sabato 11 maggio ’19

    3a Settimana di Pasqua

     

     

    nell’immagine un dipinto di Matteo Massagrande

     

     

    Il Proverbio del Giorno

    Sembra dolce il pane rubato, ma lascia la bocca piena di sassolini (Proverbi 20,17)

     

    Preghiera del giorno (P. Turoldo)

    Padre, non sappiamo più ascoltare, nessuno più ascolta nessuno: nessuno fa silenzio. Abbiamo perso la capacità di contemplare e siamo diventati soli e vuoti, rumorosi e insensati e idolatri! Se l’angoscia ci assale donaci la grazia di credere alla tua fedeltà e al tuo amore al di là di tutte le apparenze; e con il tuo Spirito, sempre presente nella nostra storia. Amen.

     

    ZEFFIRINO NAMUNCURÀ

    nasce nel 1886 a Chimpay, in Argentina. Suo padre Manuel, ultimo cacicco degli indios araucani, si era arreso 3 anni prima alle truppe della Repubblica argentina. A 11 anni il ragazzo è condotto a Buenos Aires: Zeffirino, entrato nel collegio salesiano, vuol diventare il 1° sacerdote araucano per evangelizzare i fratelli. Sceglie Domenico Savio come modello e diventa esemplare nella pietà, carità, doveri quotidiani, esercizio ascetico. A 17 anni va in Italia per proseguire gli studi ed è uno dei più bravi. Ma un male lo minava: la tbc. L’11 maggio 1905 muore a Roma. Dal 1924 i resti mortali riposano in patria, a Fortin Mercedes, dove folle di pellegrini accorrono a pregarlo.

     

    Parola di Dio del Giorno (Giovanni 16,60-69)

    Molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

     

    Riflessione Per Il Giorno (storie edificanti)

    Un uomo venne a sapere che Dio stava per venire a trovarlo. Corse affannato attraverso le camere, salì e scese per le scale, si arrampicò sul tetto, si precipitò in cantina. Vide la casa con altri occhi, adesso che doveva venire Dio. “Povero me!” si lamentava. “Non posso ricevere visite in questa indecenza. E’ tutto sporco! Non c’è un posto adatto per riposare. Non c’è neppure aria per respirare”. Spalancò porte e finestre. “Amici!” invocò. “Qualcuno mi aiuti a mettere in ordine! Ma in fretta!”. E cominciò a spazzare la casa: attraverso la nube di polvere, vide uno che era venuto in aiuto. In due era più facile. Buttarono fuori il ciarpame inutile e lo bruciarono. Strofinarono le scale e i pavimenti. Ci vollero molti secchi di acqua per pulire i pavimenti e tutti i vetri. Stanarono anche la sporcizia che si annidava negli angoli più nascosti. “Non finiremo mai!”, sbuffava l’uomo. “Finiremo!”, diceva l’altro, fiducioso. Continuarono a lavorare per tutto il giorno. E finalmente la casa era messa a nuovo, lustra e profumata di pulito. Quando scese il buio, andarono in cucina a apparecchiarono la tavola. “Ora”, disse l’uomo, “può venire Dio. Dove starà aspettando?”. “Io sono qui!”, disse l’altro e sedendosi al tavolo, aggiunse: “Siediti e mangia con me!”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché il dialogo fra Vangelo e culture

     

    DON’T FORGET! …RICORDA!

    11/05/1961: a Clusone muore don Giuseppe Rota, bravo prete del PSV

     

    Foto della settimana

    SABATO 4 MAGGIO – TOKYO, GIAPPONE

    I sudditi salutano il nuovo imperatore Naruhito e la moglie, imperatrice Masako, affacciati al balcone del Palazzo Imperiale nella prima apparizione pubblica da imperatore e imperatrice. CARL COURT / GETTY IMAGES)

     

     

     

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