente. Ha energie interiori e non solo forza fisica per invertire la rotta, per abbattere gli idoli, per non accodarsi alla massa, per ribellarsi alla moda e all’opinione dominante. Le religioni dovrebbero essere una spina nel fianco che non fa tacere la coscienza e richiama ai veri valori.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché impariamo a creare nella nostra vita spazi di silenzio e di riflessione
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