sabato 2 dicembre ’17

    XXXIV settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine una fotografia di Mario Giacomelli

     

    Proverbio del Giorno

    Il miglior modo per vendicarsi di un malvagio è non assomigliargli affatto. (Proverbio cinese)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Inno delle lodi)

    Ecco una voce squillante risuona, sconvolge ogni oscurità: fuggano lontano i sogni; Cristo sfolgora dal cielo. Ora si svegli l’anima intorpidita, che permane ferita dalla sozzura; già splende un astro nuovo, che prende su di sé ogni colpa. È inviato l’Agnello dall’alto a sanare gratuitamente il debito; tutti chiediamo in lacrime l’indulgenza, affinché quando per la seconda volta risplenderà e l’orrore cingerà il mondo, non [ci] punisca per la colpa, ma allora pio ci protegga. Gloria al sommo Padre, al Figlio sia vittoria, e allo Spirito la dovuta lode nei secoli secoli. Amen.

     

    GIOVANNI DI RUYSBROECK

    Nato nel 1293 a Ruysbroeck, nei pressi di Bruxelles, Giovanni è uno dei maggiori mistici fiamminghi. Ordinato nel 1317, fu cappellano della cattedrale di Bruxelles. Nel 1343 si ritirò nel bosco di Groenendael, vicino Waterloo. Molti si unirono e dal romitaggio sorse una comunità di canonici regolari, di cui Giovanni fu priore. Morì nel 1381 ed è beato dal 1903. Le sue opere furono così note, da meritargli i soprannomi “doctor divinus” e di “secondo Dionigi”.

     

    La Parola di Dio del giorno (Lc 21,34-36)

    Gesù disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; 
    come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.  Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (S. Giovanni Ruysbroeck)

    L’amore di Gesù è avido e generoso: se egli ci dona tutto ciò che ha e che è, di ricambio egli ci prende tutto quello che noi abbiamo e tutto ciò che siamo; ed egli richiede da noi più di quello che siamo capaci di dare. La sua fame è smisuratamente grande; egli ci consuma completamente fino in fondo… Per altro noi ci consegniamo a Lui volentieri, e più noi ci arrendiamo a Lui, più Egli gusta le nostre rese. E sebbene egli ci consumi, non può mai essere soddisfatto, perché è insaziabile e la sua fame è senza misura; noi siamo poveri, Lui lo sa, ma non se ne cura e non esige di meno. Se egli ci assorbe interamente in lui, in cambio ci dona lui stesso. Egli fa nascere in noi la fame e la sete dello spirito, che vorrebbe soddisfare con un godimento eterno, e a questa fame spirituale come all’amore del nostro cuore egli dona l’alimento del proprio corpo. E questo sacro corpo, se noi lo prendiamo e lo consumiamo con intima devozione, scorre in tutto il nostro essere e nelle nostre stesse vene scorre il suo sangue glorioso e pieno di amore. Noi siamo da Lui avvolti dall’amore e dalla carità del suo cuore; corpo e anima, siamo penetrati di godimento e di gusto spirituale.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché siano combattute tutte le forme di riduzione in schiavitù della persona umana 

     

    Don’t forget! GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ABOLIZIONE DELLA SCHIAVITÙ

    L’ONU definisce così il traffico di esseri umani: il reclutamento, trasporto, trasferimento, l’ospitare o accogliere persone, tramite la minaccia o l’uso della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità o tramite il dare o ricevere somme di danaro o vantaggi per ottenere il consenso di una persona che ha autorità su un’altra a scopo di sfruttamento. Pare che da 20 a 45 milioni di persone siano gli schiavi moderni, in tutto il mondo. In catene bambini, donne, migranti, di ogni continente. Pare che il giro d’affari della schiavitù globale sia miliardario, anche se le stime sono offuscate da omertà, ignoranza, povertà, arretratezza dei sistemi giuridici, pochezza dei mezzi di tracciabilità.

     

     

     

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