XX Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di G. K. Chesterton
È facile, a volte, donare il proprio sangue alla patria, e ancor più facile donarle del denaro. Talvolta è più difficile donarle la verità.
Preghiera del giorno di Angelo Silesio
Ti ho cercato, Dio, con la mia lampada così brillante che tutti me la invidiavano. Ti ho cercato Dio, negli altri; ti ho cercato nelle piccolissime tane dei topi. Ti ho cercato nelle biblioteche e nelle università.
Ti ho cercato Dio col telescopio e con microscopio. Finché mi accorsi che avevo dimenticato quello che cercavo. Allora, spegnendo la mia lampada, gettai le chiavi, e mi misi a piangere… e subito, la Tua Luce fu in me. Amen.
Santo del giorno
Nato in Normandia nel 1601, muore nel 1680. Ordinato sacerdote nel Collegio dei gesuiti di Caen, parte per assistere gli appestati di Argentan. In seguito si consacra alle missioni parrocchiali. Riesce a far costruire un seminario, dando vita alla «Congregazione di Gesù e di Maria».
Nel 1641 fonda due Congregazioni religiose, una maschile e una femminile, dedicate ai SS. Cuori, il culto dei quali è il culto della persona, in quanto esso è l’origine e la fonte della dignità e della santità della persona.
Fonda poi rifugi per togliere le ragazze dalla strada e una Congregazione di Religiose per assisterle, l’ordine di «Nostra Signora della Carità del Rifugio». Scrive numerose opere, fra cui la più conosciuta e la più considerevole è «Il cuore ammirabile della Madre di Dio».
Parola di Dio del giorno Matteo 22,34-40
I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Riflessione del giorno di don Arturo Bellini su don Bepo
Don Andrea Spada, storico direttore de L’Eco di Bergamo, ha scritto che don Bepo non si è mai lasciato travolgere dalle situazioni: «Io non ho mai visto don Bepo turbato». Ha saputo mantenere il suo animo nella calma nonostante dovesse occuparsi di tanti ragazzi e far fronte a contrattempi, a prove morali e a difficoltà umanamente insormontabili.
Affidava pesi, preoccupazioni e problemi alle mani del Signore e chiedeva l’intercessione di S. Giuseppe, sicuro che sotto la protezione di Dio, poteva dormire tranquillo. Papa Giovanni XXIII diceva: “Io i dispiaceri li lascio arrivare fino alla metà del naso, ma in testa non mi entrano, cioè per me può succeder tutto nella vita, ma non mi turbano”. Questo anche per don Bepo.
Papa Giovanni e don Bepo sapevano tenere davanti agli occhi del cuore la consegna di san Paolo: “Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché impariamo a fidarci di Dio e a mettere nelle sue mani le nostre angustie e preoccupazioni.
Don’t Forget! L’Afghanistan un anno dopo: per non dimenticare
Da un articolo di Fausto Biroslavo
I numeri del buco nero in cui è caduto l’Afghanistan un anno dopo il ritorno al potere degli studenti coranici (Talebani) fanno spavento: il Programma alimentare mondiale denuncia che 22,8 milioni di afghani, la metà della popolazione soffre la fame e sopravvive grazie agli aiuti internazionali. I 2,7 milioni di rifugiati all’estero sono la quarta nazionalità al mondo dopo ucraini, siriani e venezuelani, ma si calcola che altri 3,5 milioni di afghani siano sfollati interni. A un anno dalla conquista del potere dei talebani, il 15 agosto, “è in gioco la sopravvivenza dell’Afghanistan” sottolinea Alberto Cairo da Kabul. Il veterano piemontese della Croce rossa è convinto che “la comunità internazionale deve trovare il modo di dialogare” con il governo talebano “altrimenti l’Afghanistan è veramente perduto”. Egli ammette che “le donne sono state cancellate dalla vita pubblica. Non esistono più”. Non sono tornati solo il burqa obbligatorio, l’accompagnatore maschio e le limitazioni nel lavoro: l’Afghanistan è l’unico paese al mondo dove le ragazze non possono più frequentare le scuole superiori. Il ministero “contro il vizio per la virtù”, fino ad un anno fa dell’emancipazione femminile, ha emesso due nuovi editti. Il primo vieta alle donne di lavorare come assistenti di volo. Il secondo prevede di non farle partecipare alle feste nuziali. Non solo: L’Afghanistan rischia di diventare, ancora una volta, “un trampolino del jihadismo globale” secondo Claudio Bertolotti, della contro-intelligence della Nato a Kabul, anche se recentemente un drone Usa ha eliminato Ayman al Zawahiri successore di Bin Laden al comando di Al Qaida. Ahmed Massoud, figlio del leggendario leone del Panjsher, dichiara di guidare una resistenza armata di 3mila uomini, ma la sua azione è ancora poco incisiva nonostante attacchi e imboscate. I talebani sospettano che, grazie alle retrovie in Tajkistan, sia appoggiata segretamente sia dagli Usa che dalla Russia, mentre la Cina ha inviato il suo ministro degli esteri a Kabul nella speranza di poter potenziare il suo progetto della via della seta.
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