Nulla è troppo poco o insignificante

     

    A chi confessa con dispiacere di “pregare male, tra troppe distrazioni e con malavoglia, al punto che a volte preferisco lasciar perdere per non prendere in giro il Signore”, rispondo che piuttosto che non pregare, è meglio pregar male, anche perché non si prega mai da soli, ma uniti ai credenti di tutto il mondo e di tutti i tempi che lodano Dio con noi e per noi.

    Ma soprattutto perché, non appena uno inizia a pregare, Gesù e lo Spirito Santo pregano il Padre in lui e con lui. “Così che –spiego- se anche tu, stanco e distratto, facessi solo l’1%, tutti gli altri aggiungerebbero alla tua preghiera il 99% che manca ed essa arriverebbe a Dio completa e perfetta”.

    Ma rimane pur vero che piuttosto che pregar male, è meglio pregar bene! A chi poi vorrebbe aiutare poveri e bisognosi e si dispiace di poter fare poco “perché le mie possibilità economiche sono limitate e il tempo scarso” faccio notare che quando Gesù chiese ai 5.000 presenti se avessero del cibo, il risultato della “questua” furono 5 pani e due pesci, per di più offerti da uno solo, un ragazzino, visto che gli altri 4.999 fecero orecchie da mercante.

    Eppure non solo Gesù gradì l’offerta, ma la moltiplicò per ognuno dei presenti, così che tutti furono saziati e ne avanzò anche. Nulla infatti è troppo piccolo o insignificante agli occhi di Dio; e se il poco a nostra disposizione lo diamo a lui, Lui lo fa bastare.     

     

    – don Davide Rota

     

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