6a Settimana di Pasqua
nell’immagine un dipinto di Henri Rousseau
Aforisma del Giorno (Arthur Schopenhauer)
«Chi non ama le donne il vino e il canto, è solo un matto non un santo!»
Iniziamo la Giornata Pregando
Io t’invoco, o Presenza divina in me! Possa la tua Saggezza dirigere ogni mio atto; il tuo Amore guidare i miei pensieri; la tua Luce illuminare il mio cammino. Avvolgimi nella tua radiazione ora e sempre. Ripetila, quando puoi, nel corso del giorno, e anche a chiusura della giornata. Fa’ che diventi una preghiera continua che ripeti nel tuo cuore. Nel dirla, concentrati, visualizzando te stesso, avvolto nella Luce radiante del Signore che ti protegge e ti aiuta durante la giornata. Amen.
Visitazione Beata Vergine Maria.
La Visita di Maria alla cugina Elisabetta prolunga ed espande la gioia messianica della salvezza e Maria viene salutata da Elisabetta come Madre del Signore. La Visitazione è l’incontro fra la giovane madre, Maria, e l’anziana Elisabetta simbolo degli aspettanti di Israele. Il calendario liturgico tiene conto della narrazione evangelica che colloca la Visitazione entro i tre mesi fra l’Annunciazione e al nascita del Battista
Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno Luca 1,39-56.
Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore…».
Riflessione Per Il Giorno (Berlicche)
Un uomo entra in un bar e chiede una tazzina di caffè. Il barista gliela sporge. L’uomo rovescia il caffè, sgranocchia la tazzina, lascia il manico sul piattino e se ne va. Il barista lo guarda sbalordito: “Ma avete visto quello? Roba da pazzi!”. “Veramente”, replica un altro cliente, scuotendo la testa. “Mangiare la tazzina e lasciare il manico che è la parte più buona!”
Questa barzelletta ricorda ciò che ha fatto la modernità con il cristianesimo: si autodefinisce in base a una serie di idee rubate al cristianesimo e nello stesso tempo rifiuta ciò che rende quelle stesse idee intellegibili. Senza Dio l’idea che l’uomo sia destinato ad avanzare moralmente è senza senso. Il perdono senza un giudice superiore che possa dare assoluzione, che base ha? E per qual motivo uno che rifiuta il concetto di giustizia suprema o di verità immutabile dovrebbe comportarsi moralmente? Se i miei interessi si scontrano con quelli della società, perché dovrei favorire la società? Perché dovrebbe esserci uguaglianza fra di noi, se non siamo altro che bestie in competizione? Non c’è una ragione. Quale libertà, se non c’è uno scopo nell’agire? O siamo creati da un Bene in vista di un bene, o siamo animali che lottano per il dominio. Anche con le parole menzognere o illusorie. Il pensatore moderno butta via il caffè e si sgranocchia la tazzina. Il manico lo lascia perché non sa neanche lui cosa farsene: non ha un posto dove appenderlo.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutti gli studenti alla fine dell’anno scolastico 2015-16
Don’t forget!
31/05/1958: 61° di ordinazione sacerdotale di don Eugenio Battaglia.
Oggi si conclude il Mese di maggio e la recita del Rosario serale alle 20,30 al Patronato
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