Settimana di don Bosco: Il Patronato ricorda il carisma di don Bepo

     

    Lunedì 31 gennaio a Sorisole, nella comunità Don Lorenzo Milani del Patronato San Vincenzo, è iniziata la settimana dedicata a San Giovanni Bosco e a don Bepo Vavassori. La celebrazione di quest’anno è il primo passo di un percorso che porterà a celebrare nel 2025 il 50° anniversario della morte di don Bepo Vavassori e tra cinque anni nel 2028 a festeggiare il centenario della nascita del Patronato San Vincenzo.

    Sono due eventi che impegnano preti e collaboratori a rivisitare l’esperienza spirituale di don Bepo e ad approfondirne non solo il carisma e lo stile educativo della sua feconda operosità, ma anche i suoi modelli di riferimento e il legame della sua opera con la società bergamasca. Per mettere a punto il programma di iniziative del quinquennio sarà di aiuto il lavoro che il Centro Studi del Patronato sta compiendo per dare concretezza al desiderio – più̀ volte manifestato da preti ed ex allievi – che venga avviata l’inchiesta per la causa di beatificazione di don Bepo Vavassori, un prete che la biografia intitolata «50.000 lo chiamavano Padre» e quella curata da don Martino Campagnoni: «Il cuore e immenso di don Bepo in una pagina di storia bergamasca» presentano come uno straordinario testimone della carità che ha saputo rispondere al problema degli orfani e al bisogno di un futuro dignitoso di tanti giovani senza possibilità di educazione e di formazione professionale e per questo di un adeguato inserimento nel mondo del lavoro.

    La prospettiva educativa di don Bepo non si limitava a dare ai giovani un pane, un tetto, un mestiere, una professione, un sorriso:

    «Potremmo – diceva – aver formato un egoista, geloso della propria sicurezza raggiunta, riguardoso di non perderla, di non impoverirsi nel comunicarla. Questo ci preme assai: inserire nell’animo dei nostri ragazzi la carità, non debbono solo ricevere, ma debbono saper donare».

    Proprio questo il tema che don Dario Acquaroli ha illustrato nella festa di S. Giovanni Bosco, soffermandosi in particolare sul Santo dei giovani, maestro e ispiratore dell’opera di don Bepo. L’approfondimento del tema proseguirà̀ poi in marzo, in concomitanza con il secondo anniversario della morte di don Fausto Resmini, il sacerdote che, nel solco del carisma di don Bepo, ha saputo dare risposte innovative alle nuove povertà in un contesto di benessere e in orizzonte culturale segnato dalla globalizzazione e dalla cultura postmoderna. Oltre la Santa Messa, presieduta da nostro vescovo, il 23 marzo, sono previsti due interventi.

    Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, porterà il suo contributo a capire la crisi non primariamente di natura economica che assilla la nostra società. Il prof. Ivo Lizzola illustrerà le condizioni perché la relazione educativa sia di aiuto ai giovani a maturare una vera sapienza del vivere.

    Altri temi sono allo studio per l’annuale ritrovo degli ex alunni e per il terzo anniversario della morte di don Roberto Pennati (17 maggio): saranno eventi importanti per ricordare preti e laici che hanno dato volto all’opera del Patronato e per rivisitare la personalità di don Bepo nell’ottica della fede, che descrive nel suo diario come «Il Sole della Vita», a conferma che ogni essere umano può respirare a fondo solo quando la finestra dell’anima si spalanca ad accogliere la luce del sole di Dio.

    Sabato 5 febbraio, nella Casa del Patronato a Bergamo, don Bepo sarà ricordato con una concelebrazione presieduta da don Davide Rota, mentre nella catechesi che si tiene ogni sabato mattina alle ore 8, don Davide Rota farà̀ una rassegna della straordinaria fioritura di santi della carità nel contesto sociale della seconda metà dell’Ottocento e della prima metà del Novecento.

    La scuola Afp del Patronato San Vincenzo, che svolge attività di formazione professionale, di educazione, di assistenza e di promozione sociale nella scia degli indirizzi educativi e sociali di don Bepo Vavassori, ha riservato un momento di approfondimento per docenti e collaboratori nel pomeriggio di lunedì 31 gennaio. Per gli studenti, invece, sono previste iniziative secondo i criteri del progetto educativo e le modalità didattiche della scuola.

    Il primo numero del notiziario del Patronato è in preparazione e sarà dedicato principalmente alla Ciudad de los Niño in Bolivia che, nel dicembre scorso ha superato il giro di boa dei 50 anni di vita. Quando in età̀ ormai avanzata don Bepo ha accolto di aprirsi alla missione oltreoceano, in una nota senza data ha scritto: «Se non posso dare la vita per il bene della Bolivia donerò per la Bolivia il sacrificio della mia vita».

     

    Articolo di don Arturo Bellini pubblicato su L’Eco di Bergamo

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