XI settimana Tempo Ordinario
Aforisma di Lucio A. Seneca 4 a. C – 65 d. C
“Se vuoi valutare te stesso, metti da parte il denaro, la casa, la tua posizione ed esaminati all’interno.”
Preghiera del giorno
Glorioso e potente Signore, che alterni i ritmi del tempo, irradi di luce il mattino e accendi di fuochi il meriggio, tu placa le tristi contese, estingui la fiamma dell’ira, infondi vigore alle membra, ai cuori concedi la pace. Sia gloria al Padre ed al Figlio, sia onore al Santo Spirito, all’unico e trino Signore sia lode nei secoli eterni. Amen.
Santo del giorno
Figlio del marchese Ferrante Gonzaga, nato nel 1568, fin da piccolo il padre lo educò alle armi, tanto che a 5 anni già indossava una mini corazza e un elmo e rischiò di rimanere schiacciato sparando un colpo col cannone.
Ma a 10 anni Luigi aveva deciso che la sua strada era quella che attraverso umiltà, castità e carità l’avrebbe condotto a Dio. A 12 anni ricevette la 1.a comunione da S. Carlo Borromeo e decise poi di entrare nella compagnia di Gesù ma dovette sostenere due anni di lotte contro il padre.
Rinunciò al titolo e all’eredità ed entrò fra i gesuiti, dedicandosi agli umili e ai malati, distinguendosi nell’epidemia di peste che colpì Roma nel 1590. In quell’occasione rimase contagiato e morì. Era il 1591 e aveva 23 anni. Papa Benedetto XIII lo canonizzò il 31-12 1726. E’ sepolto a Roma nella chiesa di S. Ignazio di Campo Marzio.
Parola di Dio del giorno Matteo 6,1-6.16-18
Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.
In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Riflessione detti e fatti dei padri del nuovo deserto
Abba Guglielmo viveva nel deserto da molti anni e la sua barba era molto cresciuta, ma non altrettanto gli era cresciuta l’umiltà. Viveva a pochi passi da abba Teofilo, che esercitava con lui la grande pazienza di Dio. Questa era sempre viva, tanto che presso gli altri abba divenne proverbiale, come quella di Giobbe.
Abba Guglielmo alzava contro di lui la voce a volte con pretesa, altre volte con disprezzo, tanto da rasentare la cattiveria. Si vantava anche della sua intelligenza che gli dava sempre ragione. Un giorno, non si sa cosa gli avesse chiesto sbraitando, tant’è che abba Teofilo non rispose, rimanendo in perfetto silenzio. Abba Guglielmo allora, stizzito, con voce dura gli gridò: “Non hai sentito la mia richiesta? Perché non rispondi?”.
E abba Teofilo: “No, a dire il vero la tua voce non l’ho udita. Ho sentito la voce di uno spirito di vanagloria, ho scorto il volto dello spirito di superbia e ho notato i gesti dello spirito di permalosità. A essi non è necessario né opportuno rispondere. Quando sentirò la voce di un fratello di Gesù, allora risponderò, come ho sempre fatto”. E si mise nell’atteggiamento di chi attende una valanga di insulti, ovviamente.
Intenzione di preghiera
Per la gioventù maschile di cui S. Luigi è patrono, perché trovi in questo grande santo un modello di fede, carità e castità.
Don’t Forget! Storia dei Martiri
Martiri Messicani 13.A PARTE
…RIASSUMENDO…
LO SCONTRO TRA POPOLAZIONE CATTOLICA E GOVERNO MASSONE
Non è possibile realizzare stime realistiche dei cristeros (foto sopra a destra) che al grido “¡Viva Cristo Rey!” dichiararono guerra al presidente Calles, anche se gli storici credono possano essere stati circa 80mila all’apice della cristiada. Questo esercito godette del supporto di ampi strati della popolazione, come dimostrato dalla composizione: gente di ogni età, da bambini ad anziani, sesso ed estrazione sociale.
La mente che rese possibile la trasformazione della cristiada da ribellione a bassa intensità a guerra asimmetrica su larga scala fu ENRIQUE GOROSTIETA VELARDE (foto sopra a sinistra): fu lui a professionalizzare i cristeros, creando delle divisioni, istruendoli all’utilizzo delle armi e introducendoli all’arte della guerra regolare ed irregolare, riuscendo a portare il conflitto dalle campagne alle città e, soprattutto, a mettere in pericolo la stabilità del governo grazie a una scia di vittorie sul campo contro le forze armate, tra le quali la celebre battaglia di Tepatitlan.
Calles, incurante delle crescenti pressioni diplomatiche di USA e Vaticano, tentò di colpire il morale dei guerriglieri ricorrendo alla brutalità: alle forze armate, regolari e irregolari, fu data carta bianca in termini di saccheggi e uccisioni sommarie e, inoltre, fu abbassata la soglia d’età dei condannati a morte.
Fu in questo contesto che avvennero le impiccagioni di José María Robles Hurtado e Cristóbal Magallanes Jara, due preti carismatici e noti a livello nazionale e le brutali esecuzioni don Sabás Reyes Salazar e del giovane José Sanchez del Rio. La morte di del Rio, lungi dal demoralizzare i cristeros e spronarli ad abbandonare la via delle armi, fu seguita da un’ondata irrefrenabile di violenza e da una generalizzazione del malcontento popolare.
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