XXIII settimana del tempo ordinario
nella fotografia un quadro di Alice Neel
Aforisma del giorno (F. Falconi)
Avevano previsto tutto. Tranne l’imprevedibile. Cioè quasi tutto.
Iniziamo la giornata Pregando
O Dio onnipotente e misericordioso, ristoro nella fatica, sostegno nel dolore, conforto nel pianto, ascolta la preghiera, che coscienti delle nostre colpe, rivolgiamo a te: salvaci dalle angustie presenti e donaci un sicuro rifugio nella tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
S. Cipriano
nacque a Cartagine verso il 210. Dopo tre anni dalla sua conversione al Cristianesimo, fu eletto vescovo della sua città. Ritiratosi in clandestinità durante la persecuzione di Valeriano, venuto a conoscenza di essere stato condannato a morte, tornò a Cartagine per dare testimonianza di fronte ai propri fedeli e venne decapitato nel 258
Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 6,43-49)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande».
Riflessione del Giorno
(Ryszard Kapuscinskj – incontro redattori sociali 27-11-1999 comunità di Capodarco)
«Nella seconda metà del XX secolo improvvisamente il grande mondo degli affari scopre che la verità non è importante, ciò che conta è l’attrazione. E, una volta creata l’informazione-attrazione, si può vendere questa informazione ovunque. Più l’informazione è attraente, più denaro si guadagna. Non c’è consorzio economico, fabbrica d’auto o industria petrolifera che rendano quanto il commercio dell’informazione. È il business più redditizio in assoluto. Che ne consegue? Che mentre, un tempo, a capo dei giornali, delle tv o radio c’erano redattori pieni di passione che combattevano per qualcosa, oggi non ci sono che uomini d’affari. Persone che non hanno, né vogliono avere, niente a che fare col giornalismo. Dalle mani di persone che lottavano per la verità, l’informazione è passata in quelle di uomini d’affari preoccupati non che l’informazione sia vera o di valore, ma che sia attraente. Il passaggio dal criterio della verità a quello dell’attrattiva rappresenta la rivoluzione culturale di cui tutti siamo testimoni, partecipanti e, in parte, vittime. Il caporedattore non chiede se una cosa sia vera, ma se sia vendibile e procuri la pubblicità che dà da vivere. I media spostano l’attenzione dalle cose importanti ai problemi tecnici: chi lo fa prima, ci mette più colore, chi in diretta, chi in virtuale, chi ha la connessione satellitare ecc? In sostanza: chi lascia allo spettatore meno tempo per riflettere?».
Intenzione del giorno
Preghiamo per gli insegnanti e i maestri, perché siano sempre alunni della verità che insegnano
In questi giorni a Bergamo si sono ritrovati i Vescovi Boliviani (27 tra cui i bergamaschi: Sergio Gualberti, Eugenio Coter, Eugenio Scarpellini) in occasione della visita ad limina dal S. Padre a Roma, per un ritiro spirituale sulla figura di S. Giovanni XXIII. Oggi celebreranno col Vescovo Beschi alle ore 18,00 in S. Alessandro in Colonna. |
Don’t forget! MASSACRO DI SABRA E SHATILA: eccidio opera delle Falangi libanesi con altri elementi a essa legati, di un numero di civili compreso fra 762 e 3.500, in prevalenza palestinesi e sciiti libanesi. La strage avvenne fra le 6 a.m. del 16 e le 8 a.m. del 18-09-1982 nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, entrambi alla periferia ovest di Beirut. |
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