domenica 10 ottobre ’21

     

    28a Settimana del tempo ordinario

     

    Aforisma del giorno – Altan

    «Non sarà che tutti muoiono perché è gratis?»

     

    Preghiera del giorno della colletta

    O Dio, nostro Padre, che scruti i sentimenti e i pensieri dell’uomo, non c’è creatura che possa nascondersi davanti a te; penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    La Parola di Dio del giorno

    LETTURE: Sapienza 7,7-11; Salmo 89; Ebrei 4,12-13; Marco 10,17-30

    Mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.

    Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».

    Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.

    Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».

    Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».

    Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

     

    Riflessione del giorno (Dietrich Bonhoeffer)

    «Ogni giorno la comunità cristiana canta: “Ho ricevuto misericordia”. Ho avuto questo dono anche quando ho chiuso il mio cuore a Dio; quando ho intrapreso la via del peccato; quando ho amato le mie colpe più di Lui; quando ho incontrato miseria e sofferenza in cambio di quello che ho commesso; quando mi sono smarrito e non ho trovato la via del ritorno.

    Allora è stata la parola del Signore a venirmi incontro. Allora ho capito: egli mi ama. Gesù mi ha trovato: mi è stato vicino, soltanto Lui. Mi ha dato conforto, ha perdonato tutti i miei errori e non mi ha incolpato del male.

    Quando ero suo nemico e non rispettavo i suoi comandamenti, mi ha trattato come un amico. Quando gli ho fatto del male, mi ha ricambiato solo con il bene. Non mi ha condannato per i misfatti compiuti, ma mi ha cercato incessantemente e senza rancore.

    Ha sofferto per me ed è morto per me. Ha sopportato tutto per me. Mi ha vinto. Il Padre ha ritrovato suo figlio. Pensiamo a tutto questo quando intoniamo quel canto. Fatico a comprendere perché il Signore mi ami così, perché io gli sia così caro.

    Non posso capire come egli sia riuscito e abbia voluto vincere il mio cuore con il suo amore, posso soltanto dire: “Ho ricevuto misericordia”».

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Preghiamo perché i ragazzi e ragazze di oggi non temano di accogliere la chiamata di Gesù a seguirlo.

     

    Don’t Forget! Santo del giorno

    S. DANIELE COMBONI (1831-1881) voleva diventare missionario in Africa e ordinato prete nel 1854, tre anni dopo sbarca in Africa, ma tutto finì con un fallimento: il clima avverso, l’inesperienza, l’ostilità dei mercanti di schiavi, lo costrinsero a tornare a Roma.

    Ma intanto progettò un piano di evangelizzazione dell’Africa e fondò vari istituti maschili e femminili, i comboniani. Di nuovo in Africa nel 1868, Daniele diede avvio al suo piano. Con i preti e le suore che l’avevano seguito, si dedicò all’educazione della gente di colore e lottò contro la tratta degli schiavi.

    Le sue comunità seguivano il modello delle riduzioni dei Gesuiti in America Latina. Comboni capì presto l’importanza della stampa e fondò la rivista Nigrizia attiva ancora oggi. Negli anni 1877-78 visse la tragedia di una siccità e carestia senza precedenti: era l’anticipo della morte sopraggiunta nel 1881.

    Giovanni Paolo II lo definì un «insigne evangelizzatore e protettore del Continente Nero». Si deve anche a lui se il cristianesimo in Africa ha oggi un futuro di speranza.

     

     

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