venerdì 17 aprile ’20

     

    nell’immagine il dipinto di Peter Paul Rubens – La pesca miracolosa

     

    Ottava di Pasqua

     

    Proverbio del giorno

    «Due cose durevoli possiamo sperare di lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali»

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    O Dio, fonte della gioia e della pace, che hai affidato al potere regale del tuo Figlio le sorti degli uomini e dei popoli, sostienici con la forza del tuo Spirito, e fa’ che nelle vicende del tempo, non ci separiamo mai dal nostro pastore che ci guida alle sorgenti della vita. Egli è Dio…

     

    ROBERTO DI LA CHAISE DIEU

    della famiglia di La-Chaise-Dieu (Casa Dei), nacque in Alvernia (Francia) all’inizio dell’XI sec. Divenuto prete, fondò un’opera per i poveri, ma si sentiva chiamato alla vita monastica. Siamo nell’XI secolo, ai tempi della riforma cluniacense. Lui andò a Cluny e poi pellegrino a Roma. Al ritorno visse in Alvernia, dove raggiunto da numerosi compagni, fondò l’abbazia benedettina di La-Chaise-Dieu, di cui divenne primo abate. Morì nel 1067.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 21,1-14)

    Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade…si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

     

    Riflessione Per Il Giorno (Don Arturo Bellini)

    “Andrà tutto bene”, il ritornello che, a ondate, ha coinvolto bambini e famiglie sta perdendo la sua forza, perché ci rendiamo conto che il domani non ci sarà un “uguale a prima”. Quel che saremo, dipende da come guardiamo negli occhi questi giorni bui. Sorprendeva in questi giorni leggere sul Corriere della Sera, giornale laico, una interpretazione dell’emergenza, che fa appello alla “grande speranza”, evocata da papa Benedetto: «Noi, ci ha insegnato Benedetto XVI, abbiamo bisogno delle speranze – più piccole o più grandi – che, giorno per giorno, ci mantengono in cammino. Ma senza la grande speranza, che deve superare tutto il resto, esse non bastano. Questa grande speranza può essere solo Dio, che abbraccia l’universo e che può proporci e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere». Con questo sguardo, vivremo la crisi come tempo di cambiamento verso il meglio di sé e di tutti, non come semplice resistenza, in attesa di ripartire, tutto uguale a prima. E questo non solo per una questione di fede, ma anche per una semplice ragione di buon senso: quando il dopo è arrivato, ripetere esattamente il prima è semplicemente impossibile.

     

    L’intenzione del giorno

    Preghiamo perché l’eucaristia comunitaria ritorni ad essere per tutti noi fonte di serenità e di gioia.

     

    Don’t forget!

    Il 17 aprile è la Giornata internazionale della lotta contadina, che ricorda il massacro di 19 contadini che lottavano per terra e giustizia in Brasile, nel 1996. Ogni anno si celebra questo giorno in tutto il mondo, a difesa dei contadini che lottano per difendersi contro l’accaparramento di terre ad opera persone di potere, con la connivenza di governi e autorità, per controllare le risorse più preziose.

     

     

     

     

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