Mercoledì 12 marzo 2025

     

    1a Settimana di Quaresima

     

    Avvenne il 12 marzo…

    515 a.C. – Viene completata la ricostruzione del tempio di Gerusalemme.

    538 – Si conclude l’Assedio di Roma con la vittoria dei bizantini sugli ostrogoti

    1909 – Ucciso a Palermo dalla mafia l’investigatore italo-americano Giuseppe “Joe” Petrosino

    1930 – Gandhi guida la marcia di protesta contro il monopolio britannico sul sale.

    1947 – Viene proclamata la dottrina Truman, intesa a bloccare la diffusione del comunismo.

    2003 – Zoran Đinđić, primo ministro serbo, viene assassinato a Belgrado.

     

    Aforisma dai Salmi

    «Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore che è da sempre. Non trionfino su di noi i nemici. Da ogni angoscia salvaci, Dio d’Israele».

     

    Preghiera

    Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato, e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza, si rinnovi con il frutto delle buone opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nacque a Pontecurone, diocesi di Tortona, il 23-6-1872. A 13 anni entrò fra i Frati Minori di Voghera, poi nel 1886 entrò nell’oratorio di Torino fondato da S. Giovanni Bosco. Tre anni dopo approdò al seminario di Tortona. Proseguì gli studi teologici, alloggiando in una stanzetta sopra il duomo.

    Qui avvicinò i ragazzi a cui dava lezioni di catechismo, ma la sua piccola stanza non bastava, per cui il vescovo gli concesse l’uso del giardino del vescovado. Il 3-7-1892, il giovane chierico Luigi Orione, inaugurò il primo oratorio. Nel 1893 aprì il collegio di S. Bernardino. Nel 1895, venne ordinato prete.

    Molte furono le attività cui si dedicò: fondò la Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza e le Piccole Missionarie della Carità; gli Eremiti della Divina Provvidenza e le Suore Sacramentine. Mandò i suoi preti e suore in America Latina e in Palestina sin dal 1914. Morì a Sanremo nel 1940. Papa Giovanni Paolo II lo proclamò Beato nel 1980 ed infine Santo nel 2004.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 6,7-15

    Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.

    Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

    Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

     

    Riflessione 12 regole per imparare ad amare

    Il giovane discepolo andò dal saggio maestro e gli disse: “Come si fa a imparare ad amare?” Rispose il saggio, “potresti iniziare a mettere in pratica queste regole:

    1) Non dare mai un’immagine falsa di te stesso.

    2) Dire sempre di sì, quando è sì, e no, quando è no.

    3) Mantenere la parola data, anche e soprattutto se costa.

    4) Guardare gli altri ad occhi aperti, cercando di conoscere i pregi e i difetti.

    5) Accogliere degli altri non solo i pregi ma anche i difetti e viceversa.

    6) Esercitarsi a perdonare.

    7) Dare agli altri il meglio di sé, senza nascondere loro i nostri difetti.

    8) Riprendere il rapporto con gli altri anche dopo delusioni e tradimenti.

    9) Imparare a chiedere scusa, quando ci si accorge di aver sbagliato.

    10) Condividere gli amici, vincendo la gelosia.

    11) Evitare amicizie chiuse e possessive.

    12) Dare agli altri anche quando gli altri non possono darci niente.”

    Il discepolo perplesso disse: “Sono regole belle ma difficili da vivere!”. “Perché, chi ti ha detto che amare sia facile?” rispose il saggio “Non esiste l’amore facile, non esiste l’amore a buon mercato”.

    Tutti cercano l’amore ma pochi sono disposti a pagarne il prezzo: il sacrificio! “Quando potrò dire a me stesso di aver imparato ad amare?” disse il discepolo. “Mai. Perché la misura dell’amore è amare senza misura.”

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per chi imbroglia il prossimo facendogli credere che l’amore, la libertà, la giustizia e tutte le grandi realtà della vita siano diritti senza doveri e non abbiano un costo alto per chi le pratica.

     

    Don’t Forget! Dante alighieri: Divina Commedia Inferno Canto III (parte 4.a)

    Il quadro a sinistra è opera di Gabriele dell’Otto

    La perifrasi e i commenti che seguono sono in gran parte di Franco Nembrini

    70-72 E poi ch’a riguardar oltre mi diedi, vidi genti a la riva d’un gran fiume; per ch’io dissi: “Maestro, or mi concedi

    73-75 ch’i’ sappia quali sono, e qual costume le fa di trapassar parer sì pronte, com’io discerno per lo fioco lume”.

    76-78 Ed elli a me: “Le cose ti fier conte quando noi fermerem li nostri passi su la trista riviera d’Acheronte”.

    79-81 Allor con li occhi vergognosi e bassi, temendo no ‘l mio dir li fosse grave, infino al fiume del parlar mi trassi.

    82-84 Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: “Guai a voi, anime prave!

    85-87 Non isperate mai veder lo cielo: i’ vegno per menarvi a l’altra riva ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo.

    88-90 E tu che se’ costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti”. Ma poi che vide ch’io non mi partiva,

    91-93 disse: “Per altra via, per altri porti verrai a piaggia, non qui, per passare: più lieve legno convien che ti porti”.

    70-72 E dopo essermi messo a guardare più in là, vidi persone sulla riva di un grande fiume e perciò dissi: «Maestro, ora concedimi di sapere

    73-75 chi sono e quale usanza le fa apparire così tese ad andare di là, come intravedo dalla debole luce».

    76-78 E lui a me: «Le cose ti saranno note quando fermeremo i nostri passi sulla triste riva dell’Acheronte”.

    79-81 Allora, con gli occhi bassi e pieni di vergogna, temendo che le mie parole gli pesassero, fino al fiume mi trattenni dal parlare. 

    82-84 Ed ecco venire verso di noi su una nave, un vecchio, con barba e capelli bianchi per l’anzianità, che gridava: «Guai a voi, anime malvagie!

    85-87 Non sperate mai di vedere il cielo: Vengo a portarvi all’altra riva, nelle tenebre eterne, nel caldo e nel gelo.

    88-90 E tu che sei là, anima di un vivo, vattene da questi che sono morti». Ma quando vide che non me ne andavo

    91-93 disse: «Attraverso un’altra via e altri porti arriverai alla riva per andar di là, non qui: ti dovrà portare una barca più leggera».

     

     

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