Oggi parleremo di un Vescovo: che non si tratti di un’eccezione alla regola che ci siamo imposti di custodire e raccontare esclusivamente i frammenti di vita dei giovani o poveri del Patronato, lo si capirà…Anno 2000 Cochabamba, Bolivia: in una cena tra preti si chiede a Mons. Gelmi il perché della sua scelta a favore dei poveri. “Nel mio primo viaggio in pullman fra La Paz e Cochabamba rimasi profondamente turbato da una scena sconvolgente: lungo la strada sterrata che attraversava i pueblos fra le montagne, i passeggeri gettavano pane e frutta ai bimbi che li attendevano e questi contendevano il cibo a cani non meno affamati di loro” rispose commovendosi fino alle lacrime. “Per questo decisi di studiare il quechua e di occuparmi dei più poveri fra i poveri”. Diventò Vescovo, ma rimase nel suo cuore il figlio umile e generoso che don Bepo aveva accolto nella sua casa, guidato al sacerdozio e inviato in Bolivia. Poco a poco è diventato sempre più simile ai poveri che ha scelto di servire e amare perché vedeva nel loro, il volto di Gesù: prima la sordità e poi la progressiva perdita di contatto con la realtà lo hanno reso uno di loro e venerdì, Angelo, vescovo povero, ha fatto ingresso in quel Paradiso alla cui porta ha condotto migliaia di poveri figli di Dio.
– don Davide –
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