Venerdì 13 maggio 2022

     

    Terza settimana di pasqua

     

    Aforisma del giorno di Immanuel Kant

    Pazienta per un poco: le calunnie non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: tra non molto essa apparirà per vendicare i tuoi torti.

     

    Preghiera del giorno

    O Dio, ti prego, ricolmami con il tuo Amore. Aiutami a condividere il Dono dell’amore con tutti coloro che hanno bisogno della tua Misericordia. Aiutami ad amarti di più.

    Aiutami ad amare tutti coloro che hanno bisogno del tuo Amore. Aiutami ad amare i tuoi nemici. Lascia che il tuo Amore mi benedica perché lo usi per ricolmare il cuore di tutti quelli che incontro.

    Con l’Amore che tu infondi nella mia anima, aiutami a vincere tutti i mali, a convertire le anime e a sconfiggere il demonio e tutti i suoi agenti malvagi, che cercano di distruggere la Verità della tua Santa Parola. Amen.

     

    Santo del giorno

    Madonna di Fatima

    Il 13 maggio si celebrano le apparizioni della Vergine Maria a Fatima, in Portogallo nel 1917. A tre pastorelli, Lucia de Jesus, Francesco e Giacinta Marto, apparve per sei volte la Madonna: lasciò loro un messaggio per tutta l’umanità, centrato soprattutto sulla penitenza e sulla devozione al suo Cuore Immacolato.

    Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiarò degne di fede le visioni dei tre bambini, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima.

    Sul luogo delle apparizioni è sorto un santuario, che comprende la Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima, dove sono venerati i resti mortali dei tre veggenti.

     

    Parola di Dio del giorno Giovanni 14,1-6

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore.

    Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

    Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

     

    Riflessione del giorno di don Davide Rota

    Non c’è niente da fare: se la vita ci mette di fronte all’inevitabile necessità di scegliere fra due opzioni, tutti diremo di privilegiare quella più difficile perché spesso è quella giusta. Ma nei fatti sceglieremo l’altra, perché è la più conveniente.

    La pandemia in questo è stata maestra: il lockdown che è durato mesi, ci ha fatto desiderare sopra ogni cosa di poter uscire a portare a spasso il cane; a fare jogging e altri sport, a dedicarci allo shopping, a frequentare palestre, discoteche, spettacoli dal vivo, a riempire gli stadi, a partecipare alla movida ecc.

    A due anni dallo scoppio del virus tutte le attività prima proibite stanno riconquistando spazi e tempi vietati dall’emergenza…precisiamo: “quasi tutte” perché in alcuni ambiti non si vedono segnali significativi di ritorno alla situazione pre-pandemica.

    Così ad es. la frequenza dei fedeli nelle chiese che nella pandemia è diminuita e in certi casi dimezzata, tale è rimasta anche dopo le aperture in atto. Certi lavori saranno destinati a restare “smart-working” anche a fine pandemia; per non parlare dei “remote meeting” o delle lezioni in streaming (un curioso effetto del covid19 è stato il dilagare di termini inglesi) che continueranno a essere praticate pur non essendo più obbligatorie.

    Insomma l’insofferenza verso le chiusure riguarda solo certe attività, non altre che, guarda caso, spesso sono le più significative e di conseguenza impegnative. Vuoi mettere infatti la comodità di seguire la Messa comodamente seduto in divano? Di studiare o lavorare senza essere disturbato? Di comunicare attraverso il computer senza esporti più di tanto? L’esperienza dice che da queste scelte non si torna indietro e poco importa che non siano quelle giuste: l’importante è che siano le più convenienti.        

     

    Intenzione di Preghiera del giorno

    Preghiamo per i bambini che riceveranno la 1.a comunione e i ragazzi che riceveranno la Cresima.

     

    Don’t Forget! Santi della carità

    B. Carlo Liviero Vescovo 1866-1932

    Carlo Liviero nacque a Vicenza il 29-5-1866. Da Vicenza la famiglia si sposta a Monselice (Padova) dove Carlo frequenta le scuole elementari e il ginnasio, per poi entrare nell’ottobre 1881 nel seminario di Padova, dove si distingue per pietà, diligenza e applicazione allo studio.

    Il 30-11-1888 è ordinato prete a 22 anni ed è inviato a Gallio, altopiano di Asiago (Vicenza) dove nel 1890 diventa arciprete. Nel 1900 è trasferito ad Agna nella Bassa Padovana (Padova): il territorio versava in sfavorevoli condizioni economiche, che si ripercuotevano sulla vita religiosa e morale degli abitanti.

    Il parroco dà vita a opere di ampio respiro, per sollevare dalla miseria i suoi fedeli. La sua opera di apostolato gli procurò il riconoscimento dei superiori e nel 1910 fu consacrato vescovo di Città di Castello (Pg). L’iniziale ostilità nei suoi confronti, presto si trasformò in ammirazione, per il numeroso complesso di opere spirituali e caritative che in poco tempo sorsero per il suo impulso pastorale.

    Il seminario rifiorì con nuove vocazioni; nel 1915 sorse l’”Ospizio del Sacro Cuore” per l’educazione dei fanciulli poveri ed orfani; nel 1920 il “Pensionato S. Cuore” per gli studenti e nel 1925 una colonia marina a Pesaro per orfani e bambini scrofolosi e rachitici della diocesi. Inoltre fondò la ‘Scuola elementare cattolica’ del 1910, creò la ‘Tipografia Cattolica’ del 1912, della ‘Libreria Cattolica’ del 1919, una biblioteca circolante; apri una sala per il cinema nel 1931.

    Per l’assistenza di orfani e derelitti fondò una Congregazione di suore: le “Piccole Ancelle del S. Cuore”. Creò il settimanale diocesano “Voce di popolo” e per i suoi sacerdoti un “Bollettino diocesano”. Suo particolare impegno fu la formazione cristiana e morale dei giovani ed il valore educativo insostituibile della famiglia. Il 24 giugno 1932, mentre si recava a Pesaro alla colonia marina, ebbe un incidente d’auto: ricoverato nell’ospedale di Fano morì il 7 luglio seguente, povero come era vissuto.

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