Mercoledì 17 gennaio 2024

     

    II Settimana del Tempo Ordinario

     

    Avvenne il 17 gennaio…

    395 – Morto Teodosio I, l’Impero romano è definitivamente suddiviso in Impero d’Oriente, governato da Arcadio, e Impero d’Occidente, governato da Onorio.

    1377 – Papa Gregorio XI riporta il papato a Roma dietro le preghiere di Caterina da Siena.

    1773 – James Cook sulla HMS Resolution è il 1° europeo che oltrepassa il circolo polare antartico.

    1819 – Simón Bolívar proclama la Repubblica di Colombia.

    1925 – Mussolini firmando le “leggi fascistissime” rende fuori legge tutti i partiti al di fuori del Partito Nazionale Fascista

    1945 – L’Armata Rossa occupa Varsavia.

     

    Aforismi dei padri del deserto

    «Quanto uno si sarà reso folle per il Signore, altrettanto il Signore lo renderà saggio».

     

    Preghiera allo Spirito Santo

    Spirito Santo, anima della mia anima, illuminami, guidami, fortificami, consolami, dimmi quel che devo fare: Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che desideri da me e di accettare tutto quello che permetterai che mi succeda, Fammi soltanto conoscere la tua volontà! Amen.

     

    Santo del giorno

    S. Antonio Abate

    Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un suo discepolo, S. Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Due volte Antonio lasciò il suo romitaggio: la prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati dall’imperatore romano Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Concilio di Nicea. Nell’iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore.

     

    Parola di Dio del giorno Marco 3,1-6

    Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, vieni qui in mezzo!».

    Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!».

    Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

     

    Riflessione su S. Antonio abate

    Sant’Antonio è ritenuto non solo l’iniziatore del monachesimo copto – potremmo tradurre “copto” con “egiziano”, poiché il termine Coptos è l’evoluzione fonetica del suo equivalente Egyptos – ma del monachesimo tout court. La Chiesa, appena uscita dalle persecuzioni, scopre con lui e i monaci suoi contemporanei, la via della preghiera e della ricerca di Dio anacoretica e cenobitica.

    La Vita di Antonio è il testo scritto dal suo grande contemporaneo il vescovo Atanasio di Alessandria d’Egitto, difensore del dogma della divinità di Gesù dopo il Concilio di Nicea del 325. In quei decenni, il cristianesimo che già si era profondamente radicato in Egitto, divenne la fede dell’intera popolazione egiziana e la Chiesa copta è quella che ha resistito di più all’islamizzazione iniziata con la conquista araba del Medio Oriente, con un numero di cristiani egiziani che si può quantificare in 6/8 milioni di fedeli.

    È possibile oggi visitare i quartieri copti del Cairo, con il Museo copto della città, recarsi ad Alessandria d’Egitto in pellegrinaggio ai luoghi di S. Marco evangelista ed alle rovine delle antiche basiliche di Atanasio, come visitare i monasteri di Wadi Natrun o quelli di S. Antonio e di S. Paolo vicino Hurghada, solo per citare i luoghi più famosi, per rendersi conto dell’importanza della storia della Chiesa egiziana e della sua vitalità, pur in un contesto di non piena libertà.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per la cessazione delle ostilità in Medio-Oriente e la ricerca coraggiosa di nuovi percorsi di pace alternativi a quelli della vendetta e della ritorsione.

     

    Don’t Forget! I più sentiti RINGRAZIAMENTI del Patronato S. V. alla Parrocchia di Verdello e al suo parroco don Lucio Carminati

    Negli anni 2022-’23, il Patronato S. Vincenzo di Bergamo in vista della ristrutturazione di uno dei blocchi della casa centrale di via Gavazzeni n° 3, ha realizzato l’esternalizzazione di un’ottantina di ospiti italiani e stranieri in appartamenti di proprietà del PSV stesso e in strutture messe a disposizione da parrocchie, Seminario, Curia ecc. in Bergamo città e in paesi come Osio Sotto, Verdello, Azzano, Ponte S. Pietro, Seriate, Boltiere ecc. Si è trattato di un grosso impegno che ha richiesto notevoli risorse sia umane, sia economiche ma che ha avuto un successo che va al di là delle più rosee attese.

    Questo HOUSING SOCIALE che a regime completo riguarderà un centinaio di persone, è il più grande della provincia e siamo lieti che nell’anno di Bergamo-Brescia capitale della cultura 2023 il Patronato sia riuscito ad arricchire l’accoglienza diffusa sul territorio con questa rete che fa a capo al Patronato stesso e per il suo funzionamento fa riferimento alla Cooperativa PSV e ai suoi educatori.

    Un grazie speciale all’Istituto sostentamento del Clero, al Seminario Diocesano, al Comune di Osio Sotto…ma soprattutto alla Parrocchia di Verdello che nella persona del suo parroco don Lucio Carminati ha messo a disposizione la struttura socio-caritativa per ben 30 persone italiane e straniere accolte in condizioni ottimali. Il Patronato S.V. unisce al ringraziamento anche il quotidiano ricordo nella preghiera per tutti e ognuno e augura di cuore ogni bene per il nuovo anno 2024      

     

     

     

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