Innamorati del Trentino, i due amici bergamaschi avevano deciso di acquistare una vecchia stalla per ristrutturarla affinché servisse da rifugio per gli weekend e le vacanze delle loro famiglie. Avevano affidato i lavori a una piccola, ma affidabile impresa edile con a capo un egiziano e con dipendenti magrebini.
Il giorno del via ai lavori i due soci si erano recati in Trentino per gli ultimi accordi: “Che facciamo con la nicchia della Madonnina sulla facciata?” aveva chiesto l’egiziano. E i due: “È troppo malandata e un restauro non conviene”. Il capomastro li aveva guardati perplessi e si era limitato a dire: “Vedremo il da farsi in corso d’opera”.
Impegni di lavoro avevano impedito ai due di recarsi in loco per settimane, ma quando riuscirono a ritagliarsi un giorno libero si stupirono non solo del veloce stato di avanzamento dei lavori, ma anche del fatto che la nicchia era stata restaurata e la statua della Madonnina aveva riacquistato tutto il suo onore. “Ma t’avevamo detto che…”.
L’egiziano, islamico convinto, non li lasciò finire e rispose: “Il restauro è stato fatto da noi senza costi aggiuntivi per voi. L’abbiamo deciso insieme perché nessuno di noi se l’è sentita di eliminare la casetta di Maria”.
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