Quinta Settimana di Pasqua
Proverbio del giorno
God tempers the wind to the shorn lamb: Dio mitiga il vento per l’agnello tosato.
Preghiera del Giorno
Signore, nel silenzio di questo giorno che nasce, vengo a chiederti pace, sapienza e forza.
Oggi voglio guardare il mondo con occhi pieni di amore; essere paziente, comprensivo, umile dolce e buono.
Vedere, dietro le apparenze, i tuoi figli, come tu stesso li vedi, per poter così apprezzare la bontà di ognuno.
Chiudi i miei orecchi alle mormorazioni, custodisci la mia lingua da ogni maldicenza; che in me ci siano solo pensieri che dicano bene.
Voglio essere tanto bene intenzionato e giusto da far sentire la tua presenza a tutti quelli che mi avvicineranno.
Rivestimi della tua bontà, Signore, fa’ che durante questo giorno, io rifletta te.
Amen.
Santo del giorno
BEATA CATERINA CITTADINI. Nasce a Bergamo nel 1801. A 7 anni è orfana e rimane sola con la sorellina Giuditta di 5 anni. Vengono accolte nell’orfanotrofio del Conventino dove Caterina si diploma maestra nel 1823.
Viene invitata da due cugini sacerdoti, Giovanni ed Antonio Cittadini, a trasferirsi a Calolziocorte e inizia ad insegnare nella scuola elementare del vicino paese di Somasca, dove apre una scuola gratuita per fanciulle povere, una scuola festiva gratuita, un educandato e un orfanotrofio.
Alcune sue ex allieve rimangono con lei per diventare loro stesse educatrici. Da questo nucleo sorge l’Istituto delle Orsoline di Somasca. A 37 anni, nel 1840, muore la sorella Giuditta, suo più valido sostegno.
Caterina scrive le Costituzioni del nuovo Istituto e le presenta al vescovo di Bergamo, Luigi Speranza negli anni 1854-55. Verranno approvate sette mesi dopo la morte di madre Cittadini, il 5 maggio 1857. È beata dal 2001.
La Parola di Dio del Giorno – Giovanni 15,1-8
Disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Intenzione di Preghiera del giorno
Preghiamo per i giovani scappati da casa e per le loro famiglie.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani
Le Crociate secoli xi-xiv
Fu l’indebolimento dei bizantini a seguito della conquista Turcomanna e dello stabilizzarsi del sultanato Selgiuchide nei territori appartenenti all’impero romano di Oriente, a provocare le Crociate.
L’imperatore Alessio Comneno, 20 anni dopo la sconfitta del suo esercito nel 1071 a Manzikert, fece appello a Papa Urbano II e si offrì di pagare il costo della crociata pur di rientrare in possesso dei territori caduti sotto il sultanato Selgiuchide.
L’appello del Papa fu raccolto dalle potenze europee soprattutto dal regno dei Franchi (i primi crociati saranno identificati dai musulmani coi Franchi da loro detti Faranj).
Presentiamo una schematica panoramica del fenomeno crociato per capire alcune motivazioni del secolare conflitto fra il mondo islamico e quello cristiano e per comprendere meglio il fenomeno dei martiri cristiani.
«La Crociata nasce come pellegrinaggio, ma di tipo particolare: è un pellegrinaggio che ha lo scopo di andare a Gerusalemme a pregare sul S. Sepolcro, ma ha come caratteristica quella di andarci armati, perché si teme che chi comanda a Gerusalemme non lascerà arrivare fin là o comunque darà dei fastidi…» (Alessandro Barbero)
La Prima crociata 1096-1099
Con a capo Pietro l’Eremita, la 1.a crociata iniziò nel 1096 con masse disorganizzate di povera gente di Francia e Germania.
Attraversato il Bosforo, dopo massacri di Ebrei, saccheggi e devastazioni, i crociati furono annientati dai Turchi a Nicea.
Alla 2.a spedizione parteciparono invece l’alta feudalità francese, quelle fiammingo-renana e italo-normanna radunate a Costantinopoli.
Occupata Nicea (1097), i crociati vinsero a Dorileo, espugnarono Antiochia di Siria (1098) e conquistarono Gerusalemme (1099).
La vittoria sui Fatimidi assicurò ai cristiani i luoghi santi; Siria e Palestina passarono alle dipendenze del regno di Gerusalemme.
I pisani ottennero privilegi commerciali, i veneziani presero Haifa, Sidone e Tiro e i genovesi espugnarono Beirut e Tripoli di Siria.
Essenziali per la difesa del regno di Gerusalemme, i mercanti italiani imposero il monopolio dei commerci col Medio Oriente fino a metà del 13° sec.
Già dalla 1.a crociata si capisce come gli interessi commerciali, economici, politici e militari finiscano per prevalere su quelli religiosi, coi risultati che sappiamo.
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