Sabato 4 novembre 2023

     

    XXX Settimana Tempo Ordinario

     

    Accadde il 4-11-…

    1780 – Nel Vicereame del Perù, Túpac Amaru II guida un’insurrezione di contadini aymara, quechua e meticci in segno di protesta contro la dominazione spagnola.

    1852 – Camillo Benso, conte di Cavour, forma il suo primo governo.

    1918 – Entra in vigore l’armistizio di Villa Giusti, e con esso l’Impero austro-ungarico accetta la resa ponendo fine alle ostilità con il Regno d’Italia.

    1922 – L’archeologo britannico Howard Carter e i suoi compagni, trovano l’ingresso della tomba di Tutankhamon, nella Valle dei Re.

    2008 – Barack Obama è il primo afroamericano a diventare presidente degli Stati Uniti d’America.

     

    Aforisma del giorno

    “Er tempo, fija, è peggio d’una lima. Rosica sordo-sordo e t’assottija, che gnisun giorno sei quella de prima.”

     

    Preghiera a Gesù crocifisso

    Ciò che mi attira verso di Voi, Signore, siete Voi stesso! Voi solo, inchiodato alla Croce, con il corpo straziato tra agonie di morte. E il vostro amore si è talmente impadronito del mio cuore che, quando anche non ci fosse il Paradiso, io vi amerei lo stesso. Nulla avete da darmi per provocare il mio amore perché quand’anche non sperassi ciò che spero, pure vi amerei come vi amo.

     

    Santo del giorno

    S. Carlo Borromeo

    Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, Lago Maggiore, era il 2° figlio del Conte Giberto. Studente brillante a Pavia, fu poi chiamato a Roma, dove fu creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un’Accademia, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato a Milano, diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere.

    Il giovane vescovo la visitò tutta, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Usò i beni di famiglia a favore dei poveri. Impose ordine all’interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali.

    Durante la peste del 1576 assistette i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3-11-1584.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 14,1.7-11

    Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
    Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”.

    Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

     

    Riflessione la carità di S. Carlo Borromeo

    Durante la durissima carestia del 1569 S. Carlo Borromeo procurò ingenti acquisti di farina, di riso e di legumi; ordinò che si tenessero caldaie piene di cibi caldi, sotto i portici del palazzo arcivescovile, al quale non era impedito a nessuno l’accesso. Più di 3000 persone al giorno vennero nutrite dall’Arcivescovo durante i lunghi mesi della carestia, inducendolo a indebitarsi e a mendicare lui stesso presso altri ricchi.

    L’apice del suo altruismo eroico nell’attività sociale fu toccato nel 1577, anno della terribile peste che coinvolse gran parte dell’Italia settentrionale, tanto che prese il nome di «peste di San Carlo». È. ancora il Manzoni che ricorda «che tra le memorie così varie e così solenni di un infortunio generale… quest’uomo ha ispirato sentimenti e azioni più memorabili ancora dei mali».

    Mentre molte personalità autorevoli, come il governatore spagnolo, fuggivano da Milano in posti più sicuri, Carlo Borromeo decide di rimanere accettando l’eventualità della morte. Stila infatti il suo testamento in cui lascia erede universale dei suoi beni personali l’Ospedale Maggiore.

    Fa costruire 200 capanne per accogliere gli appestati, al di fuori di ciascuna porta della città; manda il suo domestico friburghese in Leventina, presso gli Svizzeri, per farsi dare 70 uomini e donne e alcuni preti che lo aiutino a Milano ad assistere gli appestati; adopera gli arazzi e le tappezzerie del suo palazzo e distribuisce 1500 braccia di panno per confezionare vestiti da distribuire ai poveri durante quell’inverno di particolare rigore; esce ogni giorno a visitare di persona gli appestati, raggiungendo anche Brissago dove entra nelle case di ciascuno, distribuendo a tutti denaro…

     

    Intenzione di preghiera

    Perché l’esempio di S. Carlo Borromeo (che visitò anche tante parrocchie bergamasche) sproni i nostri sacerdoti a essere zelanti nell’amore di Dio e nel servizio al prossimo così come lo fu lui.

     

    Don’t Forget! 4 novembre giorno dell’unità nazionale e delle forze armate

    1918 – 1.a guerra mondiale: l’Impero austro-ungarico si arrende all’Italia, in base all’armistizio di Villa Giusti, nei pressi di Padova (vedi foto sopra). Con il successivo Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919), l’Italia completa l’unità nazionale con l’annessione di Trento e Trieste. Per tale motivo, il 4-11 in Italia è festeggiato come Giorno dell’Unità nazionale.

     

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