Dimenticarsi dei nonni: già fatto…

    Due novembre di qualche anno fa. Nel cimitero in tanti si recano alla tomba dei loro cari per un fiore, un lumino, una preghiera. Una nonna guarda il nipote che poggia una rosa sulla lapide presso la foto del nonno, recita una breve preghiera, e notando che il ragazzo non ha aperto bocca, gli suggerisce: “Quando non ci sarò più, non disturbarti a venire al cimitero: sei giovane e questo non è posto adatto alla tua età”. Il nipote annuisce senza cambiare espressione e: “Scusa nonna, ma mi aspettano i miei amici” dice e se ne va. Ricordo che da piccoli, nei giorni dei morti, la mamma ci portava al cimitero a pulire e ornare la tomba dei nonni, ad accendere lumini e a pregare; le persone si fermavano a fare due chiacchiere e il tempo passava veloce in quei momenti di intimità e serenità. Donne anziane vestite di nero raccomandavano ai bambini di pregare perché –dicevano- altrimenti i morti sarebbero venuti di notte a “tirarci le gambe”. Le minacce non impressionavano più di tanto e non ci toglievano il sonno; ma la nostra preghiera della sera finiva immancabilmente con il Requiem per “i noscc poèr morcc”. Non si può non rimanere impressionati invece dal fatto che oggi qualcuno raccomandi ai nipoti di dimenticarsi dei loro nonni…come se ce ne fosse bisogno.

    – don Davide –

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