XVI Settimana del tempo ordinario
nell’immagine – La colazione – un dipinto di Charles Courtney Curran
Proverbio del giorno
Le grandi anime hanno volontà; le deboli solo desideri. (Cina)
Iniziamo la giornata Pregando
Sette volte al giorno io ti lodo per le sentenze della tua giustizia. Grande pace per chi ama la tua legge, nel suo cammino non trova inciampo. Aspetto da te la salvezza, Signore, e obbedisco ai tuoi comandi. Io custodisco i tuoi insegnamenti e li amo sopra ogni cosa. Osservo i tuoi decreti e i tuoi insegnamenti: davanti a te sono tutte le mie vie.
Oggi si ricorda S. Pantaleone nato nella seconda metà del III sec a Nicomedia, odierna Turchia. Diventerà medico e sarà perseguitato dall’imperatore di Costantinopoli Galerio per la sua adesione alla fede cristiana. Fu condannato a morte nel 305. È il patrono di medici.
Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Mt 13,18-23
Gesù disse ai discepoli: «Voi dunque intendete la parabola del seminatore. Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l’uomo che ascolta la parola e subito l’accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, ne è scandalizzato. Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l’inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto. Quello seminato in terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta»
BREVE COMMENTO AL VANGELO
Come in una terra coltivata si toglie e si estirpa da una parte e dall’altra fino alla radice per seminare il buon grano, così occorre fare nella nostra anima: togliere ciò che è cattivo e piantare ciò che è buono; estirpare ciò che è dannoso, innestare ciò che è utile; sradicare l’orgoglio e piantare l’umiltà; gettare via l’avarizia e custodire la misericordia; disprezzare l’impurità e amare la castità…
Riflessione Per Il Giorno (A. de Saint Exupéry)
Il figlio può essere un barbaro. Senza la trasmissione dei significati della vita da una generazione all’altra, le nuove generazioni saranno solo barbari accampati nel nostro territorio. Non capiranno, non conserveranno e non trasmetteranno più niente di quello che ha alimentato la vita dei loro avi. E la vita perderà il suo fervore e il suo significato e il collegamento al nodo divino che unisce le cose. Se mancherà questo, la nuova generazione si accamperà barbaramente nella città che ti avrà presa. Quale gioia possono procurare ai barbari i tuoi tesori? Non sanno servirsene, poiché non posseggono la chiave del tuo linguaggio. Per i tuoi avi, questo villaggio era come un’arpa, e i muri, gli alberi, le fontane e le case avevano il loro significato. Ogni albero aveva la sua storia, ogni casa le proprie usanze e ogni muro era diverso per via dei suoi segreti. Quando facevano la loro passeggiata era come se componessero un brano musicale, traendo il suono da ogni passo. Ma il barbaro accampato nel tuo villaggio non sa farlo vibrare: si annoia, e, nell’impossibilità di comprendere, distrugge i tuoi oggetti. Per vendetta contro lo strumento di cui non sa servirsi, vi appicca il fuoco, che lo ripaga con un po’ di luce. Ma la fiamma della tua casa non dirà nulla al barbaro poiché non è fiamma di un sacrificio. L’immagine di una generazione installatasi come un’intrusa nel guscio dell’altra mi ossessionava. Io ho bisogno di abitanti nel mio impero, non di campeggiatori che non provengono da nessun posto.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i medici, gli infermieri e tutti coloro che si dedicano a combattere le malattie.
Don’t forget! PERSONAGGIO DELLA SETTIMANA
GILBERT KEITH CHESTERTON
“Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade verranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo la incredibile virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso universo che ci fissa in volto.”
Chesterton fu grande scrittore e vero credente: alla sua morte il Papa lo definì “defensor fidei”. Usò spesso il registro dell’ironia per intavolare un’apologia della fede che deve molto al tempo e al contesto in cui fu scritta, ma rimane attuale e brillante anche a distanza di tempo. Addirittura profetici i giudizi dell’autore sui movimenti culturali in voga dei primi decenni del Novecento (socialismo, bolscevismo, futurismo, spiritismo), da Chesterton bollati come filosofie che non avrebbero potuto reggere l’urto del tempo, come è invece proprio delle religioni, e del cattolicesimo in particolare. Cosa pensasse della chiesa lo rivela questo risposta polemica al suo amico George Bernard Shaw:
«Il signor Shaw non riesce a capire che ciò che è prezioso e degno d’amore ai nostri occhi è l’uomo, il vecchio bevitore di birra, creatore di fedi, combattivo, fallace, sensuale e rispettabile. E le cose fondate su questa creatura restano in perpetuo; le cose fondate sulla fantasia del Superuomo sono morte con le civiltà morenti che sole le hanno partorite. Quando, in un momento simbolico, stava ponendo le basi della Sua grande società, Cristo non scelse come pietra angolare il geniale Paolo o il mistico Giovanni, ma un imbroglione, uno snob, un codardo: in una parola, un uomo. E su quella pietra Egli ha edificato la Sua Chiesa, e le porte dell’Inferno non hanno prevalso su di essa. Tutti gli imperi e tutti i regni sono crollati, per questa intrinseca e costante debolezza, che furono fondati da uomini forti su uomini forti. Ma quest’unica cosa, la storica Chiesa cristiana, fu fondata su un uomo debole, e per questo motivo è indistruttibile. Poiché nessuna catena è più forte del suo anello più debole».
Libro consigliato: G. K. Chesterton: La Chiesa Cattolica, dove tutte le verità si danno appuntamento
Edizioni Lindau, 116 pagine, 13 euro
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