martedì 27 novembre ’18

    XXXIV Settimana del tempo ordinario

     

     

    nell’immagine un dipinto di Frans Hals

     

    Proverbio del Giorno

    «Non si impara a nuotare in un campo (Giappone)»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Islamica)

    Nel nome di Dio, clemente e misericordioso: Lode sia a Dio, Signore dell’Universo, Padrone del Giorno della Ricompensa!  Te adoriamo e a Te ci rivolgiamo chiedendoti aiuto. Guidaci sulla retta via: la via di coloro che Tu hai favorito, con i quali non sei in collera, che non sono perduti!

     

    Vergine della Medaglia Miracolosa

    A S. Caterina Labouré, il 27-11-1830 apparve la Vergine che teneva il mondo tra le mani, stringendolo sul cuore e le chiese di far coniare una medaglia di diffonderla nel mondo. Furono tante le guarigioni e le grazie di conversione che in pochi anni fu necessario coniarne milioni di copie. E quando, nel 1854, Pio IX definirà il dogma dell’Immacolata, c’erano almeno dieci milioni di cristiani che ne portavano sul cuore la medaglia miracolosa

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno

    Mentre alcuni parlavano del tempio, ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo».

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Gesù parla all’interno del tempio. Da quel luogo con le sue parole divine egli supera tutto ciò che, come questo edificio, è soltanto realtà passeggera e ci conduce, ci trasporta verso la verità autentica e definitiva, cioè in altre parole verso l’eternità. Gesù attira la nostra attenzione sull’universalità di tutte le cose, l’universalità della storia. Così, dunque, dobbiamo essere attenti ai segni dei tempi, per mezzo dei quali Dio ci indica il cammino verso la vita che non ha fine, verso la gioia eterna.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

    Aspetta seduto che si smaltisca la lunga fila per la cena e, uscendo dall’abituale mutismo, risponde alla mia domanda: “Sì, sono italiano e sono anche molto arrabbiato: un imprevisto ha travolto la mia vita e ho perso tutto, lavoro, famiglia, casa, dignità e ora vivo per strada come loro” e indica la gente in fila per entrare in mensa. Gli è seduto vicino un africano che gioca col cellulare e al quale da tempo consigliamo di prendere una decisione: ha il permesso di soggiorno scaduto, di trovare un lavoro non se ne parla, le prospettive? pari a zero…Gli rimane infatti solo una possibilità: far ritorno al suo paese, ma non ne vuol sapere. “Guarda lui –gli dico indicando il ragazzo nero- è più svantaggiato di te, ma non si arrabbia e soprattutto non perde la speranza”. A questo punto il nero alza la testa e guardandomi in faccia dice: “Non è vero che io sono più svantaggiato di lui -e indica l’italiano- Lui è stato rovinato da un imprevisto perché voi bianchi se non tenete tutto sotto controllo andate in crisi. Noi neri invece sappiamo adattarci a ogni circostanza e a differenza di lui ho imparato che dagli imprevisti io non ho nulla da temere, anzi ho tutto da guadagnare”. 

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per la chiesa: perché Dio sostenga il suo sforzo di rinnovamento e conversione

     

    Don’t forget! – 244° quadro de “I 1.000 quadri più belli del mondo”

     

    Nell’interno buio, rischiarato dalla luce di una candela, due figure, abbigliate con povere vesti: un anziano falegname curvo sul pezzo di legno che sta forando col succhiello e un ragazzino che rischiara la stanza con un cero e conforta con la sua presenza il faticoso lavoro del vecchio.

    GEORGES DE LA TOUR: S. GIUSEPPE FALEGNAME 1642 – OLIO SU TELA – CM 137 x 101 – MUSEO DEL LOUVRE – PARIGI

    Benché non rechino aureole sul capo sono identificabili con S. Giuseppe e Gesù. L’iconografia del “S. Giuseppe falegname” era diffusa nella pittura del Nord in quanto riuniva 3 importanti devozioni: quella per S. Giuseppe, quella per il Gesù Bambino, e quella per la Croce alla quale allude la trave segata in due parti che giace sul pavimento. La composizione scarna e semplificata, che ruota attorno a due sole figure, è tipica di questa fase di Georges de La Tour (1593-1652) grande pittore francese influenzato dal caravaggismo. Nei dipinti di questo periodo La Tour usa come unica fonte luminosa una candela accesa, la cui fiamma è talora parzialmente schermata per creare particolari e suggestivi effetti di trasparenza. Nel nostro quadro è bellissima la mano sinistra di Gesù, che illuminata dalla parte posteriore assume una colorazione rossastra.  Allo studio luministico de La Tour accompagna una costante ricerca per la volumetria delle figure e un grande interesse per la rappresentazione della realtà, come si può notare nella felice resa degli attrezzi da lavoro e dei trucioli di legno sparsi sul pavimento. Il dipinto fu scoperto verso il 1938 da Percy Moore Turner, che lo donò al Louvre nel 1948.  Il quadro non reca alcuna firma, ma è considerato autografo dagli studiosi ed è fra le opere più importanti del maestro francese.

     

     

     

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