Domenica 12 maggio 2024

     

    7.a settimana di pasqua

    Ascensione del Signore

     

    Aforisma S. Agostino

    Oggi nostro Signore Gesù Cristo è asceso al cielo. Con lui salga pure il nostro cuore.

     

    Preghiera

    Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Ascensione di N.S. Gesù Cristo

    Atti 1,1-11; Salmo 46; Efesini 4,1-13; Marco 16,15-20

    In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.

    Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

    Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

     

    Riflessione commento al vangelo

    A sorpresa il vangelo oggi parla più degli apostoli, che di Gesù; più di me e di ogni credente, che non del Signore. Non ci sono monti nel racconto di Marco, ma una mensa: apparve agli 11 mentre erano a tavola. E disse loro: andate. Lui se ne va e dice ai suoi ‘andate’. Uguale. Messaggio e messaggero coincidono. E proclamate il vangelo a ogni creatura. A tutti, buoni e cattivi, schiavi o padroni.

    Anzi: annunciatelo a ogni creatura, e quindi non solo agli esseri umani. Tutta la creazione riceve il bene del vangelo: il cielo, la terra, l’acqua, la pietra, l’umile santità del bosco. “Il Risorto avvolge con il suo affetto e penetra con la sua luce ogni creatura” e la riconnette al Dio che fa vivere e santifica l’universo intero. Il vangelo è infinito, compatibile con ogni creatura, perché ogni essere, anche il più piccolo e insignificante all’occhio umano, vive bene dove non c’è violenza e inganno.

    Chi crederà sarà salvato, chi non crederà sarà condannato. Noi possiamo dire sì oppure no; possiamo fallire la vita o farla fiorire, perché Dio accetta anche di essere rifiutabile, come l’amore e l’amicizia. L’invio di Gesù si chiude con 5 piccole parabole, che sono dono e impegno per i discepoli di ogni tempo. Scacceranno i demoni. Il nostro mandato è “sdemonizzare” la terra, e farlo insieme a Lui, come chiediamo nel Padre Nostro: liberaci dal male, da ciò che fa morire, da ciò cha soffrire, liberaci dal grande nemico.  Parleranno lingue nuove: con lui sapremo dire parole di rinascita, parleranno il linguaggio della tenerezza, la lingua antica e nuova che tutti capiscono, che pure i sordi odono e i ciechi vedono. Prenderanno in mano i serpenti.

    I credenti prendono in mano le cose difficili, non scappano; affrontano i problemi e si sporcano le mani, impastate di terra e fango, ma anche di luce. Imporranno le mani ai malati e questi guariranno. Gesù non dice ‘guariranno’, ma ‘ne avranno bene’. Se ti avvicini a chi soffre e tocchi la sua solitudine, forse non guarirà ma certo sarà bello per lui, come una carezza sul cuore. E il mandato termina in modo bellissimo: il Signore operava con loro. Gesù non è asceso al di là dei cieli, ma è disceso nell’intimo delle cose: è qui, più vicino di prima; è dentro, stretto a me: sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del tempo. Sarà con me, come silenzio parlante, fonte che non smette, vento che non tace, fuoco che non si spegne. Non si è mai soli quando si è fatto casa vicino a lui. Casa è là dove c’è il cuore.

     

    Intenzione di preghiera

    Per la Chiesa, perché svolga con entusiasmo l’impegno missionario di annunciare il Vangelo fino ai confini del mondo, preghiamo.

     

    Don’t Forget! Avvenne il 12 maggio…

    1497 – Papa Alessandro VI scomunica Girolamo Savonarola

    1949 – L’Unione Sovietica annulla il blocco di Berlino.

    1974 – Italia: referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio, i “no” vincono col 59% di voti.

    2002 – L’ex presidente Jimmy Carter arriva a Cuba per una visita di 5 giorni a Fidel Castro, primo presidente USA a visitare l’isola dalla rivoluzione castrista del 1959.

     

    Santo del giorno

    S. Leopoldo Mandic

    Nacque il 12 maggio 1866 in Dalmazia; a sedici anni entrò tra i Cappuccini di Venezia e collaborò alla riunificazione con la Chiesa ortodossa. Questo suo desiderio però non si realizzò, perché gli furono affidati altri incarichi. Dal 1906 a Padova si dedicò al ministero della Confessione.

    Le sue erano confessioni semplici: poche parole, anche a causa del suo parlare non fluido; con l’esortazione ad avere fede; un fermo e chiaro richiamo quando proprio occorreva, e l’assoluzione…Morì il 30 luglio 1942 e la sua tomba, aperta dopo 24 anni, rivelò il corpo completamente intatto. San Leopoldo era un disabile.

    Alto un metro e quaranta, artrite alle mani, difficoltà nel parlare, occhi arrossati: davvero un poveretto da compatire e insieme un grande santo e un vero e proprio martire della confessione. San Giovanni Paolo II lo ha canonizzato nel 1983.

     

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