2.a settimana di pasqua
Avvenne il 13 aprile…
947 – Ugo di Provenza abdica in favore di suo figlio Lotario II che è acclamato unico re d’Italia
1598 – Enrico IV di Francia promulga l’editto di Nantes e concede libertà religiosa agli ugonotti.
1769 – James Cook arriva a Tahiti; era partito dall’Inghilterra oltre un anno prima.
1796 – Battaglia di Millesimo fra truppe asburgiche e piemontesi contro quelle francesi di Napoleone.
1986 – Papa Giovanni Paolo II visita la sinagoga di Roma.
Aforisma dal libro dei proverbi
Se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma i malvagi soccombono nella sventura.
Preghiera
O Dio, che nei misteri pasquali hai aperto ai tuoi fedeli la porta della misericordia, volgi il tuo sguardo su di noi e abbi pietà, perché, seguendo la via della tua volontà, per tua grazia non ci allontaniamo mai dal sentiero della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Originario di Todi, Martino fu prete a Roma e poi legato del papa alla corte imperiale di Costantinopoli. All’epoca il dibattito teologico mirava a stabilire se Gesù aveva una o due volontà. Si riproponeva cioè la domanda sulle due nature del Concilio di Calcedonia che aveva stabilito che Gesù aveva due nature per poter salvare pienamente l’uomo.
Eletto Papa nel 649, Martino dovette affrontare la questione e indisse un grande sinodo a Roma cui partecipò anche Massimo poi detto il Confessore. Con il suo aiuto il sinodo ribadì la dottrina di Calcedonia. Furente, l’imperatore Costante II inviò in Italia l’esarca Olimpio con l’ordine di condurre prigioniero il Papa. Olimpio però disubbidì e si autoproclamò signore d’Italia che governò per tre anni.
In questo periodo Martino poté svolgere il suo ministero in libertà. Quando Olimpio morì, Costante inviò un altro emissario che prese il Papa e lo portò a Bisanzio. Martino fu esiliato a Cherson, in Crimea, dove morì nel 655 e fu venerato come martire.
Parola di Dio del giorno Giovanni 6,16-21
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafarnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura.
Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!». Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Riflessione detti e fatti dei padri del nuovo deserto
Abba Paolo quando lesse le parole di Gesù riguardo al vestito vecchio e nuovo, si chiese. “Perché il Signore fa questo esempio?”. Lesse e rilesse il brano, fino a quando Gesù stesso intervenne: “Vedi, il vestito è ciò che hai scelto di far vedere all’esterno.
Chi ti guarda, vede il vestito, che rispecchia quel che tu sei, il tuo stile di vita. Vestito vecchio è ciò che rivela la tua vita prima del mio arrivo nel tuo cuore. Eri tutto intento a osservare regole, a evitare peccati e tutto ciò non poteva essermi gradito. Con quel vestito potevi dire: Dio è contento di me, oppure: Dio mi castiga, e avevi paura. E giudicavi gli altri perché li ritenevi peggiori di te”.
Abba Paolo si guardò attorno e vide che era solo: dunque era Gesù stesso che gli parlava. “Vestito nuovo è il tuo modo di vivere da quando mi hai conosciuto e accolto. Ora non hai tempo per pensare ai peccati, perché pensi a me, ti occupi della mia parola; la custodisci nel cuore e nella mente e cerchi qualcuno con cui parlarne così da farmi conoscere.
Quello che indossi ora è un vestito proprio nuovo. Infatti, non riesci a giudicare nessuno, perché sai che io ho dato la vita per lui”. Abba Paolo comprese a questo punto le parole di S. Paolo: “Spogliatevi dell’uomo vecchio e rivestitevi di Cristo Gesù”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo per i morti sul lavoro affinché Dio li accolga nella pace e il loro sacrificio non sia inutile, ma aiuti a prevenire futuri incidenti e perdite di vite umane.
Don’t Forget!
10-4-2024: LAMPEDUSA: ENNESIMA TRAGEDIA IN MARE
10-4-2024. Otto migranti morti, tra cui una bimba in tenera età, 23 superstiti e un numero imprecisato di dispersi. È il bilancio dell’ultima tragedia del mare avvenuta in serata a circa trenta miglia a sud ovest di Lampedusa, in acque Sar (la zona di competenza e soccorso) maltesi.
A soccorrere i migranti, che erano a bordo di una piccola imbarcazione in balia del mare in tempesta, è stata una motovedetta della Guardia Costiera di Lampedusa. Dopo che il barchino si è capovolto ed è colato a picco i militari della capitaneria, nonostante le condizioni meteo proibitive, sono riusciti a raccogliere una trentina di naufraghi. Alcuni di loro erano già morti, come la bimba, altri sono deceduti per ipotermia sull’unità della Guardia Costiera durante il tragitto a tutta velocità verso il molo Favaloro.
La motovedetta, che ha attraccato intorno alle 21.30, ha sbarcato otto cadaveri e 23 sopravvissuti, tra cui cinque donne, molti dei quali in condizioni di salute critiche assistiti dal team medico presente in banchina. Secondo il loro racconto vi sarebbe un numero ancora imprecisato di dispersi.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.