Venerdì 24 maggio 2024

     

    VII settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 24 maggio…

    1689 – L’Atto di Tolleranza che protegge i protestanti (non i cattolici, esclusi intenzionalmente) viene approvato dal parlamento inglese

    1810 – Argentina: la rivolta contro la Spagna si conclude, sei anni dopo con l’indipendenza.

    1883 – Il ponte di Brooklyn è aperto al traffico dopo 14 anni di costruzione.

    1915 – 1.a guerra mondiale: l’Italia entra in guerra a fianco di Francia, Regno Unito e Impero russo contro l’Impero austro-ungarico

    1976 – Entra in servizio l’aereo da trasporto supersonico Concorde.

    1993 – L’Eritrea ottiene l’indipendenza dall’Etiopia.

     

    Aforisma di Virgilio

    PER ASPERA AD ASTRA: “Vivi il tuo nuovo valore, fanciullo: così si giunge agli astri”.

     

    Preghiera

    O Santo Spirito, Amore che procede dal Padre e dal Figlio, fonte inesauribile di grazia e di vita a te desidero consacrare la mia persona, il mio passato, il mio presente, il mio futuro, i miei desideri, le mie scelte, le mie decisioni, i miei pensieri, i miei affetti, tutto quanto mi appartiene e tutto ciò che sono. Tutti coloro che incontro, che penso che conosco, che amo e tutto ciò con cui la mia vita verrà a contatto: tutto sia beneficato dalla Potenza della tua Luce, del tuo Calore, della tua Pace. Amen

     

    Santo del giorno

    Maria è Madre della Chiesa e Ausiliatrice dei cristiani nella continua lotta per la diffusione del Regno di Dio. “Auxilium Christianorum”, ‘Aiuto dei Cristiani’, è il bel titolo che è stato dato alla Vergine Maria in ogni tempo e così viene invocata anche nelle litanie a lei dedicate.

    Don Bosco fece erigere in soli 3 anni nel 1868, la basilica dell’Ausiliatrice a Valdocco – Torino; sotto la Sua materna protezione pose gli Istituti religiosi da lui fondati e sparsi in tutto il mondo: i ‘Salesiani’; le ‘Figlie di Maria Ausiliatrice’ e i ‘Cooperatori Salesiani’ per laici e sacerdoti che intendono vivere secondo lo spirito di ‘Don Bosco’.

    Maria Ausiliatrice è divenuta così la ‘Madonna di Don Bosco’ essa è inscindibile dalla grande Famiglia Salesiana, che ha dato alla Chiesa una schiera di santi, beati, venerabili e servi di Dio; tutti figli che si sono affidati all’aiuto della più dolce e potente delle madri.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 10,1-12

    Gesù, partito da Cafarnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

    Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne.

    Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

     

    Riflessione Lo studio è uno spazio di libertà di A. Lonardo

    C’è una “parte migliore” che non ci sarà tolta. Di essa fanno parte, innanzitutto, la preghiera e la comunione con il Signore: non ci verranno tolte, non ci possono essere tolte, perché non dipendono da autorità umane, ma sono dono di Dio stesso, Lui solo può privarcene, non gli uomini. Ma di questa parte migliore, che non può essere tolta da nessuno, fa parte anche lo studio.

    Quando ci si chiude nel silenzio, per dialogare con l’autore di un volume, con un saggio che ha messo per iscritto o in versi il proprio pensiero, con un sapiente che è maestro, o quando ci si pone a scrivere un articolo o un saggio, quando si mette mano a comporre un libro, tutto questo nessuno ce lo può togliere. Si noti bene. Non è una fuga. Sarebbe triste se fosse tale, se qualcuno si rifugiasse contro le presunte amarezze del tempo nella sua camera. No, lo studio è espressione di un bisogno e di un desiderio dell’uomo.

    Del desiderio di capire, di approfondire per prepararsi a spiegare poi ad altri, per essere convincenti poi nell’educare, nel mostrare, nell’indicare ciò che vale. Chi non studia si priva di uno spazio di libertà, di una riserva di vita. Studiare è coltivare quel nutrimento che ci è necessario, che permette di affrontare poi gli snodi tristi e incredibilmente belli della vita, con uno sguardo diverso. Studiare è parte della nostra maturità. Studiare conferisce allegria e leggerezza – anche se stanca – e ci permette di aver parte ad un mondo migliore.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo affinché i credenti, accanto alla frequenza ai sacramenti, alla preghiera e alla carità pratichino anche lo studio che apre la mente e motiva il cuore.

     

    Don’t Forget! Santi della carità

    Beato Andrea Franchi VESCOVO

    1335-1401

    Andrea Franchi, nato a Pistoia nel 1335, nel 1349, a soli 14 anni, indossò l’abito dei Domenicani nel convento di S. Maria Novella. Si fece notare ben presto per la sua santità di vita e per profondità di dottrina. Fu predicatore di gran fama, dalla parola calda e persuasiva, animata da vera carità, a cui le anime non potevano resistere.

    Fu amante della sua Regola di religioso, come lo sono i santi, e né la predicazione indefessa, né le cure dell’Episcopato, né il peso degli anni non gliene fecero mai rallentare l’osservanza. Fu Priore dei Conventi di Pistoia, Lucca e Orvieto, dove sempre si mostrò modello di superiore. Nel 1382, a 42 anni, fu eletto Vescovo di Pistoia, sede che governò con saggezza e santità.

    Nulla sfuggì al suo occhio e al suo cuore, e soprattutto i poveri e gli ammalati ebbero le sue preferenze, tanto da essere chiamato “Padre dei poveri”. In premio ebbe la grazia di ricevere Gesù stesso in sembianze di pellegrino. Fu il grande paciere del suo popolo, che senza di lui si sarebbe distrutto per le feroci guerre civili. Il Signore venne in suo aiuto in quest’opera anche con miracoli.

    Nel 1400, dopo 19 anni di ministero episcopale, ottenne il permesso di lasciare la Diocesi per ritirarsi nel suo caro convento di Pistoia, dove sopportò una lunga malattia che lo condusse alla tomba il 26-5-1401. Il suo corpo venne tumulato nella chiesa di S. Domenico. Quando nel 1613 il sepolcro si venne aperto per eseguire i restauri della chiesa, un profumo si sprigionò dalle sacre spoglie, ritrovate intatte. Papa Benedetto XV il 21 novembre 1921 ha confermato il suo culto.

     

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