martedì 23 novembre ’21

     

    34a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno di Blaise Pascal

    “Non cercare di aggiungere più anni alla tua vita. Meglio aggiungere più vita ai tuoi anni.”

     

    Preghiera del giorno di Blaise Pascal

    Allontana da me, Signore, la tristezza che l’amor proprio potrebbe arrecarmi per le mie sofferenze e per le cose del mondo che non fossero di gradimento alle inclinazioni del mio cuore.

    Fa’ che io mi auguri salute e vita solo per impiegarla e concluderla per Te, con Te, in Te! Non Ti domando né salute, né malattia, né vita, né morte per la Tua Gloria, per la mia salvezza e per l’utilità della Chiesa e dei Tuoi Santi.

    Fa’ dunque, o Signore, che io mi conformi alla Tua Volontà e nella mia malattia Ti glorifichi con le mie sofferenze. Grazie. Amen.

     

    Santo del giorno

    Il PAPA S. CLEMENTE, fu il quarto vescovo di Roma dopo Pietro, Lino e Anacleto, è ricordato nel Canone Romano. La lettera da lui indirizzata ai Corinzi per ristabilire la concordia degli animi, appare come uno dei più antichi documenti dell’esercizio del primato petrino.

    Lo scritto testimonia il Canone dei libri ispirati e dà preziose notizie sulla liturgia e sulla gerarchia ecclesiastica. Accenna anche alla gloriosa morte degli apostoli Pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone. Egli fu Papa dall’88 al 97.

    Nel IV secolo gli viene dedicata sul colle Celio a Roma una basilica, poi devastata da incendio nel 1084. Dopo il 1100, sorgerà la basilica nuova che fu ampiamente restaurata nel secolo XVIII.

     

    La Parola di Dio del giorno Luca 21,5-11

    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

    Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?».

    Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

    Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

     

    Riflessione del giorno dai pensieri di Pascal

    «Ora, che vantaggio viene a noi quando sentiamo dire da un uomo che si è finalmente tolto il giogo, che non crede a un Dio che veglia sul suo operato, che si considera il solo arbitro delle proprie azioni e pensa di renderne conto solo a se stesso?

    Crede forse, così facendo, di averci convinti a prestargli assoluta fiducia e ad aspettarci da lui consolazioni, consigli e aiuti in tutti i bisogni della vita? Pretendono forse costoro di averci fatti contenti dicendoci che, secondo loro, la nostra anima non è altro che un po’ di vento e di fumo, e di dircelo con voce fiera e allegra?

    È mai questa una cosa da dire con allegria? O non piuttosto una cosa da dire con tristezza, come la cosa più triste del mondo?».

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per i claustrali e le claustrali, perché non manchino mai persone contemplative alla chiesa.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    JOSÉ TEÒFILO DE JESÙS: ALLEGORIA DEI 4 CONTINENTI: AMERICA

    1820 – Olio su tela – 65 x 82 cm. – Museo de Arte – Salvador de Bahìa – Brasile

    L’artista che ha ritratto questa scena è un’importante figura della scuola pittorica di Bahia: JOSÈ TEÒFILO DE JESÙS (1763-1847).

    Egli lavorò per vari Ordini Religiosi e realizzò murali dai colori delicati sui soffitti delle chiese di Salvador. Realizzato dopo tre secoli di oppressione, resistenza e disintegrazione sociale questo dipinto è una rappresentazione insolitamente pacifica di un’indigena del Brasile.

    I selvaggi nudi di Bahia e delle zone sud orientali del Brasile erano in origine i Gé e poi i Tupinambà che incontrarono i primi europei nel 1500: il loro incontro fu tutt’altro che pacifico come il quadro vorrebbe far credere e anche all’epoca in cui l’artista realizzò la serie dei 4 continenti (gli altri sono Europa, Asia e Africa) la condizione della popolazione originaria era ben diversa da quella ritratta dal quadro.

    L’impressione però è che José de Jesùs intenda presentare il mondo Americano così come si immaginava dovesse essere in origine, nel legame profondo con la natura lussureggiante dei luoghi.

    Il pittore rappresenta infatti i principali esemplari della flora e fauna locale, mentre l’india seduta rappresenta l’elemento culturale originario.

    Non c’è nessun accenno alla presenza e al dominio degli europei (in quegli anni il Brasile faceva parte del Regno del Portogallo: in seguito alle conquiste napoleoniche infatti il Re portoghese si era stabilito nella sua colonia sudamericana che era diventato di fatto Regno del Brasile), eccetto lo scrigno aperto ai piedi della donna, che non si sa bene cosa sia: un’offerta, un dono, le ricchezze che il Brasile aveva dato agli europei o che altro?

    L’impressione è che ci si trovi di fronte a un’illusione tropicale che di fatto nega sia il passato, sia il presente. Ma il risultato rimane comunque pregevole e il quadro risulta ricco di fascino, anche per l’abilità del pittore nell’uso dei colori, nella ricchezza dei dettagli e nella resa dell’insieme.    

     

     

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