Piccola task force per l’intervento chirurgico

    A differenza del cattive notizie che fanno rumore anche se non ce n’è motivo, quelle buone amano il silenzio e il nascondimento a tal punto che sono sempre le prime alla ribalta. Ma bastano solo un po’ di attenzione e un briciolo di discernimento a capire come stanno le cose. Come è capitato giorni fa quando a un bravo medico nostro amico abbiamo chiesto consiglio per due ospiti africani: un ragazzo con una vistosa ciste in testa e un ex militare con schegge di proiettili in una gamba. Rapida diagnosi e ancor più rapida decisione: “Li opero io…fra tre giorni”. E ci dà l’indirizzo del reparto in cui lavora in un ospedale di Milano “Vi aspetto mercoledì alle 8,00 e a mezzogiorno, salvo imprevisti, sarete a casa” assicura. Subito un ospite italiano si rende disponibile per portarli in macchina e un altro per accompagnarli; una signora presente alla Messa insieme al medico e agli altri fedeli, si offre di pagare il ticket per entrambi e un’altra: “Vi procuro io il ricambio di biancheria”. Tutto questo non dura più di un quarto d’ora. Ora l’ex militare mostra a tutti le schegge metalliche estratte dalla gamba non più infetta e l’altro non copre più col berretto la fastidiosa ciste in testa…Ma la cosa più sorprendente è che il dottore e gli altri ritengono di non aver fatto nulla di eccezionale, ma solo il loro dovere.

    – don Davide –

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