mercoledì 6 settembre ’17

    XXII settimana del tempo ordinario

     

    nella fotografia un quadro di Adriaen van Utrecht

     

     


     

    Proverbio del giorno

    Chi non conosce il sentiero è meglio che chieda. (Sudan)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera colletta)

    Signore Gesù, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e per opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen. 

     

    DONAZIANO, PRESIDIO, MANSUETO, GERMANO E FOSCOLO

    vescovi in Africa, che, durante la persecuzione dei Vandali, furono percossi per aver confessato la verità cattolica e mandati in esilio. Con loro si commemora anche Lieto, vescovo di Nefta nell’odierna Tunisia, uomo coraggioso e di grande cultura, che dopo un lungo periodo di prigionia morì arso sul rogo

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 4,38-44)

    Gesù, uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all’istante, la donna cominciò a servirli. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano demoni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro. Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Da Le Figaro – Francia)

    In Francia a giugno erano 2.200 i minori segnalati nel registro prevenzione della radicalizzazione a carattere terroristico, che contiene le persone segnalate da scuole e prefetture. A essi si dovrebbero aggiungere le persone già radicalizzate e oggetto di indagine da parte dei servizi. I minori, dunque, sono il 16% del totale delle persone a rischio radicalizzazione. Secondo le Figaro, le autorità francesi hanno notato la «femminilizzazione della radicalizzazione» dato che le ragazze «rappresentano ormai la maggioranza dei minori a rischio». Sono tanti anche coloro che in un modo o nell’altro sono già passati all’azione. A giugno ’17: 58 i minori accusati a vario titolo di terrorismo (25 detenuti) e altri 9 hanno già ricevuto un mandato d’arresto. Secondo gli esperti, «individui sempre più giovani, sono obiettivi dei reclutatori dello Stato islamico». I minori non vengono adescati solo su internet: decine di insegnanti sono stati sospesi come «pericolosi» o radicalizzati. Al ministero sono preoccupati dalla nuova doppia tendenza: la crescita della radicalizzazione tra studenti e il fascino che le idee estremiste esercitano su persone sempre più giovani, fino a 11 anni. Il fenomeno non riguarda solo la Francia; ha fatto scalpore in Belgio il rapporto su alcuni alunni musulmani tra i 3 e i 5 anni stilato da una scuola materna di Renaix: si parla di bambini musulmani che hanno insultato i compagni di classe cristiani chiamandoli «infedeli», mimando lo sgozzamento e minacciandoli di morte. Non è radicalizzazione perché i bimbi «imitano quello che vedono e sentono a casa», ma famiglie islamiche coinvolte sono già state segnalate alla polizia.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i catechisti e gli educatori: Dio conceda loro il dono di pronunciare con chiarezza le parole di Cristo accompagnando a lui quanti sono loro affidati.

     

    Don’t forget! 189° quadro de “i 1000 quadri più belli del mondo”

    GIOVANNI ANTONIO BOLTRAFFIO: MADONNA COL BAMBINO 1485-1490 circa – pittura a tempera su tavola – 36,5 x 45,5 cm MILANO, MUSEO POLDI PEZZOLI

     

    Il pittore milanese Giovanni Antonio Boltraffio (1467-1516) è stato uno dei primi allievi di Leonardo da Vinci e questa Madonna col Bambino è una delle sue opere giovanili, che devono molto al grande maestro toscano. Nel dipinto, madre e figlio stanno giocando coi fiori: Gesù si sporge per cogliere quello che è caduto sul lembo della veste della madre (una rosa: il colore rosso allude al sangue che Gesù verserà sulla croce), e quest’ultima lo trattiene con la mano sinistra, come farebbe ogni madre attenta all’incolumità del proprio figlio. Il tutto, mentre coglie altri fiori con la mano destra: una scena descritta con grande naturalezza. Giovanni Antonio Boltraffio indugia in modo particolare sulla veste di Maria, in velluto, con ricami a motivi floreali che dimostrano una grande precisione, da parte del pittore, nella raffigurazione dei tessuti. Anche i fiori, e in particolare i gelsomini che vengono colti dalla Madonna e che sono un fiore spesso associato alla sua figura, sono descritti in modo realistico: questo modo di approcciarsi alla realtà derivava a Boltraffio dalla lezione del grande maestro. Anche le proporzioni dei volti e il taglio degli occhi dei personaggi, richiamano le opere di Leonardo da Vinci. L’opera è stata eseguita con tecnica accuratissima, ben percettibile negli straordinari effetti luminosi e di trasparenza del broccato dell’abito della Madonna. Nel registro calibratissimo dei colori, particolare risalto assumono i petali bianchi dei gelsomini e il rosso della rosa. Che l’immagine abbia un valore premonitore lo si riscontra nel volto mesto di Maria e nella singolare contrapposizione delle due figure, disposte secondo piani perpendicolari. Senza eccezioni gli studiosi hanno riconosciuto in questo quadro un capolavoro della pittura leonardesca lombarda eseguito durante il periodo di discepolato nella bottega del maestro.

     

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