giovedì 20 febbraio ’20

     

    Proverbio del Giorno:

    Non si può spezzare l’acqua con la spada. (Laos)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso. Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria io Vi domando la conversione dei poveri peccatori. Amen.

     

    GIACINTA MARTO VEGGENTE DI FATIMA

    La pastorella delle apparizioni di Fatima è nata l’11 marzo 1910. Aveva solo 7 anni quando la “bianca Signora” apparve ai due fratelli e alla cugina Lucia. Di temperamento vivace si lasciò trasformare dall’incontro con la Madonna. Vittima della terribile epidemia di “spagnola” che colpì in quegli anni l’Europa, Giacinta morì il 20 febbraio 1920 a nove anni e undici mesi. Francesco, di un anno più grande, era già morto l’anno prima.

     

    Ascoltiamo La Parola di Dio (Marco 8,27-33)

    Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo; e per via interrogava i discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti». Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno. E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Berlicche: a proposito di libertà…)

    Se poniamo la libertà al centro del nostro cosmo, rischiamo di perdere di vista un punto fondamentale. Cioè che non ci facciamo da noi. Non siamo noi ad avere scelto di nascere; non abbiamo avuto controllo sulla nostra crescita, sul fatto di essere umani; la quantità di gambe, braccia, denti non è determinata da noi. Non il colore dei capelli, per quanto possiamo tingerli. No, neanche il sesso. Così come non abbiamo deciso dove nascere. Non la storia che ci ha preceduto, non la società entro cui passiamo la nostra esistenza, quale essa sia. Grandi scrittori avevano composto le loro opere ben prima che noi vedessimo la luce, filosofi avevano espresso i loro pensieri, scienziati cercato di capire l’universo. Universo le cui stelle e galassie son ben al di fuori di qualsiasi nostra scelta. Come la stragrande maggioranza dei viventi, o delle cose inanimate, più lontane di pochi passi intorno a noi. In altre parole che tutto dipenda dalla nostra libertà è una illusione insidiosa e letale; è ignorare i fatti. Non siamo al centro del cosmo. In una certa maniera non siamo neanche al centro del nostro stesso cosmo. Quello che abbiamo, noi stessi compresi, ci è dato. Non lo facciamo noi, non l’abbiamo scelto noi, quindi deve essere altro, qualcosa di precedente a noi, a rendercelo presente. Se crediamo altrimenti, prepariamoci ad essere delusi. Mortalmente delusi. Là fuori c’è qualcosa che non siamo noi, che non possiamo controllare, e che non sopporta la stupidità dilagante…

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per gli adolescenti che provocano disagio e dolore nella famiglia e nella società

     

    Don’t Forget

    Oggi giornata Onu per la GIUSTIZIA SOCIALE

     

    Istituzioni Socio-caritative Bergamasche

    Quella della Fondazione Istituti Educativi è una storia secolare che inizia nell’anno 1532, quando S. Girolamo Miani dà vita all’Orfanotrofio Maschile poi denominato Casa dei Poveri di S. Martino, all’Ospitale Laico delle Orfane divenuto in seguito Orfanotrofio Femminile del Conventino e del Soccorso ed alla Casa delle Convertite denominata poi Casa delle Donne in ritiro e infine Istituto del Divin Redentore. Con Decreto Reale in data 11 settembre 1864, viene costituito il Consiglio degli Orfanotrofi e degli Istituti annessi di Bergamo, quale raggruppamento delle citate opere pie della città. Con Decreto del Presidente della Repubblica in data 16 febbraio 1971, ai tre citati Enti viene aggiunto l’Asilo Infantile Emilio C. Piazzoni di Castel Cerreto di Treviglio, dando origine all’IPAB “Istituti Educativi di Bergamo”. Con delibera della Giunta Regione Lombardia in data 23 dicembre 2003, in applicazione della Legge 13-2-2003 “Riordino della disciplina delle IPAB operanti in Lombardia”, l’Ente è stato trasformato in Fondazione di diritto privato, senza finalità di lucro, assumendo la denominazione di “Fondazione Istituti Educativi di Bergamo” con sede in Bergamo, Passaggio Canonici Lateranensi n. 23.

    Mission degli Istituti Educativi di Bergamo è: perseguire il fine dello sviluppo della persona umana attraverso iniziative di carattere educativo e formativo. Per questo la Fondazione ha dedicato e dedica particolare attenzione al tema dell’educazione e formazione delle giovani generazioni, sia operando direttamente (Scuola Materna “Emilio Piazzoni” di Castel Cerreto) che in forma indiretta, (Scuola Imiberg via S. Lucia a Bergamo e Polo Scolastico Collegio degli Angeli di Treviglio). Ora Gli Istituti educativi sono in pratica un ente a controllo pubblico il cui azionista largamente maggioritario è la Provincia di Bergamo e godono di un esteso patrimonio immobiliare, costituito da lasciti più o meno antichi che permettono non solo di continuare a svolgere la propria azione educativa, ma anche di sostenere con elargizioni più o meno generose enti che realizzano lo stesso impegno.

    Foto sotto: Collegio Angeli di Treviglio – Imiberg di Bergamo

     

     

     

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