XXIX Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di don Bepo Vavassori
Voglio vivere fedele a Dio, perché Lui viva con me. E se il Signore è con me chi sarà contro di me?
Preghiera del giorno Salmo11
Nel Signore mi sono rifugiato. Come potete dirmi: «Fuggi come un passero verso il monte»? Ecco, i malvagi tendono l’arco, aggiustano la freccia sulla corda per colpire nell’ombra i retti di cuore. Quando sono scosse le fondamenta, il giusto che cosa può fare? Ma il Signore sta nel suo tempio santo, il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi osservano attenti, le sue pupille scrutano l’uomo. Il Signore scruta giusti e malvagi, egli odia chi ama la violenza. Brace, fuoco e zolfo farà piovere sui malvagi; vento bruciante toccherà loro in sorte. Giusto è il Signore, ama le cose giuste; gli uomini retti contempleranno il suo volto. Amen.
Santo del giorno
B. Giuseppe Puglisi
Giuseppe Puglisi nasce a Brancaccio, Palermo il 15-9-1937, figlio di Carmelo calzolaio e Giuseppa sarta. Entra in seminario nel 1953 ed è ordinato prete nel 1960. Nominato vicario parrocchiale e vicerettore del seminario minore, si occupa anche di insegnare Religione nelle scuole e si preoccupa per le condizioni di vita nei quartieri più emarginati.
Dal 1970 al 1978 padre Pino è parroco a Godrano dove riesce a sanare una faida tra famiglie, ma non perde di vista la cura per le vocazioni, a diretto contatto con i giovani mediante i campi-scuola. Nel 1990 ritorna a Brancaccio come parroco e fonda il Centro “Padre Nostro”, inaugurato il 29-1-1993.
Il suo impegno gli procura minacce di morte da parte dei mafiosi. La sera del 56° compleanno, il 15-9-1993 viene ucciso da Salvatore Grigoli, dopo avergli rivolto l’ultimo sorriso. È stato beatificato nel 2013 da papa Francesco ed è sepolto nella cattedrale di Palermo.
Parola di Dio del giorno Luca 12,54-59
Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?
E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Riflessione del giorno da “Gli scritti” di don A. Lonardo
Secondo quanto riportato dall’ONU più di 1,5 milioni di bambine ogni anno sono assassinate in varie parti del mondo per il solo motivo di essere di sesso femminile. Un esempio di questo spaventoso massacro ce lo racconta don Andrea Lonardo: “Insieme alle Suore di M. Teresa di Calcutta ho fatto più volte visita al reparto maternità di un ospedale di Kabul.
L’obiettivo delle visite delle suore era di riuscire a sentire il pianto delle madri per recuperare le neonate gettate in secchi posizionati di fronte al letto. Pochissimo era il tempo a disposizione prima che la neonata morisse. Subito dopo il parto (per mancanza di ecografie) veniva annunciato al padre il sesso del nascituro. Se era maschio, il padre insieme a tutta la famiglia, festeggiava.
Se era nata una femmina, il padre riceveva le condoglianze e decideva se era il caso di tenere o di sopprimere la bambina. Se la bimba era rifiutata, la gettavano in un secchio d’acqua finché il personale delle pulizie dell’ospedale non l’avesse raccolta.
Le suore passavano due volte al giorno per recuperare i piccoli corpi. Nell’ospedale nascevano circa 100 bimbe al mese. Solamente l’1% delle neonate sopravviveva al massacro, quelle recuperate entro i 10 minuti dal parto. Una sola bimba al mese salvata, dalle 10 alle 14 vite all’anno su centinaia di nascite.
Intenzione di preghiera per il giorno
Per i sacerdoti, gli educatori, gli operatori sociali che come don Puglisi rischiano la vita per strappare i giovani alle mafie e alla delinquenza.
Don’t Forget!
Don Pino Puglisi non è stato l’unico prete ad assumere posizioni nette nei confronti dei clan mafiosi e a pagare con la vita: don Giuseppe Diana è stato ucciso dalla camorra di Casal di Principe, nella sua chiesa, mentre si accingeva a celebrare Messa la mattina del 19-3-1994. Un agguato orribile che ha trasformato quel gesto eclatante messo in atto dal clan dei casalesi, nell’inizio della speranza, della riscossa, di una rinnovata battaglia civile contro la camorra.
L’anno seguente, nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1995, don Cesare Boschin viene ucciso nella sua canonica, un episodio su cui non è mai arrivata verità e giustizia. Si sa però che don Boschin aveva criticato i traffici sospetti alla discarica di Borgo Montello a Latina. Molto tempo dopo è emerso da atti giudiziari e dichiarazioni di pentiti che quella discarica venne usata per stoccare rifiuti speciali e che c’erano interessi dei clan.
E neppure quasi 30 anni dopo, l’odio per i rappresentanti della Chiesa cattolica che parlano e agiscono contro le mafie non si è attenuato. E nemmeno la ferocia. Pochi mesi fa una bomba carta è esplosa all’esterno della chiesa di don Maurizio Patriciello a Caivano ed è stato il secondo atto intimidatorio indirizzato a un sacerdote nel giro di una settimana.
Infatti una scena simile la si è vista a Roma, nel corso di una fiaccolata organizzata dal “prete anti-spaccio” don Antonio Coluccia al Laurentino 38, un quartiere dove i padroni dello spaccio non perdonano chi li critica. Don Antonio da tempo vive sotto protezione.
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