venerdì 18 giugno ’21

     

    11.a Settimana Tempo Ordinario

     

    Proverbio del giorno

    Il chiodo che sporge è preso a martellate.

     

    Preghiera del giorno

    A Cristo, speranza delle genti, potenza, lode e onore nei secoli! Re di gloria che irradi sulla Chiesa i doni del tuo Amore, assisti i tuoi fedeli.

    Illumina le menti, la volontà rinfranca; infondi nei cuori propositi di pace. E quando tornerai a rinnovare il mondo, accoglici, Signore, nel regno dei beati.

     

    Santo del giorno

    SAN CALOGERO EREMITA in Sicilia Tracia 466 – Sciacca 561 Le notizie sulla sua vita sono confuse anche perché con il nome Calogero venivano infatti designate le persone che vivevano da eremiti.

    Calogero è venerato in vari luoghi della Sicilia, ma l’unica cosa sicura su di lui è l’esistenza nell’isola di un santo eremita, con poteri taumaturgici.

    A Fragalà è stata scoperta la testimonianza più antica legata al suo culto, alcune odi scritte nel IX secolo da un monaco di nome Sergio, da cui risulterebbe che Calogero proveniva da Cartagine e morì nei pressi di Lilibeo.  

     

    La Parola di Dio del giorno – Matteo 6,19-23

    Gesù disse ai discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano.

    Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso.

    Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

     

    Riflessione del giorno

    Se non riesci più a credere nel Dio in cui hai creduto da sempre, forse ciò proviene da qualcosa di distorto presente nella tua fede. Devi sforzarti, allora, di capire che cosa chiami Dio. Se uno smette di credere nel suo Dio di legno, questo non significa che non vi sia alcun Dio, ma solo che il vero Dio non è di legno.

    C’è una scenetta ironica nel libro del profeta Isaia: un falegname è alle prese coi suoi strumenti per modellare da un tronco una statua divina: alla fine è soddisfatto per l’opera delle sue mani, ma è anche stanco e affamato.

    Prende il legname avanzato, si cuoce un arrosto e poi si accomoda beato a godersi il tepore. Ben pasciuto e riposato, si ricorda della statua sacra che ha plasmato.

    Eccolo, allora, prostrato a invocare: «Salvami, perché tu sei il mio dio!» (Isaia 44, 13-17). È questo l’idolo, il «Dio di legno» a cui allude lo scrittore russo Tolstoj nel brano che oggi abbiamo proposto.

    Facile è fare del sarcasmo sull’idolatria, sulla superstizione, sulla magia che anche avvincono folle di persone, per non parlare poi di certi idoli mentali, idee banali e vane piantate come chiodi in molti cervelli.

    Eppure, talora accade anche a chi è religioso di entrare in crisi nei confronti del proprio Dio. Certo, come accadde ad Abramo e a Giobbe, può essere Dio stesso che si cela o provoca e prova la nostra fedeltà.

    Ma spesso è solo perché anche noi poco a poco siamo scivolati verso un Dio di legno, sostituendolo al Dio vivente.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per una convivenza più giusta e pacifica, basata sul rispetto della dignità dell’uomo.

     

    Don’t forget! PAESI in CONFLITTO: NIGERIA

     

    La Nigeria è  grande tre volte l’Italia (923.768 km²) ed ha 210 milioni di abitanti; è divisa in oltre 250 gruppi etnici-linguistici diversi, alcuni dei quali (come ad es. il Biafra) aspirano all’indipendenza.

    La sua economia è la 26a mondiale per PIL nominale e la 1.a del continente africano, in crescita grazie al petrolio per il quale è il 13° dell’Opec.

    Religioni principali: il Cristianesimo e l’Islam, ma anche le religioni tradizionali dell’Africa.

    Le differenze religiose sono spesso indicate come la causa scatenante dei conflitti, ma le vere ragioni sono più politiche, economiche (forte disparità e ingiustizia) e sociali.

    Le violenze più gravi provengono dal gruppo terroristico Boko Haram le cui vittime sono state più di 5.000 solo nel corso del 2020

     

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