22.a Settimana Tempo Ordinario
Proverbio del giorno
Exigua his tribuenda fides, qui multa loquuntur.
Bisogna prestare poca fede a quelli che parlano molto
Preghiera del giorno
O Dio, che governi il tuo popolo con la soavità e la forza del tuo amore, per intercessione di Maria Santissima e di tutti i Santi, dona il tuo spirito di sapienza a coloro che hai posto maestri e guide nella Chiesa, perché il progresso dei fedeli sia gioia eterna dei pastori.
Per il nostro Signore Gesù Cristo che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
S. ROSALIA. Rosalia Sinibaldi nasce forse nel 1128 a Palermo, figlia del conte Sinibaldo, discendente di Carlo Magno, e Maria Guiscardi, nobile di origine normanna.
Durante la giovinezza Rosalia visse presso la corte di re Ruggero fino a che un giorno il regnante venne salvato dal conte Baldovino che chiese in premio la mano di Rosalia.
Per fuggire al matrimonio, il giorno dopo Rosalia si presentò a corte con le trecce tagliate annunciando che avrebbe abbracciato la fede.
Si rifugiò quindi al monastero delle Basiliane a Palermo per poi spostarsi presso una grotta in uno dei terreni del padre.
La famiglia cercava di convincerla a sposare il conte e per questo Rosalia iniziò i suoi pellegrinaggi per poi morire il 4 settembre del 1165. I palermitani sono devotissimi allo loro santa.
La Parola di Dio del giorno Luca 6,1-5
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?». Gesù rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame?
Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?». E diceva loro: «Il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Riflessione del giorno (Roberto Mussapi)
«La filosofia è antichissima, tuttavia dobbiamo ammettere che solo il nome è recente. Infatti non si può non riconoscere che ad essere antica, sia di fatto che di nome, è solo la sapienza. Questa veniva così chiamata dagli antichi, poiché offriva la conoscenza delle cose divine e umane, delle origini e delle cause di ciascuna di esse».
Cicerone, il pensatore romano, in un suo libro sulla vera felicità parte da una considerazione di fondo. Non si può parlare di felicità se si prescinde dal rapporto che l’uomo instaura con il mondo.
E chi aspira alla felicità deve in qualche modo seguire l’insegnamento dei sapienti. I quali non sono una casta chiusa e separata dal resto dell’umanità, ma il centro irradiante a cui attingere.
E la filosofia, nata in Grecia, nel V secolo a.C., la grande invenzione greca contemporanea a quella del teatro, non ha l’esclusiva del sapere.
La sapienza è più antica, e universale, non certo limitata ai greci e ai loro eredi romani. Si manifesta in ogni civiltà, e la sua essenza consiste nel giungere a conoscenza del divino e dell’umano, e delle origini nostre e dell’universo.
Il pensiero filosofico, come la scienza (divenuta dominante negli ultimi due secoli), non possono prescindere dalla ricerca del divino. Se non cerchi Dio non puoi cercare di conoscere l’uomo.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per tutte le vittime della dipendenza (alcool, droga, gioco, sesso ecc.) perché troviano nella fede e nella pratica della carità la chiave per la loro liberazione.
Don’t Forget! Foto della settimana
MARTEDÌ 31 AGOSTO – TOKYO GIAPPONE – PARALIMPIADI
L’atleta statunitense Ezra Frech durante la gara del salto in alto maschile
(EPA / SIMON BRUTY for OIS HANDOUT)
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